Chi è stato ad un grande festival lo sa bene, a volte basta soltanto un attimo: ti giri per ammirare un outfit incredibile; vai al bagno dopo averla tenuta per tutto il concerto; ti prendi una birra al bar; ti fermi un attimo per consultare la scaletta dei vari palchi. È bastato poco, ma hai già perso i tuoi compagni di festival in mezzo al grande marasma, in mezzo alla festante massa informe che, come uno stormo di rondini in evoluzione, si sposta da un palco all'altro in cerca dell'ennesima catarsi del weekend. Certo, tra di loro ci sono sicuramente anche i tuoi, e magari sai pure verso quale palco si sarebbero diretti, ma vai a trovarli in mezzo al turbinio di gente. Qua subentrano tutta una serie di collaudatissimi metodi, escamotage e astute macchinazioni la cui messa in moto, da parte nostra che ci siano persi e da parte di chi ci vuole ritrovare, può rendere questo processo il più rapido ed indolore possibile.
Come potrete immaginare, il cellulare ci sarà molto utile. Prima, in effetti, era molto più dura. Mi immagino catapultato a Woodstock nel 1969. Smarrito il mio gruppo di amici, probabilmente mi arrenderei all'evidenza dei fatti: sono persi per sempre e forse la cosa migliore è farsene di nuovi, un'opzione che a quel tempo e in quella specifica occasione avrebbe trovato terreno fertilissimo, se non altro.
Per tutti i festivalgoers dei tempi moderni, però, ecco cosa personalmente consiglierei di fare in caso di smarrimenti reciproci.
GRUPPO WHATSAPP
Grande ricettacolo di minchiate e contenuti di dubbia utilità, questo non-luogo spesso si rivela di vitale importanza per riuscire a ricongiungersi ai propri amici. Qua potete recuperare numeri di telefono che per pigrizia non avevate ancora salvato e con un solo messaggio mandare più notifiche, con la speranza che almeno uno di loro abbia la prontezza o la lucidità per rispondervi e aiutarvi a raggiungerli. La divisione della compagnia in più gruppetti o le risposte simultanee di più membri del gruppo senza che questi si siano messi d'accordo su come spiegare il posto in cui si trovano, possono portare a vertiginosi livelli di ilarità e/o confusione, che però alla fine sono pure parte del divertimento di un festival, quindi me li prendo di buon accordo.
FOTO
A meno che non si abbiano dei punti di riferimento comuni e di facile avvistamento, a volte spiegare a parole dove siamo, per iscritto o a voce che sia, può rivelarsi estremamente complicato ad un festival, ecco che quindi, alla classica domanda "dove siete?" scagliata speranzosamente nel gruppo WhatsApp, a volte la risposta migliore è proprio una foto. Foto del palco da ogni angolazione possibile ed immaginabile, selfie improbabili, foto di una colonna, foto del mixer, foto dei bagni, foto del food truck che vende poke bowl a prezzi da denuncia. Vale tutto, ma vi prego quantomeno mettete a fuoco.
GEOLOCALIZZAZIONE
Questa è la soluzione dei veri acrobati della tecnologia: degli ingegneri, dei precisi, dei gestori di splitwise et simila e di chi, fondamentalmente, fa dell'organizzazione il proprio core value. Questa della condivisione della propria posizione su WhatsApp è anche la soluzione di chi ha un Google Maps efficiente e scattante. Il mio generalmente, dopo un tempo poco ragionevole per caricare la posizione, vede il cursore esibirsi in rotazioni, rivoluzioni, piroette e lente derive che niente hanno a che vedere con il mio movimento, quindi spesso tendo ad ignorare questa opzione.
CHIAMATA
Mi viene sempre da ridere quando vedo qualcuno che tenta di avere una conversazione telefonica durante un concerto. Però, nonostante nella mia esperienza non abbia mai avuto successo, non potevo escluderla dalla lista.
AMIC* ALT*
Integrabile più o meno con ciascuna delle altre opzioni ivi presentate, il fatto di avere un amico di straordinaria altezza, è una risorsa fondamentale quando ci si trova in mezzo alle gigantesche masse danzanti di un festival. Che il vostro gruppo si sia accorto o meno della vostra assenza, vi basterà guardarvi un po' intorno e presto noterete la sua testa e riuscirete a ricongiungervi agli altri. Copricapo stravaganti, capigliature bizzarre e outfit balordi sono fortemente consigliati per questa importante figura.
Qualora voi foste l'amic* alt* e vi foste persi, la situazione potrebbe complicarsi leggermente, quindi magari non perdetevi.
Il fatto è che io, i miei compagni, e con noi altre migliaia di sconosciuti, quando andiamo ad un festival entriamo, chi più consapevolmente, chi meno, in una bolla fatta di luci, colori, birrettine al sole, musica, abbracci e baci tra amici di una vita e persone conosciute da qualche giorno o poco più, e all'interno di questo piccolo mondo utopico, la nostra priorità è quella di restare insieme, sempre.
Ho riflettuto molto su questa cosa del perdersi e ritrovarsi, su questo continuo, cocciuto cercarsi gli uni con gli altri, e non riesco a non sorridere pensando alla grande romanticità in tutto questo. È quasi come se questa nostra coesione fosse in grado di tenere viva quella allucinazione collettiva che è la vita all'interno del perimetro del festival, quel mondo utopico di cui sopra che non è altro che il riflesso di qualcosa di molto più vero e tangibile: il legame affettivo che ci unisce.
E allora tutte le volte che vedo un braccio alzato che si leva oltre le teste delle persone che lo circondano, penso che lì c'è qualcuno che sta cercando un pezzo del proprio piccolo mondo che non esiste, ma che in quella finestra temporale è l'unica cosa che conta davvero. Telefonate, geolocalizzazioni, messaggi, foto; alla fine il metodo non è importante, quel che conta è che continuiamo a cercarci, a credere in un mondo alimentato dai nostri affetti e dalle nostre passioni; dal calore dei nostri abbracci, dalla bellezza dei nostri balli e dalla purezza delle nostre intenzioni.
E alla fine chi l'ha detto che tutto questo può esistere soltanto all'interno di un festival?
---
L'articolo Perdersi e ritrovarsi: una guida per quando smarrisci gli amici a un festival di ◄Mãtteo Cioni è apparso su Rockit.it il 2023-07-14 09:34:00
COMMENTI