Pescato Fresco #16: tre nuovi artisti all'acqua pazza

Dalla Norvegia al Senegal, passando per il parlamento italiano, la spigola è un po' dappertutto. Questa volta l'abbiamo trovata ipnotizzata nel rifugio di una cantautrice neo soul, nei pensieri arruffati di un "bambino per sempre" e dentro un televisore che viaggia nel tempo

Una spigola, nota anche come branzino, in una cromolitografia di Samuel Kilburne del 1879
Una spigola, nota anche come branzino, in una cromolitografia di Samuel Kilburne del 1879

"Collega, rimuova quella spigola". Delle frasi che sono state dette nel corso della storia della nostra Repubblica, questa è senza dubbio una delle più assurde. L'episodio risale al primo aprile del 2014, quando il deputato della Lega Nord Gianluca Buonanno, nel mezzo di uno sconclusionato discorso contro le politiche migratorie proposte da Laura Boldrini, esibisce con fierezza il pesce, facendosi cacciare dall'aula.

Ma noi siamo qui per riabilitare questo povero pesciolino, suo malgrado protagonista di questo momento politico delirante: la spigola (Dicentrarchus labrax), nota anche come branzino, è un pesce osseo marino e d'acqua salmastra della famiglia Moronidae. La si può trovare facilmente nel nostro mare, ma anche nell'Atlantico dalla Norvegia al Senegal, pure nel Mar Nero. È un pesce molto curioso, tanto da essere attirato dai sub e nuotarci vicino, oltre a essere di bocca buona (più o meno): pare infatti che non si faccia problemi a mangiare anche i topi che cadono in acqua, da qui il soprannome "pesce spazzino". Speriamo che con la sua voracità non si pappi anche gli artisti in ammollo con lui: Brain Saga, Lyl e Mazzariello.

Brain Saga

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Dei Brain Saga non sappiamo praticamente nulla. Loro si definiscono "un'entità computerizzata che si muove nello spazio e nel tempo" e ricordano l'Ariel Pink prima della svolta trumpiana a destrissima, almeno a giudicare il loro primo singolo Midnight: psichedelia grattugiata dentro un lo fi bello marcio, melodie giocose che si sporcano di cariche elettrostatiche, uno sguardo allucinato che ci guarda dall'altra parte del tubo catodico.

Perché ascoltarli: Per sentire che rumore fanno le sinapsi.

Lyl

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Lyl è nata a Bologna nel 2001, eppure sembra che faccia musica da almeno due vite. Basta mettere un attimo la testa dentro Tana, il suo rifugio, perché la sua voce ci rapisca. È lì che si muove incredibilmente a proprio agio mischiando arrangiamenti acustici con contaminazioni elettroniche, tra immediatezza pop, trame neo soul, armonie jazz e una scrittura intima, delicata, da cui lasciarsi catturare. Anche se provate a opporre resistenza.

Perché ascoltarla: perché anche il luogo più sicuro ha bisogno di una colonna sonora che ci coccoli.

Mazzariello

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Non fatevi ingannare dal suo sorriso sempre sulle labbra: a Mazzariello piace stare con lo sguardo perso nel vuoto, abbracciare i ricordi, anche crogiolarsi un po' nella nostalgia. Questo non per spirito autolesionista, anzi, l'obiettivo è spremere fuori la bellezza di un momento perso e tenere a mente che essere felici si può. Il suo Ufficio oggetti smarriti ha proprio questo sapore agrodolce, con brani acustici cantati con un filo di voce, che possono essere la medicina giusta in un momento di magone. Ascoltare il duetto con Altea qui sopra per credere.

Perché ascoltarlo: perché a volte per ritrovare il sorriso bisogna guardare la malinconia in faccia.

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L'articolo Pescato Fresco #16: tre nuovi artisti all'acqua pazza di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2023-01-31 11:05:00

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