Il pesce persico (Perca fluviatilis, Linnaeus 1758) si chiama così, ma non c'entra niente con l'omonimo golfo in Arabia, visto che è originario dell'Europa centro-settentrionale e dell'Asia del Nord. È stato però introdotto in habitat diversi dal suo originale, andando pure a creare qualche problemino per le specie autoctone in Australia: si tratta infatti di un pesce predatore, che dopo una dieta a base di plancton in giovane età si mette a pappare gli altri pesci che gli nuotano affianco. Gli piace in particolare il Mar Baltico, vista la grande presenza di aringhe nella zona.
Oggi siamo andati a farci un tuffo con lui, tenendo mani e piedi ben lontani dai suoi denti aguzzi, per scoprire tra le alghe tre nuovi artisti che forse ancora non conoscevate: Ggiovanni, Daniela Pes e Oodal.
Ggiovanni
Qualche singolo pubblicati nel giro di un paio di anni, iridescenti come le luci saturate che si possono vedere sulle copertine che li accompagnano. Così Ggiovanni – o come lo scrive lui, ggiovanni – si muove nelle notti insonni, avvolge il cuore con la sua malinconia r&b, squarcia la nebbia per dare un colore più vivo e luminoso alla tristezza. Il suo ultimo brano, Lacerano, porta questo struggimento in una rarefatta produzione elettronica, dove tutto sembra muoversi al rallentatore fino alla scarica jungle che scuote il beat, rimbalzando tra le mura della stanza per scaricare tutta la tensione che ci sentiamo addosso.
Perché ascoltarlo: Per trovare il calore anche nella tristezza.
Daniela Pes
Iosonouncane si è accorto subito del suo talento e l'ha già coinvolta nella sua etichetta Tanca, e tanto dovrebbe bastare per sapere di avere per le mani qualcosa di interessante. Se poi si va a spulciare il curriculum di Daniela Pes, cantante e musicista sarda classe '92, si scopre un curriculum di tutto rispetto, dalla laurea in canto jazz al conservatorio ai prestigiosi premi vinti nel corso degli anni. Negli ultimi tre anni Daniela è stata impegnata a realizzare il suo primo disco, Spira, in uscita a metà aprile. Ad anticiparlo c'è il singolo Carme, un ipnotico canto ancestrale che parte sorretto da un arpeggio minimalista per poi gonfiarsi a dismisura con percussioni leggere e lunghissime note di chitarra, fino a staccarsi da terra e stagliarsi sulla nostra testa. Curiosissimi di scoprire dove ci porterà.
Perché ascoltarla: Per ricongiungersi con tradizioni perse nei millenni.
Oodal
Due punti. Come per iniziare un discorso, un elenco, aprire una porta su un mondo che ancora dev'essere raccontato. È questo il titolo del primo disco degli Oodal, formazione fiorentina nata nel 2019, ma che solo ora esce allo scoperto con un album intero (con l'aggiunta del brano Noia, uscito oggi): dentro ci si trova un pop destrutturato, che fa incontrare eteree atmosfere dreamcore con momenti più angoscianti, venature elettroniche con dilatazioni post rock, per un saliscendi emotivo che è prima di tutto sfogo personale, un lungo processo per riprendersi cura di sé, dopo aver vissuto troppo a lungo una sensazione di disagio che non sarà facile eliminare del tutto. Ma ci si può almeno provare.
Perché ascoltarli: Per fare pace con i contrasti che ci portiamo dentro.
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L'articolo Pescato fresco #23: tre nuovi artisti molto affamati di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2023-03-28 09:55:00
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