Il coris batuensis, per noi, è un pesce molto esotico. Proviene dalle barriere coralline dell'oceano Pacifico e dell'oceano Indiano, quindi è abbastanza improbabile pensare di trovarlo lungo le nostre coste, anche se fa parte dei labridi, che invece sono molto diffusi nel Mediterraneo. A differenza di molti congeneri, la colorazione non ha cambiamenti drastici nel corso della vita del pesce. I giovani hanno il dorso marrone chiaro interrotto da strisce bianche verticali e il ventre bianco con qualche macchia dello stesso colore del dorso. Le pinne sono trasparenti con degli ocelli neri e il più evidente, cerchiato di bianco, è sulla pinna dorsale.
Nonostante non gli capiti di passare spesso da queste parti, oggi lo troviamo a sgusciarci vicino assieme a tre nuovi artisti da scoprire: Linbo, Kuni e Paolo alneon.
Linbo
Più che un disco di debutto, una botta di culo. Non nel senso che sia uscito un bell'album per puro caso, ma perché Calesole – questo il suo titolo – del duo abruzzese dei Linbo nasce da un brutto incidente in autostrada, con la loro auto che si ribalta per poi venire centrata da un altro veicolo, distruggendo quasi tutti gli strumenti a bordo. Loro, per fortuna, ne sono usciti incolumi, finendo per trasformare quell'evento traumatico in un disco che lega introspezione e clubbing. I brani vengono graffiati da cristalli di elettronica eterogenea, dove beat ansiogeni si trovano a penetrare attraverso aperture ambient, con urla e scariche di adrenalina a guidare la danza, ma anche momenti in cui tutto attorno sembra rallentare di colpo. Lì, sul crinale tra la vita e la morte, c'è un dancefloor che non avremmo scoperto altrimenti.
Perché ascoltarli: Per stare in punta di piedi sul precipizio.
Kuni
Kuni è l'abbreviazione di Kunimitsu, uno dei personaggi del videogioco Tekken. Uno di quei picchiaduro classici, in cui c'è granché da fare se non menarsi. Motivo per cui ci si aspetterebbe che la cantautrice Eleonora Danese, che ha preso questo come nome d'arte, scriva canzoni belle violente, di quelle che afferrano per i capelli e sbattono la faccia contro il tavolo. E invece è tutto il contrario: Walls Have Told Me è il suo primo ep, una manciata di brani che sembrano volersi prendere cura di noi, offrire un rifugio in quei muri citati nel titolo. Una stanza per l'anima e per il corpo, dove il bisogno di trovare un posto sicuro si trova a fronteggiare la solitudine che ne consegue.
Perché ascoltarla: Per aspettarsi pugni e trovare carezze.
Paolo alneon
Il titolo arriva dritto da Bear nella casa blu, programma di culto per chi è a cavallo tra millennial e gen Z: Addio, addio, amici a Dio, con quell'ultimo "addio" spezzato a dare una nota lugubre al tutto. L'autore è Paolo alneon, musicista romano classe 1999, nato come rapper e poi finito per lasciarsi stravolgere dalle mille influenze che bombardano il mondo là fuori. Influenze che corrono, scappano via, si confondono nella notte, fino a incrociarsi in canzoni sfuggenti e inafferrabili. Spirali elettroniche fanno da sfondo a filastrocche per una distopia imminente, uno spicchio di metaverso che diventa suono penetrante, mentre noi brancoliamo nel buio del presente.
Perché ascoltarlo: Per avere una bussola dove l'ago punta verso l'alto.
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L'articolo Pescato fresco #28: tre nuovi artisti nella barriera corallina di Redazione è apparso su Rockit.it il 2023-06-13 10:27:00
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