Vi starete chiedendo: cosa ci farà mai una trota iridea a capo di questo articolo? In poche parole: ogni settimana peschiamo (oltre a qualche simpatica specie ittica) tre artisti, artiste o band giovani e freschissime che non conoscete, ma che vi consigliamo di ascoltare.
Siamo alla terza puntata di Pescato Fresco e in compagnia di una sguazzante trota arcobaleno o salmonata (eh sì, ha mille nomi questo Oncorhynchus mykiss) parleremo di Marteena, Goldreick e ATŌMI. Prima, però, qualche curiosità sulla nostra trota: appartenente alla famiglia dei Salmonidae, vive beata in torrenti e laghi montani con acque belle fresche e ossigenate (ma ormai la si può trovare ovunque). Può vivere fino a 11 anni ed è una predatrice : si ciba (in acqua dolce) di pesci, invertebrati acquatici e terrestri, o di altri pesci e molluschi vari (in mare). È tra le 100 specie invasive più dannose al mondo per "l'impatto ecologico delle ripetute immissioni di questa specie", che rischia di soppiantare la trota europea in Italia e in Europa.
Marteena
Un fiume di parole che non sanno dove andare, incastrate l'una dietro l'altra in rincorsa; a volte di perdono, a volte si fermano; parlano d'amore e di odio: pezzi di Martina Cafisi (rapper svizzera classe '98) che a un certo punto si è "sentita pronta a condividere", dice.
Dopo la pubblicazione di strofe tecniche con esercizi di stile in varie collaborazioni con artisti della scena ticinese e italiana, arriva in Thaurus. E pubblica Verso il sole e Cose a metà, quello che abbiamo di lei e solo lei: due brani nati tra le mura del suo appartamento a Milano, assieme al fidato coinquilino e chitarrista Luciano Rossi (@blu.ciano). Entrambi i pezzi sono prodotti in acustico, alla ricerca di una sonorità nuova che le appartenesse: "Oltre al rap c'è sempre stata altra musica nei miei ascolti, soprattutto rock. Dai classici come i The Doors e i Led Zeppelin, al grunge dei Nirvana e degli Alice In Chains, fino agli artisti della Factory come Bowie e Lou Reed". E molto altro: "Per intenderci generi in cui la componente 'suonata' è protagonista", spiega Martina.
"Luciano è riuscito in maniera magistrale ad aiutarmi a dare il giusto vestito sonoro ai miei testi". Che tagliano in due e prendono lo stomaco. Live, ancora meglio (mi è giunta voce).
Perché ascoltarla: perché mischia veleno e dolcezza senza pietà.
Goldreick
Goldreick è l'alter ego di Nicola Maggi: "Viene da Godric Grifondoro, un personaggio di Harry Potter. Lo scelsi a 9 anni come nickname di Pokémon", spiega. Cantautore, regista e art director classe '97 di Altamura, è a Milano da qualche anno, dove gira vestito spesso di rosa e di stile, e assieme al Klen Sheet – la crew romana di Maggio, Ngawa, Ratematica, Tanca, Giumo, Monoryth, Pangia e altri creativi e creative.
Casa e Papà: due singoli (in attesa del primo disco Smettere Di Stare Male, ndr) che fondono l'elettronica (e le mega produzioni di Giumo) a testi impulsivi e viscerali; scritti in meno di 10 minuti: "Ero seduto a guardare una pozzanghera da una finestra, mentre Giumo imbastiva delle note. Di colpo, mentre stava cambiando tonalità, gli ho urlato contro: 'Fermo!!'. Ho afferrato il microfono ed è nata Casa. Per Papà è andata quasi nella stessa maniera, tranne per il fatto che ero davvero ubriaco e le parole le ho strillate al telefono mentre il taxi mi aspettava sotto casa. Penso che la pressione sia stata una buona compagna per la mia musica, finora", dice, mentre fa notare che è sempre impacciato quando deve parlare di se.
Tempistiche più lunghe le riserva, invece, alla creazione dei video. Goldreick è anche un regista e crede che la parte visiva – soprattutto di storytelling – di un progetto musicale si sacra: "Dare vita alle mie canzoni attraverso i video è un processo terapeutico per me, e realizzare un set è sempre un'avventura". Il videoclip di Casa (proiettato nel 2022 all'Anteo Palazzo del Cinema e ai Berlin Music Video Awards) è nato quasi contemporaneamente al brano; mentre quello di Papà ci ha messo 10 anni per nascere: "Ho unito 10 anni di selfie (che ho scattato giorno per giorno al mio viso) alle foto di mio padre. Mi sembrava un bel modo per mostrare a tutti quanto ci assomigliamo e il bene che gli voglio". Lo potete guardare qui, in attesa del resto.
Perché ascoltarlo: perché "Se lasci il paese / Il paese ti lascia", ma non dobbiamo avere rimpianti.
ATŌMI
Sinfonica, maestosa, materiale e immateriale; sprofondata nella dimensione del sogno: la musica di Lorenzo Setti (musicista e compositore classe '92 di base a Berlino) riproduce in suoni la complessa semplicità della natura e del cosmo.
Il 7 ottobre uscirà il suo primo LP, Little Floating Oracles: 7 tracce (anticipate dai tre singoli Oracles, Oneiros, e Adela) che esplorano i confini del dark ambient, dell'elettronica e della musica classica sperimentale. Ispirate al concetto di fetus – percepito come incarnazione fisica dell'essenza cosmica che contiene la conoscenza infinita – ATŌMI traduce in suono la bellezza e la potenza di questo presupposto, ricreando le atmosfere di una nuova vita in formazione.
Un viaggio denso attraverso i suoni che richiamano all'esistenza, la cui parte visuale è stata disegnata da Akasha (Riccardo Franco-Loiri), artista visivo torinese che ha unito gli studi sull'embriologia e gli aspetti scientifici alla conoscenza atavica per quanto riguarda l'anima ultraterrena. Modellando tutti gli elementi principali dell'opera attraverso realtà virtuale.
Perché ascoltarlo: per esplorare. Lasciare che la mente segui un percorso strano, diverso. Fino a paesaggi che esistono, ma non visitiamo mai perché troppo al di là del nostro corpo.
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L'articolo Pescato fresco #3: tre nuovi artisti fuor d'acqua di Claudia Mazziotta è apparso su Rockit.it il 2022-10-02 17:00:00
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