Tra il luccio di mare e il barracuda boccagialla non ci sono grandi differenze. Il primo è più piccolo e non ha le striature azzurre oblique sui fianchi, o comunque non visibili come il suo cugino, per il resto sono pressoché uguali a una prima occhiata. Pure gli ittologi per anni si sono confusi, ma c'è un elemento scientifico che riesce a togliere ogni tipo di dubbio nel caso in cui si tratti dell'una o dell'altra specie: il preopercolo, che nel luccio è squamoso e nudo nel barracuda.
Chiamato anche aluzzo, il luccio di mare si nutre di sardine, acciughe e latterini e si può trovare nell'intero mar Mediterraneo, sulla costa atlantica dal Golfo di Guascogna a tutta la costa africana fino all'Angola, oltre che nel Mar Nero. Per quanto sia facile scambiarlo con il barracuda boccagialla, non abbiamo dubbi invece su chi sono finiti nella nostra rete questa settimana: Emma, Better Call Savnko e Ama Dee.
Emma
No no, non siamo impazziti, è solo un curioso caso di omonimia. Emma non è Marrone, bensì Alessandro, musicista del giro milanese di Luchino Luce, xx.buio e compagnia, una realtà sempre più consolidata nel panorama cittadino. In questo contenitore, Emma è una delle voci più originali: a gennaio è uscito il suo primo album, Era, mentre lo scorso maggio ha pubblicato un ep in collaborazione con Juck, altro musicista della cerchia di cui vi avevamo parlato qualche tempo fa. Nelle sue canzoni ci sono spettri che si rincorrono su beat ansiogeni, ombre soffocanti a perdita d'occhio, ma anche un senso profondo di umanità che ha si strugge contro la gabbia toracica per farsi sentire. Strisce sonore incandescenti, che prendono elettronica, hyperpop tetro e flow demoniaco per aprire una buca profondissima nei nostri sentimenti.
Perché ascoltarlo: Per perdersi nel buio della propria anima.
Better Call Savnko
Questo Disco, più didascalico di così non si può. A firmarlo è Savnko, producer e dj con un senso innato per il groove, e il collettivo da lui guidato, Better Call Savnko. Disco e funk sono le parole chiave, di quello miscuglio anni '70 in cui anche i più impacciati non possono fare a meno di buttarsi in mezzo alla pista e darsi una chance. Sotto i nostri piedi si palesa un dancefloor fumoso a metà tra La febbre del sabato sera e Ciao 2020!, con una spolverata – possano perdonarci se lo diciamo – myssketiana nel cantato maschile. E se questo non vi basta per farne la colonna sonora del vostro prossimo dj set italo disco, non sappiamo cosa dirvi.
Perché ascoltarli: Per ballare fino a dimenticarvi di quanto siete scoordinati.
Foresta
Dal profondo Nordest un canto vuole incantare tutta la Penisola. Lei si chiama Foresta e il suo producer è Pasta, fondatore degli Amari. I singoli fuori sono appena una manciata, ma bastano poche note per rendersi conto della forza magnetica della sua voce: canzoni tra l'italiano e il portoghese, che oscillano con eleganza tra soul, r&b e bossa nova, scivolando sugli arrangiamenti jazzy con una agilità impressionante. Da Qui da me, sorta di biglietto da visita del progetto, all'ultimo Sono stanca, costruito su un giro di basso ipnotico che si avviluppa attorno al nostro cuore stravolto, Foresta si sta pian piano incuneando in quello spazio del cervello che riesce a sciogliere ogni osso del nostro corpo. Lasciatela cantare, lei che può farlo davvero bene.
Perché ascoltarla: Per smaterializzare il proprio corpo e librarsi nell'aria.
---
L'articolo Pescato fresco #32: tre nuovi artisti a caccia di sardine di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2023-07-18 12:00:00
COMMENTI