Pescato fresco #5: tre nuovi artisti al cartoccio

Un duo(cane) che è una bestemmia edulcorata, una rock band che registra le batterie su uno smartphone, una che dal “niente” ha tirato fuori il suo album d’esordio. Accompagnati da un simpatico pesce pappagallo: i nostri consigli d’ascolto della settimana pronti da gustare

Pesce pappagallo (Psittacus Piscis Viridis) disegnato da Mark Catesby
Pesce pappagallo (Psittacus Piscis Viridis) disegnato da Mark Catesby

Siamo andati a pescare anche questo weekend, e anche stavolta la rete è ghiotta: Duocane, Stunt Pilots e Nudda sono i nostri freschissimi consigli d'ascolto di questa settimana. Più un felice pesce pappagallo, dai colori meno sgargianti del solito nella stampa (di Mark Catesby) tratta da The natural history of Carolina, Florida, and the Bahama Islands. Sono loro i protagonisti di questa quinta puntata di Pescato fresco, il format con cui ogni lunedì vi facciamo assaggiare la musica che non conoscete. Con l'accompagnamento di un qualche pesciolino (che, per sbaglio, finisce sempre in rete).

Oggi tocca al pesce pappagallo, rappresentato da circa 90 specie costituenti la famiglia degli scaridi (Scaridae). Il loro nome (che li associa ai famosi uccelli) è dovuto alle loro brillanti colorazioni, ma sopratutto alla loro dentatura: i denti di questi animali sono fusi insieme a formare un robusto becco che ricorda quello di un pappagallo, appunto. Li trovate in tutti i mari tropicali e subtropicali, compreso il mar Mediterraneo, intenti (alcuni) a produrre, di giorno, un sacco mucoso protettivo dove passare le notti beati.

Duocane

Teppisti in azione della notte è il loro primo full lenght: 8 tracce ironiche e dissacranti di micidiale verità. In bilico tra math rock, stoner, noise e alternative per parlare di precarietà generazionale, migrazioni e migranti, marginalità e infanzia. Il nome Duocane viene da una bestemmia edulcorata, se ne fregano di dire le cose come stanno, e sono amici da anni; musicisti in altri progetti (Banana Mayor, Turangalila) prima di mettersi in duo: Stefano Capozzo, insegnante e artista visuale (basso e voce) e Giovanni Solazzo, operatore sociale coi migranti e batterista (batteria) "odiano i filtri Instagram e le chiacchiere di circostanza", vogliono solo suonare. E sudare. 

Teppisti in azione nella notte è stato registrato, mixato e masterizzato presso il Death Star Studio di Marco Fischetti a cavallo tra il 2021 e il 2022. Nel disco hanno collaborato: Alessandro Vitale del Lentisco Studio (sax contralto), Enrico Carella e Marco Fischetti (tastiere ed effetti), Michele Gabriele De Luisi (viola e violino), Gianluca Luisi (vibrafono).

Perché ascoltarli: per bestemmiare (bene) e distruggersi (male)

Stunt Pilots

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Band funk rock dal piglio pop e frizzante, di base a Milano, sono: Zo Vivaldi (a.k.a. Lorenzo Caio Sarti; chitarra e voce principale), Moonet (a.k.a. Simone Colombaretti; basso) e Farina (a.k.a. Emanuele Farina; batteria). Tutti e tre hanno seguito un percorso simile: esordi rock 'n' roll; elettronica e tanto computer nella fase dai 17 ai 22 anni, poi ritorno allo strumento dettato dalla voglia di sfogare l'energia rock "repressa durante la pandemia". Il filo che li unisce è sempre e comunque la necessità di "Stepping out of the comfort zone", come suggerisce il nome che hanno dato al loro progetto: "Uno Stunt Pilot si impegna per interrompere il percorso dettato dal pilota automatico – ragione di tanti rimpianti – spingendosi a uscire dalla comfort zone per vivere il proprio potenziale", spiegano.

Si auto producono e le batterie le registrano con uno smartphone: "Per noi è fondamentale rimanere nel flow perché le parti musicali che ci gasano di più sono quelle registrate d'istinto, in pochi minuti, in sala prove", dicono a proposito dei due singoli all'attivo, Imma Stunt e Confetti – nata dalla collaborazione con il rapper statunitense emergente Juice Judah. "Esploderemo [...] con la convinzione che chi e cosa ci ha messo i piedi in testa non potrà più farlo". Staremo a vedere. Per ora, bomba.

Perché ascoltarli: perché scrivono come i trapper, ma suonano come il funk rock degli anni '90

Nudda

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In sardo "nudda" significa "niente", una condizione di noia e staticità che per Giada Sardu (Siena, '00) ha un retrogusto positivo, tant'è che l'ha scelto come nome d'arte: "Dal 'niente' spesso nascono le cose più belle; dal 'niente' è nato Vedo il mondo un po' sfocato, il mio primo disco, per talentoliquido". Otto tracce (curate con la produttrice e amica rebtheprod, ndr) tra le confessioni e i segreti di una ventenne. Tra sintetizzatori fluttuanti, basi taglienti, un elettro pop profondo su cui galleggia la voce leggera di Nudda. 

Perché ascoltarla: per vedere il mondo un po' sfocato, e sapersi orientare lo stesso. 

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L'articolo Pescato fresco #5: tre nuovi artisti al cartoccio di Claudia Mazziotta è apparso su Rockit.it il 2022-10-17 16:00:00

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