Se ci guardiamo indietro, il Festival di Sanremo 2022 sembra due anni fa e invece sono passati solo due mesi. Capita così, quando nel mezzo accadono bazzecole come una guerra tremendissima e il ritorno del covid. È ormai una triste tradizione del Festival di Amadeus, quella di precedere catastrofi di vario tipo, ma sappiamo bene si tratti solo di coincidenze dovute alla concomitanza con l'inizio dell'anno in cui si risvegliano i buoni e i cattivi propositi.
Ora poi che pure Morgan si è schierato con Will Smith dicendo che ha combattuto l'ingiustizia come ha fatto lui con Bugo (sic), possiamo sperare in una chiusura del cerchio esoterico che portò, subito dopo l'edizione 2020 di Amadeus in cui Morgan sfanculò Bugo pubblicamente, alla comparsa del coronavirus nel nostro Paese.
A parte gli scherzi e le varie apocalissi alle quali siamo sottoposti in questi disgraziati anni '20, torniamo a parlare del Festival di Sanremo per fare il punto della situazione su come siano effettivamente andate le canzoni in gara, su quanto abbiano influito sulla discografia reale e l'impatto, guardando le classifiche FIMI, sembra davvero molto importante. Da 8 settimane infatti la canzone vincitrice di Mahmood e Blanco, Brividi, è stazionaria alla prima posizione dei singoli e questo la dice lunga anche su un possibile successo del duo più cool d'Italia al prossimo Eurovision a Torino.
In terza posizione, non era difficile ipotizzarlo, Sangiovanni con Farfalle; Dove si balla di Dargen D'Amico fa ancora muovere il culo in quinta seguita da Ovunque sarai, il lentone emotivo di Irama in sesta e Ciao Ciao de La Rappresentante di Lista in settima posizione, che ha consacrato il duo al pop nazionalpopolare. Chiude la top ten Insuperabile di Rkomi, che non ha brillato al Festival ma si è rifatta sulla lunga distanza.
Sotto troviamo l'exploit di Tananai con Sesso occasionale al 16° posto (ma la sua Baby Goddamn è salita fino al quarto posto), Elisa con O forse sei tu al 20°, Virale di Matteo Romano al 22°, Chimica di Rettore e Ditonellapiaga al 35° posto, il mezzo flop di Domenica di Achille Lauro al 49° e Apri tutte le porte di Gianni Morandi al 51°. Di sicuro non possono essere contenti dei risultati ottenuti Emma al 57°, Aka 7even al 60° posto o Noemi al 63°. Resiste inossidabile in classifica quell'aberrazione della canzone Duecentomila ore di Ana Mena, che fa il giro e diventa stupenda (ma solo con un tasso alcolico illegale). È l'ultima sanremese che resiste nella top 100 dei singoli di questa settimana.
Fa specie non trovare più traccia di Giusy Ferreri, Fabrizio Moro, Michele Bravi e neanche il duetto Highsnob e Hu, mentre è abbastanza normale non vedere più in classifica i brani più cantautorali come quello di Giovanni Truppi o quelle per un pubblico over 40 (Massimo Ranieri e Iva Zanicchi). Le scelte fatte da Amadeus si sono rivelate perfette per la cantabilità post Festival e per entrare nel canzoniere degli ascoltatori occasionali, che non hanno perso tempo per imparare a memoria le canzoni di Sanremo 2022. La kermesse ha una potenza di lancio più forte dei tormentoni estivi e ormai ai karaoke o alle feste si cantano solo le canzoni di Sanremo.
C'è un fattore totalmente nuovo, che d'ora in poi dovrà essere tenuto di conto: i bambini stanno facendo la fortuna di queste canzoni. Chi ha figli piccoli in età da scuola elementare o addirittura da asilo sa benissimo che i piccoli mostri chiedono incessantemente ai genitori di mettere le canzoni (famose) di Sanremo per cantarle in macchina, nelle gite, a casa, ai compleanni, dopo una bizza, in un momento d'euforia, e conoscono tutte le canzoni sanremesi in classifica a memoria.
Ai tempi in cui la discografia dettava legge e si vendevano i supporti fisici, questa attitudine all'ascolto era del tutto secondaria: dopo aver comprato il cd degli inediti di Sanremo, quanto veniva realmente ascoltato era ininfluente ai dati della classifica. Oggi invece ogni stream si traduce in dischi d'oro o di platino, fama e successo. Il gioco perverso dei numeri se lo stanno spartendo bambini con lo smartphone in mano e teenager con la stessa canzone in loop nelle casse bluetooth.
È la puntata di Black Mirror della discografia in cui un ascoltatore totalmente medio come Amadeus, ex dj di una radio commercialissima, riesce ad intercettare perfettamente il gusto di queste due categorie che dettano legge e a cui gli artisti si piegano, cercando il ritornello che possa funzionare come Musica leggerissima o Dove si balla, la coolness di Brividi, l'orecchiabilità di Ringo Star o il balletto incorporato di Ciao ciao, tutte lanciate da quell'Amadeus che quando approdò al festival rese tutti scettici e invece è diventato l'uomo Rai per eccellenza, il Re Mida del lancio dei singoli in televisione, che nessuna heavy rotation in radio potrà mai battere.
A parte i rapper che si rivolgono ai teenager, oggi tutti quelli che fanno pop e aspirano al successo devono per forza partecipare a Sanremo, pena la poca vitalità nelle classifiche italiane. Lo stanno dimostrando molti artisti che hanno deciso di non partecipare al Festival per pubblicare album o singoli ala fine dell'inverno o all'inizio della primavera, che stentano a decollare o a rimanere in classifica più di un paio di settimane. Questo è lo stato della musica pop, e quindi della discografia, nel 2022. Sanremo, che solo pochi anni fa era lo specchio del paese, oggi è anche la rampa di lancio di ogni velleità artistica a lungo termine. Con una folla di nati dopo il 2010 pronti per far partire le canzoni in loop.
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L'articolo I pezzi di Sanremo sono i tormentoni estivi senza l’estate di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2022-03-29 10:17:00
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