10 giorni, 10 annunci da 10. Mentre la natura intorno germoglia, la diciottesima edizione di MI AMI Festival – hai già preso i biglietti? – si sta preparando a sprigionare tutta la sua energia, protetta dall'acqua, dal fuoco e dalla luce delle Tre facce della medaglia, il tema di quest'anno. Così, dal 22 marzo fino alla fine del mese, ogni giorno un nuovo nome verrà aggiunto al già ricco cartellone del festival, in programma dal 24 al 26 maggio (scopri qua tutto quello che c'è da sapere sul festival): noi vi racconteremo l'artista di turno qua, con un piccolo approfondimento su chi è e perché non potete proprio perdervelo.
Giallorenzo - 24/05/24
“Milano perduta dal cielo, tra la vita e la morte continua il tuo mistero”, cantava uno di quelli bravi davvero. E di misteri questa città ne è piena. Compreso quello dei Giallorenzo, un quartetto di amici che supera la rivalità Brescia-Bergamo e fonda una band, che ora è un piccolo culto dell’underground, proprio sotto l’occhio divertito della città. E che per loro e per noi sarà sempre, affettuosamente, una “Milano posto di merda”.
L’album con questo nome usciva nel 2019, grezzo come le scritte sui muri che echeggiavano nei testi, come i personaggi bizzarri che si possono pescare solo nelle metropoli, guardati con discrezione dalla giusta distanza. Un disco che ne ha portati altri due postpandemici: l’ep Fidaty, ideale coda del debutto, e la deviazione verso l’emo di Super Soft Reset. Poi un attimo per tirare il fiato, lasciar spazio alle anime singole che animano questo cubo iperattivo di seguire le loro strade soliste. Questo fino a venerdì 24 maggio, con un live a MI AMI per ritrovare quei noi che si stavano un po’ sbiadendo sotto cumuli di smog. E festeggiare insieme 5 anni di una cosa nata per gioco, che ha finito per fare da colonna sonora alla vita di tanti, dentro e fuori la città.
Cinque brani fondamentali dei Giallorenzo
Condizioni meteo critiche (Milano posto di merda, 2019)
Partiamo da una storia che si inserisce nel quadro di uno degli incidenti ferroviari più tragici degli anni recenti: l'incidente di Pioltello del 2018, quando un treno regionale deragliò causando tre morti e quasi 50 feriti. Lo shock e il caos di ciò che sta succedendo rimbombano nella testa di Pietro, il cantante del gruppo, così come la voce di una ragazza che urla "Stupida" alla pioggia battente che sta scendendo, portandolo a scrivere in giornata Condizioni meteo critiche.
Esselunga Stabbing (Milano posto di merda, 2019)
La ballata per i matti che abitano Milano posto di merda, protagonisti solitari del disco, di cui si cerca di immaginare la vita oltre a quella che mostrano in giro per la città. Esselunga stabbing attraversa Milano nel silenzio, di notte, per coglierne i dettagli che sfuggono all'occhio distratto e fotografarla con affetto e spietatezza. Fino a far sentire chiunque, anche chi non ci ha mai messo piede, come se avesse vissuto lì tutta la sua vita.
Megapugno (Fidaty, 2020)
Mascolinità tossica e frustrazione sessuale sono al centro di Megapugno, concetti che, mentre nell'arrangiamento domina quell'approccio caciarone che hanno i loro brani, vengono centrati con taglio chirurgico. A cominciare dall'attacco, dove bastano poche parole per prendere in pieno il concetto di ricatto emotivo: "Ho pianto sul tuo fianco fino a farti una ferita".
Don Boscow (Fidaty, 2020)
Tra i brani di Fidaty, dove si chiude il cerchio aperto da Milano posto di merda, Don Boscow è il racconto di un amore impossibile tra un vecchio anziano che sbrocca in coda alla cassa del supermercato e la cassiera che sta passando gli articoli del nastro. È la trasposizione – scritta dall'amico del gruppo Bonti –di una scena realmente accaduta, come spesso accade nella discografia dei Giallorenzo, ma che trova una prospettiva di una dolcezza incredibile a ridare umanità a quello che sarebbe più facile più pigramente un matto.
Play lover (Super soft reset, 2022)
Il terzo disco dei Giallorenzo, Super Soft Reset, prende una svolta verso l'emo per fare i conti con la fine dei vent'anni che si staglia all'orizzonte. Ed è in questo gioco di equilibrio tra l'aggrapparsi all'adolescenza e il lavoro a cui non si può scampare che arriva in soccorso questa scintilla di attaccamento a sé stessi, che culmina in un verso da tatuarsi sul petto: "Inseguire i sogni è una cazzata di destra, sono loro che inseguono noi".
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L'articolo La poesia di una scritta sul muro: le più belle canzoni dei Giallorenzo di Redazione è apparso su Rockit.it il 2024-03-24 11:29:00
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