Il pop dalle mille sfaccettature di Tuchisei

Produttore, DJ, beatmaker e aggregatore di talenti, l'artista jesino si racconta in quest'intervista. Dagli esordi al progetto parallelo Audiobruz, passando per i live e per "Ore Piccole", il singolo di debutto assieme a Honey, tutto il percorso e il futuro di Tuchisei

Tuchisei - foto di Fabrizio Carotti, disegni di Rama Duarte
Tuchisei - foto di Fabrizio Carotti, disegni di Rama Duarte
30/03/2022 - 10:35 Scritto da Redazione Tuchisei 0

Claudio, in arte Tuchisei, è come la sua musica: "Un'esplosione non filtrata di colori e ironia", dice. Jesino, produttore, DJ, beatmaker, aggregatore di talenti, in parallelo porta avanti un altro progetto: Audiobruz, all’attivo da 6 anni. "Per indole non sono mai riuscito ad avere un ruolo dietro le quinte. Mi sono sempre sentito un frontman anche con gli amici, sono uno di quelli che adora stare al centro dell’attenzione. Ho sempre avuto l’esigenza di esprimermi in totale libertà, almeno nella musica", dice.

Durante il resto della giornata è un UI/UX designer al servizio di altri. "Ho un sound non convenzionale che può piacere o non piacere, ma da artista quello che provo a fare è trasmettere emozioni e creare qualcosa di nuovo e farlo durare nel tempo". Lo incontriamo per conoscere meglio Tuchisei.

Quando hai cominciato a fare musica?

Ho iniziato da bambino come pianista, poi sono passato alla batteria, ma il bello è arrivato in adolescenza quando ho messo mano sui primi software di produzione musicale. All’inizio la musica era un hobby che poi è diventata una vera passione/ossessione/tragedia comica. Sono uno che si fa il culo dalla mattina alla sera! Al di là del talento, che non penso di avere più di altri, ciò che mi caratterizza è la determinazione e quando decido una cosa, deve essere quella e do tutto me stesso. La musica è il mio punto fisso e lavorerò finché non otterrò il risultato che voglio.

Tuchisei - foto di Andrea Mercurio, disegni di Rama Duarte, editing di Tuchisei
Tuchisei - foto di Andrea Mercurio, disegni di Rama Duarte, editing di Tuchisei

Come definiresti la tua musica?

Faccio fatica a classificarla, è sicuramente pop, ma con mille sfaccettature. Mi piace esplorare i suoni e sperimentarne sempre di nuovi. Altrimenti dov’è il divertimento? Questa è la sfida che mi rende vivo e giovane, così come la musica.

Quali sono i tuoi ascolti e a chi ti ispiri?

Curare ogni aspetto del progetto Tuchisei mi rende difficile ascoltare altre canzoni per puro piacere, senza analizzare ogni singolo dettaglio, che va dal mix alle grafiche. Ascolto davvero di tutto, non mi pongo limiti di genere e passo il mio tempo lavorativo interamente a scoprire musica suggerita dagli algoritmi. L’unico momento in cui ascolto musica per piacere è mentre guido. Comunque, vado a periodi e questo è quello dell’heavy metal. Sicuramente sono un grande fan della disco e dell’elettronica in generale. Daft Punk, Justice e MGMT sono stati una pietra miliare nella creazione del mio gusto musicale. Ora non ho un artista di riferimento in particolare: da ognuno prendo un piccolo tassello per formare il mio puzzle.

Tuchisei - artwork di Rama Duarte
Tuchisei - artwork di Rama Duarte

Qual è il significato di Ore Piccole?

Ore Piccole è scritta e cantata da Honey, un artista emergente con il quale sto esplorando nuove produzioni. Collaborare con lui mi sta facendo crescere molto, perché è dotato di un talento unico e proveniamo da mondi artistici e generazionali completamente diversi.

Honey: La canzone nasce dalla necessità di esprimere il sentirsi inadatti in un determinato contesto. Ispirato alla musica dance anni 2000, il brano rappresenta un'autocritica del genere e dell'ambiente ad esso collegato. In parole povere un po’ come quando si scrive che i social fanno schifo, ma lo si scrive su Instagram. Qualcuno potrebbe semplificare il testo nella mancanza di voglia dell'autore nel frequentare tali ambienti, ma questo è un altro discorso.

Tuchisei - foto di Metto Cavalletti, disegni di Rama Duarte, editing di Tuchisei
Tuchisei - foto di Metto Cavalletti, disegni di Rama Duarte, editing di Tuchisei

Dove hai suonato live?

Sono stati due anni molto difficili per il mondo musicale e, in particolare, per quello dei live, ma a me, piccolo artista emergente, la pandemia ha aperto porte su palchi calpestati solitamente da ospiti internazionali. Più di tutti quest'estate – in quella breve frazione di tempo dove c’erano poche restrizioni –, quanso ho suonato con la band come headliner del venerdì al Deejay Xmaster, uno dei festival più importanti delle Marche. Palco e platea sulla spiaggia enormi, tantissime persone, belle vibe. Negli anni ho fatto davvero di tutto: da dj ho organizzato e suonato in una serie di eventi al Mamamia Alternative Club e ho aperto serate a ospiti internazionali; da batterista con la mia prima band sono arrivato ad aprire i concerti dei Linea 77. Sono stato anche il tastierista di un’altra band, ma piccole cose.

Tuchisei - foto di Fabrizio Carotti, disegni di Rama Duarte, editing di Tuchisei
Tuchisei - foto di Fabrizio Carotti, disegni di Rama Duarte, editing di Tuchisei

Progetti futuri?

Nei prossimi mesi usciranno diversi miei brani con cantautori e rapper emergenti. Nel frattempo ho messo in piedi un live set e un live show assieme ad Honey (cantante e sassofonista) e Giovanni Zannini (batterista formidabile). La situazione nel mondo ora è imprevedibile, ma noi nel nostro piccolo siamo pronti a spaccare.

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L'articolo Il pop dalle mille sfaccettature di Tuchisei di Redazione è apparso su Rockit.it il 2022-03-30 10:35:00

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