Guardando le classifiche FIMI riguardanti il primo semestre del 2021, viene da tirar fuori l'antico assunto: "Una volta qui era tutto rap", perché è evidente che di cambiamenti ce ne sono stati, e tanti, in vetta alle classifiche. Ma questo non è l'unico dato da valutare. A differenza di ciò che accadeva negli anni 2000, oggi gli italiani sono in vetta. I progetti di casa nostra sono in assoluto i più venduti e ascoltati del primo semestre di quest'anno, ed era impensabile prevederlo vent'anni fa, quando le classifiche di album e singoli erano piene di band straniere, spesso One Hit Wonder destinate a fare un singolo di successo e poco più.
Altro dato che fa riflettere: a differenza di dieci anni fa, oggi gli italiani in vetta sono giovani e non più quelli chiamati poco empaticamente "i dinosauri del pop". In vetta non ci sono Vasco, Ligabue, Pausini, Ramazzotti e tutti quelli che un tempo stazionavano tra i primi posti delle classifiche pr settimane e mesi. Oggi quelli da battere vengono dall'urban, dall'indie o dai talent, e sono ascoltati maggiormente dal target 14-25. In ordine di tempo, però, il dato sintomatico del cambio drastico degli ascolti è il tracollo della trap: niente più Sferaebbasta e soci nei primi posti, stavolta si cambia davvero registro. Diamo un'occhiata più da vicino.
Partiamo dai singoli (calcolati tra download e streaming premium), che oggi grazie alle playlist e ai servizi di streaming vengono ascoltati ben più degli album interi: al primo posto assoluto in questi primi sei mesi c'è Musica leggerissima di Colapesce Dimartino, e sfido chiunque a fare questa previsione pre Sanremo. Due cantautori che da più di dieci anni si sbattono nei palchi di provincia e che, grazie a una congiunzione di lune fortunata e a un pezzo perfetto, oggi sono conosciuti dalle nonne e dagli zii, sono entrati nell'immaginario popolare e finalmente hanno potuto fare due soldi di Siae, che in questo caso vale come un Oscar alla carriera. Secondi Mace, Blanco e Salmo con quel pezzone che è La canzone nostra. Segue Sangiovanni, il più amato di Amici, che troviamo al 3° e al 5° posto coi singoli Malibù e Lady, mentre al quarto posto ci sono i Måneskin con l'asso pigliatutto Zitti e buoni. Seguono Madame, Irama, Michielin + Fedez, Ernia e Fred De Palma, prima di trovare il primo pezzo non italiano, Save Your Tears di The Weeknd, e anche qui applausi al pubblico italiano che premia una bella canzone synth/dream pop. Scorrendo, troviamo i Pinguini Tattici Nucleari al 15° posto con Scooby Doo, i Coma_Cose al 20° con Fiamme negli occhi, Gazzelle al 24° con Destri. Sfera appare come feat. in Nuovo Range di Rkomi al 17°, mentre Vasco Rossi non va oltre il 47° posto.
Il vincitore assoluto degli album (calcolati fra fisico, Download e streaming premium) del primo semestre 2021 è Sangiovanni con il suo disco d'esordio, e questa volta Maria De Filippi c'ha proprio visto lungo. Secondi i Måneskin con Teatro d'ira vol. 1, e qui non sappiamo se c'hanno visto lungo X Factor, Sanremo, L'Eurovision o la rinnovata voglia di rock da parte del pubblico, che però a livello di classifica si esaurisce lì, visto che gli album seguenti sono Plaza di Capo Plaza al 3°, Taxi Driver di Rkomi al 4°, l'esordio di Madame al 5°, Obe di Mace al 6° e (solo) 7° Famoso di Sfera Ebbasta. Per trovare un album non italiano dobbiamo aspettare di nuovo The Weeknd al 14° posto con After Hours. Incredibile performance di Fuori dall'hype Ringo Star dei PTN che si piazza al 19° posto nonostante sia uscito in aprile del 2019 (repack con pezzi in più dopo Sanremo 2020, più di un anno fa). Il primo tirannosauro del rock si trova al 37° posto: Ligabue con 7.
Ultima classifica, che pure se vale meno in termini di numeri di certo fa colore, quella dei vinili: primi i Måneskin, secondo Harry Styles, terzo Caparezza poi i soliti The Dark Side of the Moon e The Wall dei Pink Floyd, Nevermind dei Nirvana, La voce del padrone di Franco Battiato, Legend di Bob Marley e il Greatest Hits dei Queen, tutti album che a non averli si fa peccato. Secondo i dati GfK il mercato a volume nei primi sei mesi del 2021 ha continuato a correre. Oltre alle forti percentuali dello streaming - che a livello di consumi premium ha visto un’impennata del 52% - per un totale di crescita del segmento del 30%, dopo il pesante impatto del 2020 si registra anche una ripresa del fisico, che segna un +59,4% trainato anche dai risultati del vinile.
Nel commentare i risultati incredibili che abbiamo visto, Colapesce in una storia IG ha taggato Mace, con cui ha collaborato sia ne I mortali, sia come voce nel disco del producer, scrivendo (andiamo a memoria, le storie sono già andate): "Avavemo detto che avremmo cambiato il pop, non ce l'abbiamo fatta ma ci siamo andati vicino". Secondo noi hanno fatto anche di più, perché nessuno avrebbe mai pensato di trovare così tanti artisti che vengono dal circuito indipendente in vetta alle classifiche, senza vendersi o snaturarsi, solo scrivendo belle canzoni e intercettando il gusto di un pubblico più vasto di quello a cui erano abituati. Il pop è cambiato, in meglio, ma non gridiamo vittoria troppo facilmente, attendiamo i risultati del secondo semestre per vedere chi vincerà la battaglia dei tormentoni, appena iniziata.
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L'articolo Il pop italiano è cambiato per davvero, anzi cambiatissimo di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2021-07-09 13:54:00
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