Rompiamo gl'indugi: è tornata l'estate e con essa si scongelano i cantanti spagnoli mentre tutti gli altri aggiungono un po' di ritmo in levare alla loro musica per essere più solidali con chi sogna il mare. Da qualche anno a questa parte, come ben sapete, c'è stata una vera e propria rivoluzione in ambito pop e oggi gli autori più quotati sono quelli che solo cinque anni fa suonavano nei piccoli club. Se il primo nome che vi viene in mente è Tommaso Paradiso siete nel giusto, abbiamo anche analizzato i suoi tormentoni uno per uno giusto qualche giorno fa. Anche Coez la manda sempre a segno. Altra strategia vincente sembra quella di far duettare vecchie volpi con nuovi rapper o producer: la Berté coi BoomDaBash, Gigi D'Alessio con Gué Pequeno e via andare. Takagi & Ketra rifioriscono con l'estate, specie se abbinati a Giusy Ferreri e tutti gli altri ad inseguire ritmi latini, caraibici, africani, giamaicani, basta muovere il culo e fingere di stare nella pubblicità del Cornetto.
Per capire come sia cambiato il pop in italia basta stilare una lista di tormentoni estivi dal 2000 ad oggi e se i vari Amore e capoeira o Non ti dico no del 2018 vi hanno annoiato a morte, se Pamplona e Riccione non potete più sentirle neanche per scherzo, se Oroscopo non ha più voglia di cantarla neanche l'autore, potreste pensare che i successi estivi degli ultimi anni siano poca cosa rispetto a quelli del passato, ma è solo una reazione alla sovraesposizione, fidatevi. Il passato, quello vero, l'avete dimenticato. C'è stato un momento nel corso degli ultimi 20 anni, in cui in classifica durante l'estate non c'era neanche un pezzo italiano, solo truzzate dance in inglese o Despaciti vari. Prima del ricambio generazionale, la musica italiana d'estate latitava oppure era talmente imbarazzante da aver resettato la nostra memoria a breve termine. Inutile pensare ai fasti di A-abbronzatissima di Edoardo Vianello o Un'estate al mare dell'indimenticata Giuni Russo e credere che siano 20 anni fa: anche questo è uno scherzo che fa la memoria e ci dobbiamo rassegnare al fatto che siano passati 20 anni dai 2000, cioè dagli anni di tenebra del pop.
Proprio nel 2000 la hit estiva era Vamos a bailar di Paola e Chiara, che però ci sta ed è un retaggio dei 90s appena finiti, già l'anno seguente siamo diventati scemi con Tre parole di Valeria Rossi e Www.MiPiaciTu dei Gazosa con tanto di Megan Gale detta Omnitel in costume nel video. Vi vediamo, siete nostalgici e rimpiangete quelle melodie che hanno fatto il giro e da trash sono diventate immortali? Si sa, sono tempi bui e il 2002 ne è stato l'esempio lampante: La canzone del capitano di Dj Francesco è stata la più ballata sulla spiaggia e nei campeggi tra babydance e acquagym, segnando l'inizio del crollo emotivo del pop. Nel 2003 ci siamo trasformati tutti in truzzi pronti a schiacciare la terra con gli infradito o a fare i king del Tagadà: Voglio vederti danzare remix di Prezioso feat. Marvin, Giulia di Dj Lhasa vs. Gabry Ponte e Taurus di Gigi D'Agostino. Se non vi basta, aggiungiamo Verofalso di Paolo Meneguzzi, non il Tiziano Ferro di cui avevamo bisogno ma quello che ci siamo meritati. Per il 2004 un solo nome, che ha fatto la storia della musica italiana: Luca Dirisio con Calma e sangue freddo, seguito nel 2005 da una band entrata di diritto nella Pop Hall of Fame italiana: gli Sugarfree con Cleptomania.
Fortuna che a fracassarci le membra ci ha pensato nel 2006 Happy hour di Ligabue, che appariva in 100 pubblicità e 1000 passaggi radiofonici al secondo. Quell'anno abbiamo vinto i mondiali e Liga è stato sommerso dal Popopoppoppoppo figlio bastardo dei White Stripes ma il peggio doveva ancora venire: 2007, Pensa di Fabrizio Moro e Adrenalina dei Finley mentre il tormentone vero era Bruci la città di Irene Grandi, poi è giunto il 2008 che ci ha regalato Vieni a ballare in Puglia di Caparezza e Non ti scordar mai di me di Giusy Ferreri. Nel 2009, tra le varie hit straniere spunta solo Per dimenticare degli Zero Assoluto e il 2010 possiamo anche saltarlo: nessun vero tormentone per il pop italiano, che comunque è sempre meglio del remix di A far l'amore comincia tu di Bob Sinclair e Raffaella Carrà, che ha spopolato nel 2011.
Se nel 2012 sembra che qualcosa si muova con PES dei Club Dogo, lo sforzo viene vanificato dalla terribile notizia della presenza in classifica, alle prime posizioni, del cazzo di Pulcino Pio. Ecco, questo è un monito: impariamo dalla Storia, non dobbiamo mai tornare alla barbarie delle radio accese sulla spiaggia a volume mille col cazzo di Pulcino Pio. Mai, a costo di scendere in strada con intenzioni poco cordiali. 5 dischi di platino e poi vi fate le domande "Ma chi li vota quelli?". Reduci dall'abisso, nel 2013 e 2014 abbiamo raggiunto il picco massimo di esterofilia col pop italiano che non riesce a sfondare in classifica, tranne Cremonini con Logico che però non è che sia tutto quel tormentone.
Il grande ritorno alla tradizione della canzone italiana da mare l'abbiamo nel 2015 con Roma - Bangkok di Baby K + Giusy Ferreri e alla voglia di legalizzazione di J-Ax e la sua Maria Salvador. E poi cos'è successo? Il passato prossimo: Vorrei ma non posto di J-Ax e Fedez, Andiamo a comandare di Rovazzi che vincono l'estate del 2016 ma intanto Calcutta mette il piede nella porta con Oroscopo, che in qualche modo ha spianato la strada alla nuova onda di pop estivo meno imbarazzante. Fine della storia ma ricordate sempre: sono passati solo 7 anni dal Pulcino Pio, non tornare a quell'orrore è un dovere morale.
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L'articolo Morte e risurrezione del pop italiano nelle canzoni per l'estate degli ultimi 20 anni di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2019-06-05 11:47:00
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