Con il primo live arriva il difficile per X Factor 2024

La "parte registrata" della trasmissione è andata molto bene, con ottimi ascolti, ritmo e i giudici protagonisti. Ora inizia un nuovo campionato, dove gli artisti contano di più e qualche giochetto televisivo è inevitabile. La prima è sfangata (con ottimi dati), ma il cammino è lungo

The Foolz live, foto di Virginia Bettoja
The Foolz live, foto di Virginia Bettoja

Si fa sul serio, o almeno così dovrebbe. A X Factor è il momento dei Live (ecco il primo dato, arrivato proprio ora: 834mila spettatori tv medi, +32% rispetto all’omologo episodio della scorsa stagione e +11% rispetto all’episodio di chiusura delle selezioni), per la precisione il primo live per tre giudici su quattro ma anche per la nuova conduttrice Giorgia. Finalmente vediamo i 12 artisti alle prese con un superpalco, grandi messe in scena, cercando di andare avanti nella gara – o quantomeno fare bella figura – sperando di arrivare alla finale del 5 Dicembre a Napoli. Ricordo chiaramente la puntata di Tintoria in cui Lodo Guenzi racconta senza mezzi termini che, tra autori e redazione di X Factor, la prima puntata è detta – perdonatemi il turpiloquio – "il giardino dei finti pompini": tutti bravi, tutti grandi, nessun litigio. Be', nonostante le  ottime premesse e una grande alchimia ai casting, qualche piccola scintilla al tavolo c’è stata. Piccola, eh, mica c’è Morgan.

L’opening è affidato a Giorgia, con un mash-up tra Born This Way e Don’t Stop the Music, non la scelta più originale, soprattutto perchè al posto del brano di Rihanna ci sarebbe stata perfetta la sua Il mio giorno migliore. È Giorgia, eh, e senza fatica porta a casa il risultato. Di certo, mai una canzone di Rihanna è stata cantata così bene, e ho visto conduttori esperti schiantarsi con programmi ben più facili di questo. Bravissima, ancora in punta di piedi, ma bravissima.

Il giudizio sulle performance va filtrato, i ragazzi sono giustamente emozionati, ma la prima esibizione dei The Fools è una 90min moscia. Laura è diventata LOWRAH, per onorare la quota “nome-storpiato-per-darci-un-tono”, come Roshelle, Joėlle, Nika Paris e mille altre. Anche lei sottotono, a causa di una scelta sbagliata e dei versi in italiano evitabili. Nel ruolo dell’horcrux di Manuel Agnelli, Danielle spompa Milano e Vincenzo, ma forse la colpa era della base bruttina e di una evidente disabitudine alle messe in scena complicate.

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Va meglio ai Les Votives, con una Are You Gonna Be My Girl?, scolastica ma esaltante, nonostante la voce stentorea. I Dimensione Brama, invece, pagano la scelta di una tonalità bassissima e una canzone iperparacula come L’estate sta finendo, ma anche il tifo contro dell’intera produzione perchè, diciamolo, farli mangiare in 7 comunque è una spesa: sono più dei Pinguini, più dei Negramaro. E infatti, ballottaggio. Ciò che c’è di interessante, però, quest'anno è la presenza non solo di cantanti, popstar, cantautori e musicisti del tipico assetto rock chitarra-basso-batteria-tastiere, ma anche trombe, percussioni, clarinetti, raramente visti nei talent show.

La sempre perfetta Mimì Caruso, ora si sporca, è imperfetta: canta Anna Calvi come fosse un classico di Beyoncè, togliendosi il cellophane e dandoci la prima grande performance autentica di questa stagione. Se I PATAGARRI fanno gli Aristogatti esattamente come li ha fatti Lauro nell’album 1920, Elmira sembra spaesata, per quanto più precisa vocalmente: sarà il cambio nome in EL MA. Jake, comunque, la tocca piano dicendo che mancano popstar in Italia e ci sono «persone che hanno usato scorciatoie per raggiungere posizioni alte in classifica senza nessun talento». J’accuse pesantino.

Se qualche puntata fa il problema erano le scelte strane o sbagliate dei cantanti ai Bootcamp, adesso le assegnazioni sbagliate sono quelle dei giudici, per eccesso di paraculaggine o per una prospettiva di percorso fuori fuoco. Le scintille arrivano con Pablo Murphy, che canta We Are Never Getting Back Together di Taylor Swift, pezzo già tra i più teen della sua produzione, che qua risulta annacquato ancor di più, nè troppo pop né troppo rock&roll, con un parlatino in italiano che non saprei definire in altri modi se non cringe, considerato che persino sora Taylor aveva avuto il coraggio di dire “col cazzo” a Milano, e non “Like ever”. Il problema non è il teen pop, ma una performance vuota. Sarà – come dice Paola Iezzi – un musicista e una bella voce e lo ha dimostrato in passato, ma non stasera, e infatti andrà al ballottaggio. Sembra che la grande competenza di Paola si sia ridotta a scelte paracule per poi scontrarsi contro la versatilità dei propri artisti.

Manuel Agnelli ha dimostrato di fare ancora il miracolo di portare una band da saletta a una solida concretezza ritmica e sonora, come avvenne con i Måneskin: i suoi PUNKCAKE portano una buona performance, soprattutto nella resa strettamente musicale di Police On My Back, nonostante il cantante sia convinto che basti correre su e giù per il teatro per teatralizzare il punk. Jake, arrivato al tavolo da strano animale, è tra le new entry quello che ha dato scelte più oculate e di percorso, come Promises dei Cranberries per Francamente, che si prende tutto soltanto con voce e chitarra.

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Achille Lauro invece sembra voler per forza mettersi addosso il costume di Halloween del giudice di X Factor: aizza il pubblico chiamandolo senato, spara frasi ad effetto anziché dare giudizi veri, utilizza ogni tre secondi la parola Iconico, tanto che chiedo ufficialmente a Fremantle di multarlo se osa pronunciarla di nuovo. Ma soprattutto: come cazzo fai a presentare un concorrente come "Il giovane Cocciante"? Mentre Lorenzo Salvetti cantava – benissimo – io pensavo soltanto a Paolo Sorrentino pronto a scrivere la serie The Young Richard. Margherita, poi, è una di quelle canzoni così stracantate che è difficile sostenerla senza sembrare un piano bar, soprattutto se su 2 minuti di canzone, spendi venti secondi per fargli cantare "rai rai rà", anziché la strofa finale per intero.

Al ballottaggio, i Dimensione Brama spaccano con Kylie Minogue, Pablo fa bella figura con S.O.S. degli Abba, rendendo esplicito il problema assegnazioni della giudice. In caso di guerra fratricida, la grammatica classica dello show prevede che i giudici vadano al TILT ma Paola esplicita di voler continuare con Pablo, e quasi sembra non sapere che debbano votare anche gli altri. «Siamo gli infiltrati di questa edizione, ci avete scoperti subito: addio alla TV!». L’hanno presa bene.

Una prima puntata live ancora di avanscoperta, sperando che Giorgia si sciolga ancora di più, che i talenti siano più tranquilli e disinvolti, e soprattutto che i nuovi giudici prendano meglio le misure con le assegnazioni e la gestione del talento altrui, approfittando dell’occasione: di patinato c’è il contenitore, il palco, lo show, lasciamo che le canzoni siano canzoni.

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L'articolo Con il primo live arriva il difficile per X Factor 2024 di Marco Mm Mennillo è apparso su Rockit.it il 2024-10-25 10:43:00

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