Come Pupo è diventato un idolo in Russia, e nemico pubblico in Ucraina

Dall’Est, assieme ai venti di guerra, arriva una notizia incredibile: Pupo è nella lista nera del governo ucraino e rischia l’arresto. Ha cantato in un festival in Crimea, la penisola occupata dalla Russia, Paese in cui ha un seguito enorme. Scopriamo come si è arrivati a questa crisi diplomatica

Pupo e il conflitto russo-ucraino
Pupo e il conflitto russo-ucraino
26/01/2022 - 10:07 Scritto da Simone Stefanini

Se siete tra quelli che non guardano il telegiornale per non farsi prendere dagli attacchi d'ansia mentre pranzano o cenano, abbiamo l'infausto dovere di aggiornarvi sugli ultimi sviluppi geopolitici che portano dritti dritti a una terza guerra mondiale, che parrebbe brutto farsi mancare durante una pandemia. In breve è scoppiata una guerra tra Russia e Ucraina di cui potete leggere più approfonditamene qui, e tale conflitto interessa anche la NATO, che vorrebbe contrastare la possibile invasione russa dell'Ucraina.

Insomma, il mondo è in stato d'allerta ma c'è chi si preoccupa di un danno collaterale, ben più importante dell'aumento del prezzo del gas che ci renderà tutti homeless nel giro di un paio d'anni: la terribile storia di Pupo, nome d'arte di Enzo Ghinazzi, bandito dall'Ucraina e, secondo la sua testimonianza, trattato come un criminale. L'interprete di successi eterni come Gelato al cioccolato ha un grosso seguito nell'Europa dell'est e, come ha rivelato al sito Ticino On Line, è tornato in Russia a cantare anche durante le restrizioni dovute alla pandemia con qualche trucco (sempre lecito), per fare concerti e non rimanere fermo.

 

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Per sua stessa ammissione che anche suonato a Jalta, in Crimea (occupata dai russi), durante un festival russo della canzone di guerra e in quell'occasione si è tirato addosso le ire dell'Ucraina, Paese in cui non può più tornare perché è stato inserito nella lista nera, come già capitò ad Al Bano nel 2019. Anche in quel caso, il cantante di Cellino San Marco fu iscritto nella blacklist a causa dei suoi concerti in Russia, considerata dall'Ucraina un Paese occupante per via dell'annessione della penisola della Crimea avvenuta nel 2014, con un referendum non considerato legittimo dalla comunità internazionale. In quel caso Al Bano espresse ammirazione nei confronti di Putin, arrivando a dire che in Italia servirebbe un leader col pugno di ferro come lui.

Stessa sorte toccò anche a Toto Cutugno, altra star italiana amata nei Paesi dell'ex Unione Sovietica: nel 2019, durante un suo concerto a Kiev, un uomo venne fermato mentre tentava di salire sul palco. Nei giorni precedenti il capo dei servizi segreti tentò di precludere l'accesso del cantante in Ucraina ritenendolo una minaccia per la sicurezza nazionale e un un agente di appoggio della guerra della Russia in Ucraina, perché facente parte dell’associazione Amici di Putin che ha sostenuto l’annessione della Crimea. Anche Riccardo Fogli e i Ricchi e Poveri sembra siano stati in passato nel mirino dell'Ucraina, la cui lista nera vede iscritti sempre più artisti italiani.

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La relazione di Pupo con la madre Russia, che lui reputa una seconda patria, nasce negli anni '80 quando il cantante e autore gode di grossa fama in Italia grazie alla partecipazione al Festival di Sanremo 1980 con Su di noi, che vende tantissimo anche all'estero. Nel 1981 si fa conoscere ulteriormente grazie al Festival per aver scritto Sarà perché ti amo dei Ricchi e Poveri e per una canzone, Lidia a Mosca, che parla della sua amicizia con una ragazza russa. Il primo vero tormentone per il pubblico russo è la sua Burattino telecomandato, ma anche La storia di noi due, dedicata a Barbara D'Urso

Sono molte le sue canzoni tradotte in tedesco, francese, inglese e spagnolo, ma sembra essere proprio la Russia il luogo in cui è più famoso all'estero, in cui ha tenuto decine di concerti anche quando in Italia la sua carriera subiva qualche appannamento o quando Pupo è diventato un presentatore, uno scrittore, un nome da cronaca per la sua passione per il gioco o da gossip per le sue relazioni poliamorose. Questo il motivo per il quale se oggi Pupo si presentasse alla frontiera Ucraina rischierebbe di venire arrestato. Ma il cantante non si perde d'animo: "Il prossimo aprile tornerò di nuovo in Crimea, lo farò con convinzione e senza nessun timore".

Certo, sarebbe piuttosto ironico se dopo aver schivato il covid come le pallottole di Matrix dovessimo venire bombardati per i concerti di Pupo, ma per ora godiamoci questi attimi di quiete prima della tempesta, ché su di noi (per ora) nemmeno una nuvola.

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L'articolo Come Pupo è diventato un idolo in Russia, e nemico pubblico in Ucraina di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2022-01-26 10:07:00

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