Dov'è la reale essenza di una canzone?

Nella prima bozza alla chitarra o al piano, nella versione in studio, nella registrazione del singolo oppure quando ci rimettete mano per farla live e la colorate di nuovo. Nell'arrangiamento orchestrale di un Sanremo o in cameretta nel lockdown. Diteci: esiste la forma definitiva di una canzone?

L'orchestra di Sanremo
L'orchestra di Sanremo - RaiPlay

Negli ultimi anni la musica è cambiata in modo molto rapido, ma stavolta non parliamo di generi, di quello che resta della trap, del nuovo cantautorato o dei true defenders del rock e neanche "di che cosa parla veramente una canzone"", citando i Tre Allegri Ragazzi Morti. Piuttosto parliamo di quale sia la vera essenza di un brano, perché la musica sta diventando sempre più liquida anche nella forma.

Solo nelle ultime settimane abbiamo assistito al circo sanremese in cui le canzoni vengono eseguite con l'arrangiamento modificato per inserire l'orchestra, poi le abbiamo ascoltate su Spotify o da Zia Mara in playback con la produzione originale, ma il discorso non si limita certo al Festival di Sanremo.

video frame placeholder

A causa dell'emergenza sanitaria, molti artisti si sono esibiti negli ultimi due anni in formazione ridotta, qualcuno in acustico, per non gravare troppo sulle spese e riuscire a suonare in giro, altrettanti hanno fatto dirette in cui suonavano unplugged, direttamente dal soggiorno o dalla cameretta e, benché la canzone rimanga la stessa, le cambia tutto il mondo intorno.

 

video frame placeholder

In tv abbiamo visto Cesare Cremonini e i Måneskin che hanno tirato giù il teatro Ariston ben più degli artisti in gara. Prendiamo Sanremo giusto perché è l'ultima ubriacatura che c'è successa: alcuni brani proposti suonano meglio con l'orchestra, i cori e il direttore, altri ne risentono, perché hanno bisogno di meno suoni, più sintetici, che quel tipo di orchestra rimasta coi suoni agli anni '90 non può riprodurre. Quella potrebbe essere una materia di discussione, l'orchestra facoltativa oppure la serata con la band, con la base ufficiale, in modo da sentire il vero arrangiamento e giudicare meglio la canzone. 

Mi è capitato la scorsa estate di vedere un concerto doppio con due band completamente schierate, cosa rara di questi tempi. Suonavano Lucio Corsi e Motta, in entrambi i live ho penato che le versioni dei loro pezzi fossero più belle dal vivo, con le code musicali, coi suoni più ruvidi, che non nelle registrazioni in studio.

video frame placeholder

Negli corsi anni ho visto Iosonouncane in ogni formazione possibile: da solo al mixer, in versione acustica o con la band completa. Ogni volta le canzoni cambiavano abito in modo totale e non riuscivo a decidere in quale forma mi piacessero di più.

video frame placeholder

Penso anche ad Andrea Laszlo De Simone e al film del concerto che segnò il ritorno alla musica dal vivo in piena pandemia, con l'Italia tutta bloccata in zona rossa. Quella formazione orchestrale che poi ha portato in giro è riuscita ad aprire le canzoni per renderle ancora più eteree ed epiche. 

video frame placeholder

Mi viene in mente Brunori Sas che dopo due anni di pandemia non è ancora riuscito a portare in giro il suo album Cip! e nel frattempo ne ha fatto una versione in stile ninna nanna per bambini e ha pubblicato un ep, Cheap!, che gioca sulla registrazione casalinga, amatoriale, che poi suonerà dal vivo in forma verosimilmente più arrangiata insieme alla band.

video frame placeholder

Qualche tempo fa intervistando gIANMARIA reduce da X Factor e alle prese col suo primo tour mi sono stupito nel pensare a quanto si divertirà a colorare le canzoni per la prima volta per un concerto, così come ha fatto Ariete al suo primo tour tutto sold out, o a riarrangiarle come ha fatto Margherita Vicario quando ha suonato con l'Orchestra Multietnica

video frame placeholder

In questo caso, come in tutti gli altri, esiste una versione definitiva della canzone? È quella registrata che passa alla storia come testimonianza o quella fatta col piano o con la chitarra, che mette un punto alla composizione? Oppure ancora quella dal vivo che si rinnova ogni volta e cambia di tour in tour, a seconda dei musicisti a disposizione e dell'arrangiamento? 

E voi, migliaia di ragazze e ragazzi che suonate, quando sentite finita, definitiva la canzone? Quando la chiudete in studio o, in realtà, non la sentite finita mai e avete sempre voglia di tornarci sopra, di lavorarla di nuovo, di vestirla diversamente, come se fosse una materia plasmabile? Ci piacerebbe saperlo da voi, qual è il momento in cui dite: questa è quella giusta.

---
L'articolo Dov'è la reale essenza di una canzone? di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2022-02-08 10:06:00

COMMENTI (1)

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia
  • angelofrancesconatale81gmail.c 2 anni fa Rispondi

    Le mie canzoni nascono solitamente con un solo strumento (chitarra, basso o piano) che accompagnano la voce. Quella per me è la canzone...anche perché in realtà nella mia testa e nelle mie orecchie risuona già tutto il resto.