Riccardo Damian è il vero gringo della produzione

Producer di fama internazionale (Mark Ronson, Lady Gaga, Miley Cyrus), resident allo Studio 13 di D. Albarn, è a lui che si sono affidati i Selton per il loro nuovo (bellissimo) disco "Gringo VOL. 1". Una chiacchierata tra il produttore e la band, per capire come e dove nasce un album

Riccardo Damian e dietro i Selton - tutte le foto sono di Giulia Rosco scattate al Sudestudio di Lecce
Riccardo Damian e dietro i Selton - tutte le foto sono di Giulia Rosco scattate al Sudestudio di Lecce
10/05/2024 - 13:22 Scritto da Gabriele Vollaro

C'è grande fermento allo Spazio Munari, in via Savona a Milano. Sono in atto i preparativi per la presentazione del nuovo disco dei Selton - il settimo in 16 anni -, GRINGO Vol.1, la prima parte di un dittico che segna l'inizio di una nuova vita musicale per il trio di Porto Alegre. Sui loro volti si legge la stanchezza, allo stesso tempo la gioia, il giusto connubio quando un nuovo progetto sta per essere lanciato e regalato al proprio pubblico. In realtà manca qualcuno - dicono sia andato a prendere il caffè per tutti -, colui che in questo anno abbondante è stato il quarto Selton, il produttore Riccardo "Ricky" Damian. Ed è da lui che vogliamo partire.

Trevigiano, trapiantato a Londra prima come studente e poi come professionista del mondo della musica, conosce Mark Ronson e diventa suo stabile collaboratore - vincendo a 22 anni un Grammy per Uptown Funk -, consolidando un sodalizio che dura da otto anni, ma ha lavorato anche con Lady Gaga, Miley Cyrus, Sam Smith e molti altri nomi di questo calibro. I contatti con i Selton sono avvenuti per vie traverse nell'estate del 2023, per qualche contatto in comune. "Ho detto ai ragazzi di venire a farsi un giro da me a Londra, per vedere cosa sarebbe successo". Per inciso, a Londra Riccardo gestisce lo Studio 13, fondato da Damon Albarn nel 1999, un paese dei balocchi per musicisti, il luogo che ha visto la genesi degli ultimi dischi dei Blur, dei Gorillaz, Fatoumata Diawara, Massive Attack. 

Riccardo Damian al Sudestudio
Riccardo Damian al Sudestudio

I Selton hanno portato con sé la bozza di un brano - divenuto poi Calma Cara -, per avere un supporto già esistente su cui lavorare, e la magia è scattata subito. C'è una tranquillità, oltre che una sincera sicurezza negli occhi di Riccardo Damian mentre parla, mentre si apre al confronto con l'esterno, regalando perle del suo modo di lavorare, assolutamente analogico, e fatto di tentativi ed intuizioni. Non era affatto scontato che scattasse l'intesa coi Selton, perché la sinergia artistica non è programmabile a tavolino.

"Ci si può ammirare tanto, starsi simpatici, stimarsi artisticamente, ma magari nella stanza dello studio poi non accade nulla. Si tratta sempre di una scommessa". Quell'esperimento è stato un incontro illuminante che ha fatto partire un'onda di energia che ha fatto scaturire il lavoro dei mesi a seguire.

Lo studio dall'alto
Lo studio dall'alto

In quei primi due giorni londinesi, di esplorazione, sono nate le basi sonore e stilistiche, l'imprinting che hanno fatto scaturire la prima scintilla di GRINGO Vol.1. Dopodiché il lavoro si è trasferito al Sudestudio, in provincia di Lecce, da cui sono tratte tutte le foto che vedete in pagina. "Questi tre matti sono partiti da Milano portandosi in treno una cosa come trenta strumenti", continua a raccontare Riccardo, "per poi approdare in un luogo che ha plasmato a tutti gli effetti la base del sound del disco". Immersi nella natura, con la pace dei sensi tutto intorno i tre hanno suonato un sacco, registrando sessioni lunghissime, e guidati dall'orecchio attentissimo di Damian. Quasi senza orari, prolungando le giornate di lavoro fino a notte inoltrata, per non sprecare una briciola della magia che si stava creando.

"Avere Richi è stata una grande fortuna. Avere qualcuno di esterno che si accorgesse di come fosse realmente andato ogni take è stato un modo nuovo di lavorare", dice Dudu, bassista - e grafico - della band. Al Sudest Studio il lavoro è andato avanti secondo una specifica parola d'ordine: sinergia. Ogni cosa al posto giusto, un approccio se vogliamo old school alla produzione musicale, viste anche le logiche frenetiche di produzioni del mainstream italiano. Poi tutto si è spostato a Londra, nella tana di Damon Albarn.

Daniel alla batteria
Daniel alla batteria

Allo Studio 13 si è proceduto a sistemare tutto, cercando le possibilità che ogni strumento potesse dare ai pezzi pre prodotti nel periodo estivo. "Abbiamo potuto suonare tutti gli strumenti dello studio, compreso il pianoforte di quando Damon era bambino, un gioiello, oltre che un cimelio coperto di disegni e incisioni", dice Ramiro con la gioia nello sguardo, e nella voce. 

Riccardo Damian non è solo un grande tecnico, ma dà continuamente l'impressione di essere una persona di grande spessore umano e sensibilità, uno che maneggia la musica come fosse un essere umano. "La canzone è una fotografia di tre minuti", in cui serve avere una concomitanza di elementi allineati, incontro di qualità personali - forse psicologiche -, con una forte componente di linguaggio non verbale, e la padronanza degli strumenti.

Ramiro durante le prove
Ramiro durante le prove

Allo Studio 13 di Londra, dopo la lentezza del processo in Puglia, si è lavorato sulla velocità - non fretta - dell'applicazione delle idee teoriche. Come se non ci fosse un tempo tra idea ed esecuzione, perché ad ogni proposta dei ragazzi Riccardo aveva già in mano lo strumento per renderla musica. "Quando la tecnologia è tolta dall'equazione creativa, i tentativi si susseguono uno via l'altro, in un'applicazione immediata". I Selton si sono trovati nelle condizioni di sperimentare con ogni cosa possibile, con la leggerezza di fare e magari buttare via subito i tentativi, senza soffrire per questo. Della serie: metti tre Selton dentro un luogo del genere, lontani dal loro ambiente naturale, semplicemente guidati da un demiurgo d'eccezione, e vedi cosa succede.

Eduardo dei Selton
Eduardo dei Selton

Succede che ne esce un disco dal suono importante, fluido, con cambi di lingua repentini, e come mi ha detto Daniel Plentz "senza alcun compromesso rispetto all'idea artistica che avevamo di noi fino a prima". Il questo cantiere sempre aperto è nato GRINGO Vol.1, che si apre con una perla: la versione italiana di Sangue Latino di Ney Matogrosso ("il David Bowie della foresta", ndr), figura mitologica della musica brasiliana. Il testo tradotto è apparso in sogno a Ramiro una notte, ed è sembrata perfetta per il disco, per il discorso della metamorfosi. Poi attraverso un amico in comune il testo è arrivato a Matogrosso, che non solo ha approvato l'operazione, ma ha pure voluto cantarci dentro. Con il loro settimo album i Selton hanno deciso di aprire lo sguardo, di cambiarlo, filtrato attraverso gli occhiali paraluce di Murani - in dotazione dentro la copia fisica del disco -, attraverso la guida di un fuoriclasse, Riccardo Damian.

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L'articolo Riccardo Damian è il vero gringo della produzione di Gabriele Vollaro è apparso su Rockit.it il 2024-05-10 13:22:00

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