Rockit si scrive tutto attaccato (e altre storie)

Perché Rockit si chiama così? C’entra la canzone di Herbie Hancock o un libro ormai introvabile? Dopo 25 anni di fraintendimenti è ora di rispondere alla domanda da un milione di dollari (falsi)

28/01/2022 - 10:00 Scritto da Simone Stefanini

Il 27 maggio del 1997 un clic manda online rockit.it. Allora Internet era un posto molto diverso da adesso e pure la musica italiana cosiddetta alternativa (o indipendente, o underground, scegliete pure voi la definizione che vi dà meno fastidio). In quel momento i Verdena sono appena maggiorenni e fanno i loro primi live fuori dalla provincia di Bergamo. Gli Afterhours pubblicano Hai paura del buio?. Quelli che benpensano è un calcio in faccia a parecchie persone. 

Sono passati 25 anni e le cose della musica italiana sono talmente cambiate che si fatica a non pensare sia trascorsa un'era geologica. Nel 1997 non esisteva uno spazio per le band e i progetti italiani che venivano dal basso, in cui potevano avere recensioni, articoli, compilation con il loro pezzo sopra, attenzione da parte del pubblico non solo della loro provincia ma di tutta Italia. La musica alternativa o indipendente in quella data aveva trovato casa propria e la community di più di 34mila artisti iscritti al sito ne è la riprova. Oggi, con Rockit PRO, si rinnova l'obiettivo di non essere solo un magazine ma anche una piattaforma che offre servizi per i musicisti, per migliorare e mettere più a fuoco il loro percorso.

Sembra un articolo pubblicitario, vero? Siamo ancora in piedi dopo tutti questi anni, abbiamo creato il MI AMI Festival, siamo stati vettori del ponte tra indie e mainstream con la compila Con due deca, dalle fanzine siamo approdati a Twitch e a Sanremo tenendo sempre ben presente l'obiettivo (non a caso facciamo suonare band underground a Casa Sanremo) e abbiamo di fronte un milione di altri progetti, ma vi assicuro che non è questo il motivo per cui stiamo scrivendo questa sorta di lettera aperta ai lettori, alla community e a tutti quelli che passano di qui per caso, piuttosto per chiarire un punto fondamentale: perché ci chiamiamo Rockit?

 

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Rockit si scrive tutto attaccato, da sempre, non è Rock - punto - it

Nonostante anche dopo 25 anni ci sia un po' di gente che cerca il sito sbagliato (e inesistente). Rockit - punto - it, questo è il sito giusto, questo è il nome giusto. Negli anni hanno sbagliato mille milioni di utenti e tutt'ora continuano a chiamarci rock punto it, che sembra il portale del fan club di Ligabue o di Bruce Springsteen, ma d'altra parte a me, personalmente, fior di uffici stampa e band con cui lavoro da anni continuano a chiamarmi Stefano e che faccio, a parte curarmi l'ulcera? Accetto e vado avanti, tipo gioco dei pacchi.

Ma quella di come si scrive il nome è solo la punta dell'iceberg su cui si schianta il Titanic del fraintendimento freudiano: "Vi chiamate Rockit (o rock punto it) ma pubblicate anche rap, elettronica, jazz, metal, addirittura pop e trap. Ma cos'è? Trapit? Popit?". Ogni volta che un utente col solito garbo che permea i social, scrive un commento del genere, un porco viene tirato in redazione. Sappiamo di sicuro che tali fraintendimenti sono capitati anche ai nostri colleghi e competitor di carta e sul web. Si narra che quando un giornalista sagace chiese a Iggy Pop perché si chiamasse così invece di Iggy Rock, venne malmenato in malo modo davanti a tutti ma noi siamo persone per bene e decidiamo di andare in fondo alla questione come veri investigatori.

Allora, perché Rockit si chiama così? Siccome il nome non gliel'ho dato certo io, chiedo a Giulio Pons che di Rockit è il co-fondatore e Presidente, il motivo. Mi guarda come Obi Wan Kenobi guarda il miscredente Anakin Skywalker e paziente risponde: "25 anni fa il termine rock italiano era un movimento che comprendeva tutto. Ad esempio c'era un libro, quello di Alberto Campo che si intitolava Nuovo rock italiano e tracciava una storia della musica alternativa dal 1980 al 1996. Al suo interno c'erano CSI e Almamegretta, Casino Royale e 99 Posse, Prozac+ e Mau Mau, Litfiba e Gang. Tutti insieme. Ai tempi il rock era questo, includeva tutto ciò che non trovava spazio nel mainstream. Noi volevamo dare spazi e possibilità per quella musica nuova che non passava da nessuna parte, quindi abbiamo pensato a un nome che avesse due valenze: da una parte che ricordasse quel meltin' pot, quel calderone di influenze e generi che la nuova musica del momento stava proponendo, dall'altra che servisse da spinta per le band".

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Rockit in inglese: scuotilo, spacca tutto, fatti sentire.

Una parola che ha dato il titolo al pezzo del godfather of hip hop Herbie Hancock, a pezzi assurdi di futurismo passé come quello dei Sigue Sigue Sputnik in Rockit Miss USA o dei contemporanei Gorillaz, ognuno dei quali è lontano anni luce da ciò che comunemente viene inteso come rock.

Rockit significa fare casino per prendersi il proprio posto quando nessuno ce lo dà, non è il portale del rock made in Italy. Rockit non fa distinzione di genere, è inclusivo al 100%.

Nella nostra community ci sono artisti di musica classica, sperimentale, jazz, black metal, hardcore, electroclash, hyperpop, trapper di 17 anni con mille tatuaggi in faccia e chitarristi prog che stanno sui propri assoli 8 ore al giorno. Ci sono ragazze, sempre di più e viva dio.

Rockit ha a cuore la diversità, non pensa che siamo tutti uguali ma tutti differenti, ognuno con le proprie peculiarità. Esattamente come al MI AMI o nelle compilation hanno suonato band estreme e altre pop, perché Rockit è come un festival di quelli belli, in cui vai in giro e ti perdi fra band di tutti i generi, di cui non hai mai sentito parlare che calcano lo stesso palco delle star. 2022 e siamo di nuovo in prima linea per scuotere tutto.

 

 

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L'articolo Rockit si scrive tutto attaccato (e altre storie) di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2022-01-28 10:00:00

Tag: rockit

COMMENTI (2)

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  • rockitadmin 2 anni fa Rispondi

    @PietroRaimondi ciao Pietro, sempre il numero uno!

  • PietroRaimondi 2 anni fa Rispondi

    articolo incredibile e necessario, grazie rockit e grazie stefano simonini! da sempre tuo fan