Quando parliamo di rap, per campionare s'intende il prendere un qualsiasi suono di un qualsiasi brano (un riff, un ritornello, una parola) e trasporlo, distorcerlo, riportarlo, tagliarlo per crearne qualcosa di nuovo. Nonostante i continui problemi con il diritto d'autore che spesso causano beghe legali anche ai rapper più famosi, è indubbio che la possibilità di rendersi one man band ha stravolto per sempre il modo di fare rap, che sin dalle origini è stato fortemente intrecciato a quest'arte, così tanto che campionare è ormai più una tradizione che una necessità.
Come ricorda Lord Jamar nel documentario "Something from Nothing: The Art of Rap", quando negli anni '70 il governo americano si trovò a fare dei tagli nella spesa pubblica a causa di una profonda crisi economica e dovette ritirare gli strumenti musicali dalle scuole pubbliche, lasciò la giovane comunità nera con un'estrema voglia di far musica. I ragazzi dovettero adattarsi ai mezzi che avevano, ovvero dischi e registratori, e fare musica "rubando" suoni e omaggiando grandi classici.
Produrre pezzi in questo modo necessita sì di pochi mezzi, ma anche di molta creatività, assolutamente necessaria nel momento in cui si "taglia" un sample per trasformarlo in qualcosa di nuovo: calzante è la produzione di "Nuts", in cui il beatmaker Bosca taglia questo pezzo di Minnie Riperton e lo utilizza in modo per niente scontato in un pezzo di Zampa e Bassi Maestro.
Un altro requisito richiesto è la discreta capacità di scovare e campionare dischi molto difficili da reperire o brani poco conosciuti, non banali, instaurando quasi una sfida con l'ascoltatore che intende scoprire quali sono stati i pezzi che hanno influenzato e contribuito alla genesi di ogni brano. Per molto tempo si è detto che di "SxM", storico disco dei Sangue Misto, si potessero riconoscere solo le batterie. A distanza di più di 20 anni, in parte è ancora così.
Quello che colpisce e permette di capire le infinite possibilità di uno strumento simile però sono l'eclettismo e il buon gusto di produttori come Madlib o Kanye West, che spesso stupiscono: quest'ultimo è in grado di passare da uno dei più noti anthem del reggae come "Bam Bam" di Sister Nancy al prog-rock italiano, pur mantenendo uno stampo personalissimo nelle produzioni che lo ha reso uno dei musicisti più famosi del nostro tempo.
Tra i più gettonati dagli americani (senza voler menzionare la montagna di blues e funk che c'è a disposizione: solo "Funky drummer" di James Brown è stata campionata oltre cinquecento volte!) troviamo Ennio Morricone: campionato regolarmente da RZA e decine di altri produttori più o meno famosi, capace di ispirare altrettanti modi di rilavorare il suono, pur partendo tutti dallo stesso brano.
E gli italiani quanto campionano la musica italiana? In realtà molto poco. L'usanza diffusa di emulare costantemente le scene internazionali e riprendere classici della black music è sempre stato un diktat molto sentito, probabilmente anche per la minore possibilità di ritrovarsi a spiegare a degli avvocati che "campionare" è assolutamente diverso da "rubare". Fortunatamente, comunque, la contingenza (prima degli mp3, di Amazon e del prepotente ritorno del vinile nel mercato non si poteva certo pretendere di trovare qualsiasi cosa nei mercatini e nei negozi) e le forte personalità di alcuni produttori hanno saputo, in più occasioni, creare un ponte tra la musica leggera italiana e il rap dello stivale. Ecco alcuni esempi, provate a trovarne altri.
Mina - "Emozioni" ✄ Dj Shocca - "Coltelli"
Il brano originale è contenuto in "Minacantalucio", un disco della cantante di Busto Arsizio che omaggia il duo Battisti-Mogol. Mina, che nel 2014 ha concesso a Mondo Marcio la libertà d'esser campionata, già dieci anni prima veniva campionata da Dj Shocca per lo storico "60 hz".
Morricone - "Indagine su un cittadino sopra di ogni sospetto" ✄ Sacre Scuole - "Comodi comodi"
Come già detto, Ennio Morricone è tra i più campionati dagli artisti americani. Nel 2001, mentre l'entusiasmo per il Wu Tang Clan impazzava ancora, Don Joe campionava una sua colonna sonora per questa collaborazione con le Sacre Scuole (Guè Pequeno, Jake la Furia, Dargen D'Amico), riprendendo il suono dello scacciapensieri e del mandolino, suonato quasi trent'anni prima come fosse un clavicembalo. Il mixtape che ospita questo disco è "Area di contagio 2001", mixtape che contiene (tra gli altri) anche brani degli Enmicasa, Mastino ed Esa.
Stadio - "Porno in tv" ✄ Colle der Fomento - "Vita"
Scritta da Lucio Dalla, "Porno in Tv" viene campionata da Ice One per il singolo "Vita" dei Colle der Fomento, una delle citazioni che il gruppo faceva alla musica pop italiana. Avete mai ascoltato Danno cantare "Non Amarmi" di Aleandro Baldi & Francesca Alotta? Succede qui.
Lucio Dalla - "Sylvie" ✄ Danno - "Piombo e fango"
Per realizzare uno di quelli che poi sarebbe diventato uno dei brani più famosi dell'underground romano ed italiano, Mr Phil ha utilizzato "Sylvie", primo brano del lato B di "Terra di Gaibola", secondo album in studio di Lucio Dalla. Un disco che all'epoca riscosse poco successo, mai ristampato in vinile e che divenne quindi una vera rarità per i collezionisti.
Fred Buscaglione - "Noi duri" ✄ Inoki - "C'è chi vuole questo"
"Noi duri" è stato l'ultimo film in cui Fred Buscaglione ha recitato prima della sua scomparsa. Il gangster dello swing recitava il ruolo di un agente dell'FBI che doveva incastrare l'Algerino, impersonato da Totò. Dj Shablo firma la produzione, il disco è lo storico "5° Dan" del bolognese Inoki, qui accompagnato da Rischio.
Piero Piccioni - "Camille 2000 (Alternate Take)" ✄ Mezzosangue - "Diventa quello che sei"
"Camille 2000" è un film del 1969, un riadattamento della "Signora delle camelie" di Dumas figlio che pone l'abuso di droghe e l'amore per la donna sbagliata al centro della vicenda. La colonna sonora è composta da Piero Piccioni, uno dei più noti compositori di colonne sonore per il cinema italiano che fu stretto collaboratore di figure di spicco della commedia all'italiana come Alberto Sordi. Nel 2012, Squarta è alle macchine e Mezzosangue al microfono.
LeoNero - "Sono stanco anch'io" ✄ Egreen - "Stanco"
Gianni Leone è un cantautore e musicista che, da solista, adottò lo pseudonimo di LeoNero e si fece one man band: dal progressive alla new wave è stato tastierista, batterista, cantante e chitarrista. "Sono stanco anch'io" canta LeoNero e conferma Egreen, sopra questo beat dei The Caesars, dal recentissimo "Beats & Hate".
Verdena - "Razzi Arpia Inferno e Fiamme" ✄ Guè Pequeno - "In orbita"
Di questo ve ne avevamo già parlato qui e il risultato è chiaro: due mc di livello come Guè Pequeno e Fabri Fibra rappano partendo da una realtà diametralmente opposta alla loro: i Verdena. Il tramite sono gli Aucan, e all'improvviso tutto sembra quadrare.
Gianni Togni - "Segui il tuo cuore" ✄ Marracash - "Estate in città"
Gianni Togni ha pubblicato uno dei dischi dal titolo più lungo di sempre: "...e in quel momento, entrando in un teatro vuoto, un pomeriggio vestito di bianco, mi tolgo la giacca, accendo le luci e sul palco m'invento". Non è per questo però che è citato: "Estate in città", brano di Marracash intriso di citazioni a classici della canzone italiana già nelle strofe, si presenta con quell'appeal che strizza l'occhiolino agli anni 80 già dal campione di "Segui il tuo cuore" del cantautore romano.
I Corvi - "Resterai (I don't mind)" ✄ Kaos - "Quello che sei"
I Corvi, gruppo beat-rock di origine emiliana, formatosi degli anni '60, viene campionato a quasi 50 anni dall'esordio discografico in questa produzione firmata a quattro mani da Kaos e Dj Argento, per uno dei migliori brani di "Post Scripta".
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L'articolo Da Lucio Dalla a Ennio Morricone: i migliori sample del rap italiano di Raffaele Lauretti è apparso su Rockit.it il 2016-08-24 12:13:00
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