Sanremo 2021: le pagelle della prima serata

Da Colapesce-Dimartino alle coppie vere o di fatto Fedez e Michielin e Coma_Cose, e poi Ibra, Amadeus e tutti gli altri: i voti alla serata di esordio del 71esimo Festival, dati in tempo reale, metabolizzati e confermati con saccenza

Amadeus e Fiorello - Andrea Bracaglia © Kikapress.com
Amadeus e Fiorello - Andrea Bracaglia © Kikapress.com

Questo è un esperimento. Il primo caso al mondo di questo tipo, forse il secondo e comunque non più del 37esimo. Queste sono le instant pagelle – quindi piene di refusi, oltre che di giudizi affrettati, poi solo parzialmente corretti –, tipo i siti per i fondamentalisti del fantacalcio che aggiornano i voti dei calciatori mentre il cross è ancora in aria. A ciò si aggiunga che chi scrive è forse l'unico cronista dell'ex Patto Atlantico a non aver ascoltato le canzoni prima del 2 marzo assieme a uno stagista di "Amici Lombrichi", e il gioco è fatto. 

Dare un giudizio al primo ascolto non è semplice e nemmeno giusto, ma questo impongono le logiche del turbogiornalismo attuale. Nei PS trovate parziali correzioni di tiro, ma poco perché una certa dose di arroganza impedisce di ammettere di averla sparata grossa. Tanto siamo qua tutte le sere: approfondiremo, doseremo, ricalibreremo. Per intanto questi sono i voti della prima serata del 71esimo Festival di Sanremo, mentre le cose accadono.

I quattro giovani semifinalisti della serata: da sinistra Gaudiano, Elena Faggi, Avincola, Folcast - Foto Andrea Bracaglia©Kikapress.com
I quattro giovani semifinalisti della serata: da sinistra Gaudiano, Elena Faggi, Avincola, Folcast - Foto Andrea Bracaglia©Kikapress.com

I GIOVANI 4

Ma non per colpa loro, poveri figli. È proprio che il meccanismo – pronti via quattro esibizioni di sconosciuti o semisconosciuti (di certo al grande pubblico), si vota, due dentro e due fuori –, oltretutto in assenza di pubblico, risulta feroce e un po' irrispettoso. Boh, ce n'era davvero bisogno? Passano Gaudiano – che assomiglia a tutta la programmazione di RTL – e Folcast, l'unico davvero interessante dei quattro in gara, con un pezzo soul affatto male arrangiato da Colliva e Rodrigo D'Erasmo. Spiace per Avincola, col suo itpop fuori tempo massimo, e per Elena Faggi, che scrive col fratello come Billie Eilish ma non è Billie Eilish. Spiace più in generale per questo maltrattamento di minori, e poco importa se hanno 30 anni o giù di lì.

DIODATO 7

Si chiama Festival della Canzone Italiana da 71 anni e, da almeno due a questa parte, la definizione suona perfetta. Prima Mahmood – con relative stronzate di Salvini –, poi il cantautore pugliese: al di là di ogni hype o fanbase, a Sanremo c'è un trend quasi commuovente per cui vince il brano più forte, il più bello e quello che poi rimane. Fai rumore è un pezzone, l'anno assurdo alle nostre spalle e il fatto che sia stata la colonna sonora dell'ultimo momento "normale" che abbiamo vissuto gli conferiscono ulteriore valore, lo storicizzano. Chiudiamo pure un occhio di fronte ai balconi della scorsa primavera.
PS: inizialmente gli avevo dato 8, estasiato. Poi l'ho visto tornare sul palco con un balletto à la Rosalia (cit) sulle note di Che vita meravigliosa.

Fiorello, Diodato, Amadeus – foto Andrea Bracaglia©Kikapress
Fiorello, Diodato, Amadeus – foto Andrea Bracaglia©Kikapress

ARISA 6

Si parte tutto tranne che bene, soprattutto dal punto di vista dei fonici e di chi fa affidamento sui loro stipendi. Si prosegue così così. Se da un lato c'è un testo (made in D'Alessio Gigi) che non fa molta strada e un arrangiamento che ha scordato il coraggio a casa, dall'altro la voce è sempre super. Belle le unghie, bello (pare) il vestito. 

COLAPESCE - DIMARTINO 7,5

Pezzo dato per vincitore da parecchi bookmaker e credo a nessuno sfugga la rivoluzione copernicana rappresentata dal fatto che circoli anche solo un ipotesi del genere. Pezzo ben scritto, intelligente, divertente, paraculo il giusto. Non so perché ma mi porta dalle parti di Daniele Silvestri. Va assolutamente riascoltata (RICORDATE SEMPRE LA PREMESSA INIZIALE), e credo proprio lo faremo parecchie volte nei prossimi giorni, settimane, mesi. 
Ps: riascoltata nella versione in studio: molto figa. 

Un momento dell'esibizione di Colapesce e Dimartino – Andrea Bracaglia©Kikapress
Un momento dell'esibizione di Colapesce e Dimartino – Andrea Bracaglia©Kikapress

IBRAHIMOVIC 7

La gag – a metà tra Fantozzi vs. Dottor Hooligan e i gemelli di Danny De Vito e Schwarzenegger – stancherà presto, perché da qui a sabato non è prevista alcuna variazione sul tema: Ibra dio onnipotente, Amadeus fesso al cubo. Però per ora fa abbastanza ridere. Minchia Ibra. 

Figa Ibra – Andrea Bracaglia©Kikapress
Figa Ibra – Andrea Bracaglia©Kikapress

AIELLO 5,5

Soffro terribilmente il fatto che tutti mi dicano che siamo uguali, solo che lui è figo e io no. Al di là di questo e del fatto che gli riconosco una capacità di scrivere pezzi pop forti in una maniera non scontata, riportare gli urlatori sul palco di Sanremo nel 2021 non mi pare un'idea eccezionale. Com'era? Non mi è arrivato. 

FEDEZ - MICHELIN 5

Hanno già sette platini, due dischi di titanio e pure uno di vibranio di Wakanda in salotto, ma io trovo il pezzo già sentito e non particolarmente utile al prosieguo della mia esistenza.

LOREDANA BERTÈ 5

Il medley della sua carriera, che parte dai successi dei tempi ruggenti per arrivare fino all'inedito – ma ditelo agli avvocati di Camila Cabello o di chiunque detenga i diritti di HavanaFiglia di ridefinisce il concetto di "invecchiare (musicalmente) malissimo". 
Ps: l'argomento "Loredana fa quello che vuole" non vale lo trovo svilente. 

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MAX GAZZÈ 6

Sufficienza, e ci mancherebbe altro. Gazzè sa scrivere, cantare, portare il pubblico nel proprio mondo. Pure troppo. Perché, alla sua sesta apparizione a Sanremo, Il farmacista non aggiunge veramente nulla a quanto già sappiamo o abbiamo sentito in questi anni dall'artista romano. E poi il travestimento (da Leonardo) anche basta...

NOEMI 7

"Dardustata" meno hardcore di altre, ed è un'ottima scelta. La produzione del re Mida del nuovo pop Dario Faini è fresca ed elegante, ma abbastanza "sobria" da funzionare perfettamente con un'artista "tradizionale" come Noemi. Destinata a "crescere" nel corso della settimana. 

ACHILLE LAURO 5

Ho provato a mentire a lungo a me stesso e credere che Lauro sia l'artista italiano del futuro. Invece – e mica è per forza un male – mi sa che siamo tornati a Renato Zero. 
Ps: con l'aggravante della retorica. 

MADAME 8

Dardust being Dardust e Madame beinq quello che Madame è già diventata, nonostante i nemmeno 20 anni di età. Da poco maggiorenne, questa ragazza di Vicenza ha già messo in mostra capacità di scrittura – Sciccherie, una canzone quasi "camilleriana" –, attitudine da hitmaker – Baby –, piglio da trap queen e relativo superamento (ha cantato coi Negramaro, per dire). La sua presenza a Sanremo la proietta già oltre. 

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MATILDA DE ANGELIS 8

"Bene, bene, oh", come disse una volta Antonio Cassano

MANESKIN 5

Ok, il ritorno dei chitarroni. Ok, il ruock e pure il roll (anche se a livello vocale il brano cerca di imboccare nuove strade). Ok, la rabbia giovanile. Ma – e potrebbe tranquillamente essere solo un mio stronzissimo pregiudizio – io a questa cosa qua non riesco a crederci in alcun modo.

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GHEMON 6,5

Grande arrangiamento, gran bella botta di funk e soul di fine '90. Forse – e non è la sola, e non può essere un caso – qualcosa non è perfetto nell'esibizione, ma il pezzo c'è. 

COMA COSE 5,5

Voto che, come spesso accade, è una media. Tra il trionfo che un brano molto catchy e al contempo molto sanremese otterrà in radio – è fatta per funzionare e funzionerà – e una performance live che non è riuscita in alcun modo a mascherare l'imbarazzo di stare in un palco che non è il proprio. 
Ps: ho parlato con un sacco di gente, è gasatissima dal pezzo e pure dalla sincerità della loro performance. Ci sta che abbia scazzato pesantemente io (e comunque che il pezzo strafunziona sono d'accordo). 

ANNALISA SV

Non mi riesce di formulare alcun giudizio in merito. 
Ps: è infatti è prima nella classifica parziale, a conferma del mio talento nel non capirci nulla. 

FRANCESCO RENGA 4,5

Stando sempre all'opposizione per indole e formazione politica, quest'anno che Sanremo è divenuto terreno di conquista dei giovani e di coloro che provengono dall'underground (presunto) ero pronto a cambiare casacca e schierarmi in maniera decisa con la vecchia guardia del "Bel Canto". Poi ho sentito Renga coi suoi "seeempreee", e nemmeno tutta la buona volontà e tutte le produzioni di Dardust del mondo mi potrebbero permettere di salvare quest'esibizione. 

FASMA 5,5

Pericoloso per la classifica finale, ma ancora di più per la mia fiducia nel futuro del genere umano. 
Ps, chiedo scusa. È tardi, sono stanco e divento acido come il vinaccio. 

AMADEUS e FIORELLO 6,5

Tutto abbastanza prevedibile, dalla scaletta agli sketch. Ma quest'anno il compito è davvero proibitivo: le aspettative sono enormi e gli ostacoli ancora di più. Una partenza all'insegna dell'understatement è scelta saggia.  

ORCHESTRA DELLA POLIZIA DI STATO CON STEFANO DI BATTISTA E OLGA ZAKHAROVA 8

Che il momento migliore della serata sia offerto dalla polizia dice davvero molto di questa serate (e delle nostre vite). 

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L'articolo Sanremo 2021: le pagelle della prima serata di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2021-03-02 21:34:00

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