Sanremo 2022: Amici di Amadeus De Filippi

Top e flop della serata cover: bravissimi Mahmood e Blanco, Elisa, LRDL, molto meno Hu e Highsnob o Michele Bravi. Il mood è stato un po' da serale di Amici, alcune scelte sono state un suicidio, altre paraculate totali. Stasera finisce la maratona, chi vince?

Ah i bei tempi di Radio Deejay
Ah i bei tempi di Radio Deejay

Avete presente quelle sere che sulla carta sembra la fiera del divertimento, ci sono tutti gli ingredienti per pervertire e ridere come scemi fino al mattino, quelle serate bomba che però la miccetta ha preso umido e invece di scoppiare in una deflagrazione totale fanno "pfff"? Questo potrebbe essere il riassunto pertinente della quarta serata di Sanremo, quella dei duetti e delle cover.

Devo dire la verità, ad Amadeus quest'anno non riesco a stare dietro: ha invitato tra i big 25 artisti di cui almeno 5 largamente evitabili e fa delle rincorse assurde per non farsi dire che le sue puntate sono troppo lunghe. Bene così ma nella mia testa si mischia tutto e inizio ad avere i flashback tipo reduce del Vietnam di Sangiovanni mentre canta con vocetta fastidiosa le parole: "Adesso dovrei fare le canzoni, con i dosaggi esatti degli esperti, magari poi vestirmi come un fesso e fare il deficiente nei concerti" della stupenda A muso duro di Pierangelo Bertoli, ignorando che il cantautore emiliano, ai tempi, parlava proprio di lui. È successo davvero o fa parte di una gag stile Monty Python?

Ecco, il mood della serata delle cover è stato settato dalla prima canzone, You make me feel like a natural woman di Aretha Franklin cantata da Noemi: sarebbe stato un serale di Amici, un live di X Factor per la maggior parte del tempo, con qualche cantante abbastanza bravo e qualche altro scarsissimo, indaffarati nel proporre cover inarrivabili o scelte a membro di bracco.

Se c'è qualcuno che ieri sera poteva fare Aretha era Iva Zanicchi, che tiene sempre una voce che spettina i pelati e l'ha dimostrato nella canzone dedicata a Milva con l'arrangiamento degli Scorpions. Ringrazio a nome di tutti gli italiani Gianluca Grignani, l'unico che ha portato sul palco un po' del vero brivido blu sanremese di non sapere cosa possa succedere di lì a poco. In coppia con Irama se l'è giocata da vero maledetto, ha preso la via della platea, ha parlato e l'Italia ha tremato. Questo è il rock'n'roll, grazie Grignani, alla faccia delle Vibrazioni che smosciano il McCartney più impennante. Emma e Francesca Michielin sulla carta avrebbero potuto vincere tutto con Britney ma sono rimaste un po' ingessate, con un inglese rimandato a settembre. Peccato.

Ci sono stati anche dei disastri niente male, scelte suicide che dimostrano quanto l'umiltà sia il miglior dei pregi umani. Tipo: Highsnob e Hu, cuori miei, è la prima volta che salite su quel palco, con l'inedito non ve la giocate neanche troppo male anche se la coreografia è stucchevole, mi dite come vi viene in mente di fare Mi sono innamorato di te di Tenco con Mr. Rain a caso? Michele Bravi, sei la mascotte di tutti i sensibili, ma perché tentare la via di Battisti? Non avete preso una nota nemmeno se ve la tiravano in bocca e allora c'è un grosso problema. Il concetto è semplice: se fai il rapper ok, se fai il rocker malato, lo stranone, l'alternativo ok, se invece fai il cantante che canta le canzoni melodiche devi essere intonato, altrimenti non può essere il tuo lavoro. Oppure te la giochi ironica come Dargen D'Amico e fai la tua bella figura lo stesso.

Elisa è stata intonatissima e ha fatto una bella cover, Ditonellapiaga pure, Veronica de La Rappresentante di Lista lo stesso ed è stata l'unica insieme ai Pinguini Tattici Nucleari in collegamento dalla barca del cazzo a lanciare un messaggio per la riapertura dei club, ma Amadeus prima ha mezzo interrotto Veronica, poi quando Benignotti, cioè Jovanotti in versione oratore ha parlato del suo Jova Beach di questa estate: tripudio, estasi, normalità. Ma vai a quel paese và.

La presenza di Giovanni Truppi in questo Sanremo è sempre più un atto politico: ha portato una delle canzoni più anarchiche di Fabrizio De André, insieme a Vinicio Capossela su un palco in cui non è mai voluto salire e Mauro Pagani a sigillo di garanzia. La loro versione non è stata bellissima, il pathos dell'originale d'altra parte è inarrivabile, ma ha colto lo stesso il segno grazie al post social che l'ha accompagnata e che v'invito a leggere.

 

Loredana Berté è stata una favola e se avesse cantato senza Achille Lauro sarebbe stato pure meglio. Sarà che siamo alla fine di una maratona snervante ma in ogni gesto per acchiapparsi i like ci leggo paraculaggine infinita, come quella di Gianni Morandi e Jovanotti che come cover hanno portato le loro canzoni. Ti piace vincere facile, se sei in gara ma poi ti prendi lo spazio da superospite. Sul palco abbiamo visto anche cose buone: i Calibro 35 per esempio hanno riarrangiato Vasco Rossi così bene che mi piacerebbe ascoltare un album tematico così. Magari non con Rkomi che canta però. 

E poi ci sono stati loro, i vincitori annunciati che se non vincono stasera facciamo il caos: Mahmood e Blanco con Il cielo in una stanza di Gino Paoli, che quando l'hanno annunciata ho pensato: "Ahia, lì pestano una merda" e invece l'hanno cantata molto bene, puliti, armonizzando le voci perfettamente. Ecco, per i colleghi sella stampa che si occupano di musica una volta l'anno: Blanco non è un trapper, è un Cantante, con la C maiuscola.

Poi che c'è da dire? Fabrizio Moro che fa Uomini soli dei Pooh e ci ricorda quanto può essere incattivito un uomo solo (infatti canta da solo), Giusy Ferreri che citofona Battisti, Aka7even con Arisa che fa Alex Baroni un'ottava sotto e allora siamo buoni tutti, Massimo Ranieri con Nek che però non me lo ricordo, Ana Mena con Rocco Hunt direttamente dal Boss delle Cerimonie, Yuman che fa addormentare alle 2, Yamamay e Rosa Chemical che fanno gli scappati di casa , il regazzino che canta Your Song a Malika Ayane guardandola con imbarazzante tensione erotica prepuberale. Tantissime canzoni, pure

troppe.

Un applauso per Maria Chiara Giannetta che mi ha fatto ridere nell'intermezzo della litigata coi testi delle canzoni insieme all'altro attore di Don Matteo e un applauso al coraggio di Amadeus quando ricorda le serate passate insieme a Jovanotti, Fiorello, Albertino e a tutti quelli della vecchia guardia di Radio Deejay. Se guardate delle foto di quegli anni, altro che "bombette d'allegria", come le ha chiamate Lorenzo. Ma in alto i cuori, stasera è l'ultima sera, poi ci attende una sbornia colossale e una settimana di rehab in cui ascolteremo solo industrial curdo o noise congolese per rifarci le orecchie. A stasera, Highlander!

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L'articolo Sanremo 2022: Amici di Amadeus De Filippi di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2022-02-05 09:24:00

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