Sanremo 2025: le pagelle di giovedì, la terza serata del Festival

I nostri voti e i nostri commenti ai 14 cantanti in gara nella terza serata del 75esimo Festival di Sanremo. E poi a conduttori, ospiti (pure ai Duran Duran, che presuntuosi che siamo...), alle gag (no, di quelle non ce ne sono). Insomma, a tutti

La seconda serata di Sanremo 2025 (qua il nostro speciale) è andata in archivio così, con tanto (piacevole) stupore per una classifica che nonostante l'introduzione del voto popolare è insolitamente simile alla lista delle migliori canzoni in gara. Questa sera, giovedì, tocca alla seconda metà (meno una, grazie Killa) delle canzoni, in attesa delle ultime due abbuffate mortali tra le cover di venerdì e la finale di sabato.

Qua trovate la scaletta, che prevede al fianco di Carlo Conti l'attrice Miriam Leone, la cantante Elettra Lamborghini e la comica Katia Follesa. Iva Zanicchi sarà ospite per ritirare il Premio "Città di Sanremo" alla carriera. Ci sarà anche Edoardo Bennato – in quota marchetta rai per il docu sulla sua vita –, mentre si esibiranno all'interno dell'Ariston con un medley i Duran Duran – feat. Victoria senza Måneskin – e all'esterno, sul Suzuki Stage di piazza Colombo, Ermal Meta.

I brani in gara sono votati dalla giuria e delle radio (50%), dal pubblico a casa tramite televoto (50%). Al termine delle votazioni sarà stilata una classifica provvisoria dei 15 artisti in gara, dove verranno annunciate le prime cinque posizioni, senza ordine di piazzamento. 

Non indugiamo ulteriormente, almeno noi. Ecco i voti di questa terza serata del 75esimo Festival di Sanremo, in provincia di Imperia. 

Edoardo Bennato - Sono Solo Canzonette

Non capirò mai perchè a Bennato non venga mai attribuito il ruolo di essere uno dei padri fondatori del cantautorato italiano, non venga celebrato e incensato come De Gregori, Pino, Dalla e gli altri. Uno che ancora spacca, è perennemente in tour, e ha creato di fatto una wiki che lega gli eventi di decenni della cultura e della politica italiana alle storie di fiabe e ai loro personaggi. Il film che si promuove stasera, Sono Solo Canzonette è un documentario con tanti ospiti, e non una sorta di biopic, anche se sarebbe stato molto divertente vedere Timothee Chalamet imparare Ogni favola è un gioco.

Clara – Febbre: 6

Non è il Je T'Aime, non sono gli occhi Blu Klein, non è l'enfant per strada: è Febbre con la E chiusa a dare fastidio. In compenso: ciò che mi fotte è il glitchino.

Brunori Sas – L’albero delle noci: VotoSAS

C'è sta cosa che mi stranisce ogni volta, quando c'è proprio una canzone vera, che troverei identica in un disco di Brunori, a prescindere dal palco dove è stata presentata, senza avvicinarsi ad altro forzatamente. Interpretazione ancora più intensa che attira a sè il pubblico che lo acclama con il coro BRU-NO-RI. Una cosa che non avrei mai immaginato, e "tutta questa felicità forse la posso sostenere". Il voto di Brunori lo scopriremo domani, sui social di Rockit e nel nostro podcast Ostaggi dello stato dedicato alla kermessona.

Sarah Toscano – Amarcord:5

La base dello styling per un artista dovrebbe essere distanziarlo completamente dai simili. Lungi da me criticare la giovanissima Toscano gratuitamente, ma appiopparle da mesi – più o meno dall'uscita da Amici – un trucco praticamente identico a quello della povera Angelina Mango, rendendole praticamente identiche a un primo sguardo è una cattiveria bella e buona nei confronti del talento ancora verde di questa ragazza che, nonostante tante ingenuità, rende un'esibizione lievemente migliore della canzone che continua ad essere sommersa dall'aria del calcinculo, presente anche nella copertina del singolo, tralaltro.

Massimo Ranieri – Tra le mani un cuore:8

L'infinito della prima serata si alza e diventa un 8 pieno, una leggenda è una leggenda. Stasera era più Massimo e meno Tiziano.

Joan Thiele – Eco: my 8 shot me down

Deve essere veramente difficile cantare dopo aver sentito la propria canzone vincitrice di un David Di Donatello suonata in versione midifile del Vanbasco karaoke player. Se avessimo una cultura, questa sarebbe una delle hit di questo festival. Piccola nota a margine: anche tra gli autori di questo splendido brano figura quella Federica Abbate che firma anche tamarrate e hit estive. Quindi, come già detto nel nostro podcast: se alcuni autori o autrici hanno più successo di altri a volte è anche perchè, banalmente, son bravi. La melodia di questo brano lo fa sembrare un classico, mentre lo hook "bang bang wow" è 2025 puro.

I momenti extramusicali

Oggi male: Carlo Conti lancia Miriam Leone sottolineando il suo essere mamma, un momento dedicato al Teatro Patologico trattato come una gag della Pezza di Lundini, la quarantacinquesima ospitata del cast di Mare Fuori, e Samuele il bambino di undici anni che sa tutto della storia del festival. Ecco, Samuele: anche io a 11 anni sapevo tutto della storia Sanremo ed ero iperperformativo, ora ne ho 32 e vado in terapia. Occhio, eh.

Shablo feat. Guè, Joshua e Tormento – La mia parola: 7

Come previsto, dopo aver ascoltato la versione in studio, si comprende molto ma molto meglio il senso della canzone, e cresce alla seconda esecuzione all'Ariston. Il flow di Guè e Tormento è perfettamente coerente con la propria carriera. Una lettera d'amore verso l'hip hop, una celebrazione, e un arrangiamento allo stesso tempo contemporaneo e classico. Mea culpa.

Ermal Meta - Vietato Morire (Suzuki stage, ospite)

Solo per ricordarci che tutta la classe dei giovani del 2016 ha avuto successo. Lo stai facendo soltanto per quello, Carlo. E anche qua: "ma soprattutto sei diventato padre". Mannaggiatutto.

Noemi – Se t’innamori muori: 6 e mezzo

Non sarà Per Tutta La Vita o Sono Solo Parole, ma fa sempre la sua figura.

Olly – Balorda nostalgia: 7 e Benji

La crescita in un anno è incredibile, e sparita completamente la tensione della prima serata,  teniamo d'occhio questo qui. Meno preciso ma più emozionale e spacca di più. Anche paraculo il giusto e fa alzare il pubblico in una standing ovation. Peccato per l'occasione persa, nella serata delle cover di farlo duettare con Benji. Scusate, era scema, sono stanco.

Duran Duran

C'è chi pensa siano roba vecchia ma chi scrive queste pagelle è fan, poveri voi. Hanno suonato con l'orchestra e hanno un repertorio e un catalogo killer. È un bellissimo momento musicale di revival, a parte che Nick Rhodes in un Sanremo di Carlo Conti sembra Andy dei Bluvertigo a Sanremo 2016, a parte la traduzione imbarazzante e a parte la regia che ci fa vedere di più la gente in teatro che fa i video col telefono rispetto a quello che succede sul palco. Questi so' stati diretti da David Lynch in un concerto, e invece stasera l'esibizione viene massacrata da Pagnussat. A impreziosire il medley, spunta una Victoria selvatica che si aggiunge al basso – come nell'ultimo disco Danse Macabre – su Psycho Killer dei Talkin' Heads. Tutto viene rovinato dalla gag di Katia Follesa vestita da sposa, e il pubblico dice "bacio bacio" e Simon la bacia sulle labbra mentre sentivo attraverso la tv il rumore dei suoi occhi che roteavano vorticosamente verso il cielo a un volume più alto della performance, inspiegabilmente bassissima. Bah. Oggi che fatica.

Coma_Cose – Cuoricini: ♥♥♥♥♥♥♥♥

Che belli i suoni delle voci, iperfiltrate, iperprocessate ma comunque vive. «Cuoricini, persino sotto alla notizia: "Crolla il mondo"». E se fosse questo, il testo più politico di quest'anno?

Modà – Non ti dimentico: 5--

Lo stacco era così brutto che nemmeno riconoscevo Tappeto Di Fragole, che già di suo non è che sia Yesterday. Alla seconda volta anche Kekko si perde. Però c'è un punto della canzone in cui il batterista impazzisce e pesta fortissimo come se stesse suonando i Metallica.

Tony Effe – Damme ‘na mano: 3

Ci sono scelte azzardate che possono dare svolte sorprendente alla carriera. Ci sono canzoni che all'inizio vengono accolte con pregiudizio e con qualche dubbio poi ti fanno cambiare idea, sia sul personaggio che sul brano. Non è questo il caso.

Iva Zanicchi: 100! 100! 100!

Ecco la cosa più di destra in assoluto di questo Sanremo. Però che voce. Diciamolo. E comunque per me il ferro da stiro costa 79.900 lire. (Nel momento in cui ho scritto "che voce", ha steccato, sto zitto)

Irama – Lentamente: 4 e mezzo

Mi sembra di averlo visto così tante volte sul palco dell'Ariston che il premio alla carriera potevano darlo anche a lui. Stavolta è in cosplay di Edward Cullen, ma la canzone non è Decode dei Paramore e anche stasera ha iramato. Vai a capire perchè non ha voglia di cantare il verso "l'altra parte", ma è chiaro che "si sta spegnendo ogni sentimento". Anzi: "ogni fottuto sentimento". Che sia anche questo un violæntø decræscēndo?

Francesco Gabbani – Viva la vita: 6

Il testo è proprio bello nonostante il volemose bene imperante. Lui canta bene, benissimo – stasera meglio della prima volta con molta più empatia. Porta a casa il risultato senza, purtroppo, grandi guizzi.

Gaia – Chiamo io chiami tu: 6

Lei è bravissima, la canzone è una-canzone-di-Gaia a forma di canzone-di-Gaia. Le strofe sono Petrella in purezza su ritmo brasiliano: «Mentre la tv (diceva) \ Mentre la tv (cantava) \ Chiama tu perchè \ è Tropicone, yeah.»

La finale di Sanremo Giovani

Il "tavolo dei bambini" viene piazzato dopo mezzanotte, ovviamente, alla faccia dell'importanza superiore data ai giovani. Rimane che molti cantanti del percorso Sanremo Giovani avrebbero potuto serenamente essere nei big, già più conosciuti e anche certificati: come Mew o Tancredi, che aveva anche la canzone migliore del lotto, Standing Ovation. In questa finale della SuperCoppa tra X Factor e Amici, Settembre spinge ancora più sull'interpretazione – e sul birignao – e fa una performance da vincitore annunciato tra tutte le sue parole sdrucciole e frasette in napoletano. Alex Wyse ha una canzone nettamente superiore – anche a moltissimi dei big – e per questo andrebbe riconsiderato il girone unico, anzichè questo stupido confine, oltre all'età limitantissima, che impedisce anche solo ai 30enni di presentare il proprio brano. Rockstar viene cantata con una convinzione rara nell'ultima performance, ma tutti i premi della critica vanno a Settembre, che vince facile facile il titolo di Sanremo Giovani.

I primi cinque big secondo la giuria delle radio e il televoto: Brunori SAS, Irama, Francesco Gabbani, Coma_Cose e Olly.

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L'articolo Sanremo 2025: le pagelle di giovedì, la terza serata del Festival di Marco Mm Mennillo è apparso su Rockit.it il 2025-02-13 16:42:00

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