È finita. Tutto il dolore, la rabbia, l'indignazione e la paura per il sequestro più massivo mai operato ai danni degli italiani (persino all'estero), si è concluso quasi senza vittime. Il 70° Festival di Sanremo, di Amadeus, Fiorello, Tiziano Ferro, Diletta Leotta, Sabrina Salerno, la tipa di Valentino Rossi, Giovanna in prima fila e il countdown per L'amica geniale, è stato vinto da Diodato, cantautore di classe pura a cui avevo portato bene nella cronaca della prima serata: "Diodato ha una bella canzone che canta bene e che gli può garantire il podio nazionalpopolare (più qualche dose di sbadigli)". La sua Fai rumore è la tipica canzone che vive dell'apertura nel ritornello, sempre cantato da dio e a pronta presa nei cuori del pubblico da casa. Non certo una novità a livello di arrangiamenti, tematiche e tutto il resto, ma solo per il fatto di aver messo sotto Gabbani, diventa la mia canzone preferita. Terzi i Pinguini Tattici Nucleari, coi quali ho fatto pace durante questo Sanremo. Se lo sono giocato benone, calcolando che erano tra i più sconosciuti dei big e ora si godono un po' di celebrità, facendo disperare quelli dei gruppi Facebook indie che non potranno più averli tutti per loro. Diodato se ne va all'Eurofestival, dove quello più sobrio si traveste da Achille Lauro vestito da pirata, quindi sarà difficile portare a casa qualcosa.
La cronaca della serata non ve la sto a fare per due motivi: uno, l'avete vista, due, non ve ne frega più un cazzo. Si sa che il Sanremo polarizza l'attenzione e fa percentuali più alte dei votanti alle politiche per 5 giorni, poi non ti ricordi più neanche cos'hai fatto quella settimana lì. È stato un Sanremo premiato dagli ascolti, con un Amadeus professionale ed è successa di nuovo quella cosa che, dopo 5 fuoriorari consecutivi, ai saluti un po' ti dispiace di non rivedere più i tuoi rapitori. Stavolta però la Sindrome di Stoccolma è stata evitata grazie a una sapiente architettura della serata, la cui costruzione è stata basata sul famoso assunto "a cazzo di cane" a causa del quale Sky e Wikipedia hanno pure spoilerato quasi un'ora prima il vincitore, per graziare gli spettatori e mandare tutti a letto.
Amadeus no. Un aguzzino spietato e crudele, che prima ti fa credere che sia la serata scialla, in cui si fa presto, e poi pém, la mazzata sui coglioni. Dice la classifica dal 23° al 4° tipo un'ora e mezza prima di decretare il vincitore, sembra quasi che sia mosso a pietà, poi si ricorda che questo Sanremo potrebbe essere l'ultimo perché non è che tutti gli anni trovi Fiorello che ti para il culo, e allora fa salire sul palco una serie di ospiti a caso, degni delle televisioni regionali bulgare, mentre il pubblico tenta di fargli esplodere la testa come in Scanners di Cronenberg. Come tutti sappiamo, nello spettacolo come nella vita, contano l'entrata e il finale, il resto va come va. Ama manda tutto in vacca con, nell'ordine: Fiorello che intrattiene tipo animazione a Gardaland, Fiorello che omaggia Fred Bongusto (pausa cesso), Diletta Leotta che canta Ciuri ciuri in versione Eminem, facendo cadere la Torre di Pisa a causa delle bestemmie da casa, il ballerino malato di SLA, la tremenda marchetta al film Pop Corn con degli imbarazzanti attori che fanno cassa prima della morte, per la regia di Fausto Brizzi.
Uno dice: dai, dopo questo intrattenimento che neanche nella tv a circuito chiuso del carcere duro, ora dirà che Diodato ha vinto, tanto lo sanno già tutti. No, signori, il peggio deve ancora arrivare e si materializza come tale cantante lirico Vittorio Grigolo (anche lui accusato di molestie sessuali), guappo come quelli che ti fanno brutto sotto il Tagadà, che prima fa E lucean le stelle, che annoia e vuoi morire ma dici anche boh alla fine ci sta, poi si immola in un medley esagitato dei Queen che nessuno, ripeto, nessuno avrebbe mai neanche ipotizzato a quell'ora. Epilessia. Prima del gran finale arrivano due che il carcere duro sembra che l'abbiano fatto davvero, che cantano delle canzoni buone per l'acquagym e io mi guardo intorno, tocco le cose e gli animali di casa mia, per capire se tanto tanto sono morto e già all'inferno.
Bene, siccome sono incazzato marcio per tutto il tempo buttato via, che non torna più e che Amadeus mi ha sottratto con l'inganno, mi sento di dargli qualche consiglio per il prossimo Sanremo, così da imparare dalla storia e non ripetere più le tragedie del passato: prima di tutto rivoluzione, Sanremo inizia il lunedì coi giovani, canzoni, premiazione, ciao belli, che tanto se fanno cacare come i finalisti di quest'anno è tutto ossigeno buttato via. Poi tutte le canzoni dei big, all'1 massimo a letto. Martedì duetti, che è la serata più seguita, zero ospiti, all'1 al massimo a letto. Mercoledì si mandano via 10 big che fanno pietà, a mezzanotte e tre quarti a letto. Giovedì due ospiti, premiazione, alé alé, mezzanotte a letto. Venerdì si esce a bere. Sabato si esce a bere.
Cose che ci ricorderemo, dicevamo: Elodie divina, la Twerking Queen Elettra Lamborghini che la regia non inquadra mai mentre muove il culo, facendomi spaccare quattro televisioni dal nervoso, Achille Lauro meraviglioso trasformista, Bugo che sfancula il cattivissimo Morgan e diventa quarto trending topic mondiale, le S di Gabbani, Tiziano Ferro che non becca un acuto, Junior Cally inconsistente, Rancore unico rapper al festival, Levante vestita moda mare '75, il cantante del pezzo sul bullismo che ha 35 anni e sta nei giovani, lo spavento per il nipote gigante di Piero Pelù, Boys di Sabrina Salerno glorificata come fosse Thriller di MJ, le canzoni in generale su mamme, babbi, zii, nonne, figli, parenti dei quali non ce ne frega veramente un cazzo, tutte le disgrazie possibili e immaginabili che si prendono il palco, i pipponi malriusciti sul femminismo, Al Bano e Romina, i Ricchi e Poveri reunion e la sicurezza che se fossero loro al governo, Putin ci regalerebbe un sacco di gas per riconoscenza, Benigni che ha letto due libri soli ma li ha imparati a memoria e un sacco di altre cose che già si fanno appannate nelle nostre menti, rese deboli dall'abisso.
Non abbiate paura, stanotte ci sono gli Oscar e del Festival Venti Venti non fregherà più niente a nessuno. È finita, sono libero, allora perché mi giuardo intorno come se non riconoscessi più casa mia? Cos'è questa insana voglia di guardare di nuovo i cantanti in playback da Mara Venier? Il sequestro mi ha fatto impazzire, ecco cosa. È il momento di mettere in loop, di nuovo, MUSICAEILRESTOSCOMPAREMUSICAEILRESTOSCOMPAREMUSICAEILRESTOSCOMPARE
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L'articolo Sanremo 2020, rilasciati gli ostaggi di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2020-02-09 11:14:00
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