È come il sesso prematrimoniale per i cristiani osservanti; come i social la mattina dopo l'episodio perso per i maniaci delle serie: una tentazione irresistibile e peccaminosa, un piacere denso di sensi di colpa e dilemmi interiori a cui, quando si cede, seguono quasi sempre contrizione e pentimento.
Parliamo di Setlist.fm, ovvero il sito che ha reso più (troppo?) facile indulgere nella controversa libidine dello spoiler concertistico. Non che anche prima non ci si potesse rovinare la sorpresa, con i vari forum e fan club, ma bisognava sudarsela un po', cercare con più metodo, essere convinti di volerlo, mentre l'immediatezza con cui sul sito – e sui social, naturalmente - si trovano le scalette di chiunque e praticamente in tempo reale rende davvero arduo resistere alla voglia di dare una sbirciata.
Ma ne vale la pena? È meglio andare a un concerto sapendo già quello che ci aspetta, oppure ci si toglie una grossa parte del divertimento?
Proviamo ad analizzare i pro e i contro dell'assistere ai concerti con scaletta alla mano. Pro e contro che variano anche in base alla tipologia dell'artista che andremo a sentire: perché ci sono artisti e band che amano variare le setlist praticamente ogni sera, che si divertono anche a improvvisare, a tirare fuori a sorpresa pezzi mai eseguiti, cover a sorpresa, oscure b-sides note solo al fan più hardcore; ce ne sono altri i cui concerti sono monoliti immutabili di sera in sera.
Nel primo caso, andarsi a spulciare le scalette non toglie il gusto della sorpresa, e questo è senz'altro un pro, insieme allo sfizio di poter scommettere con se stessi o con gli amici se verrà eseguito un particolare brano. Di contro c'è che si potrebbe andare incontro a delusioni, nel caso una canzone bramata, magari suonata spesso, venga lasciata fuori nella nostra data, ma d'altronde è un rischio che si corre in ogni caso, e che oltretutto è pari a quello di avere al contrario delle belle sorprese (pensiamo solo a quella “Creep” suonata dai Radiohead mentre i sapientissimi spettatori della data precedente si affannavano a spiegare che “no, Creep non la fanno mai perché la odiano”), quindi possiamo dire che, quando le scalette sono variabili, leggersi le altre toglie poco al sapore di avventura.
Decisamente diverso il discorso quando ci apprestiamo a vedere un concerto di quelli dove tutto è metronomico e già scritto: qui conoscere la setlist potrebbe avere come pro esattamente il contrario del caso precedente, ossia evitarsi le brutte sorprese e non passare due ore ad aspettare una canzone che non faranno. E poi quanto sarebbe ancora più esplosiva la gioia nel caso in cui proprio quella sera decidessero di fare un'eccezione? E sì, anche qui, al contrario, quante imprecazioni volerebbero se l'eccezione consistesse nel lasciarla fuori? La questione si fa sempre più controversa.
Un punto a vantaggio dello spoiler è la possibilità di “ripassare” le canzoni, o di imparare quelle che non si conoscono, e così potersi produrre in lodevoli singalong, per la gioia degli spettatori vicini. In questo senso, quando non si conosce bene chi suona studiare le scalette è un modo per studiare il gruppo, anche se in modalità bignami, e non finire impalati a shazammare. Se si è fan e si sa tutto il repertorio a memoria, torna la domanda topica: vale la pena non lasciarsi nemmeno un attimo con il gusto di riconoscere una canzone al primo accordo?
Noi diciamo che in generale è meglio non spoilerarsi, ma se proprio non si resiste (lo sappiamo, lo sappiamo, è molto dura) si potrebbe provare con trucchetti da Sbirciatori Anonimi, tipo scorrerla velocemente saltando qualche riga (non l'avete mai fatto con le serie, quando volete sapere se è morto qualcuno ma non chi? A volte funziona. A volte).
Oppure leggere la scaletta della prima data e darsi il tempo per dimenticarla.
Oppure andare alla prima data.
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L'articolo Spoiler alert! Leggere o non leggere le scalette prima dei concerti? di Letizia Bognanni è apparso su Rockit.it il 2017-08-01 10:00:00
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