Ognuno di noi, chi più chi meno, ha dovuto fare i conti con qualcosa che finisce. Che sia la fine di una relazione, la fine di un’amicizia, la fine di un’esperienza lavorativa o della condivisone di un appartamento. Da qui, dal “senso della fine” occorre partire per analizzare il post che i Sxrrxwland hanno pubblicato ieri sui loro canali social, per annunciare la fine della loro esperienza come gruppo. Il trio romano composto da Osore, Gino Tremila e Giovanni Vipra saluterà i propri fan con due concerti d’addio a Roma e Milano.
La notizia ha spiazzato in molti, anche in considerazione del fatto che, sia a livello di arrangiamenti, basi e, soprattutto, testi i Sxrrxwland si erano sin da subito contraddistinti per una cifra di originalità piuttosto rara. Eppure i tre hanno deciso, dopo il fortunato ep d’esordio per Asian Fake Buone Maniere per Giovani Predatori, di chiuderla qui.
Io metto croci sulle cose, croci sulle cose
Croci sulle cose fin quando sto in una cattedrale
“Cattedrale”
“La musica e l’arte in generale sono sempre stati il nostro obiettivo al di là delle strategie e dei numeri social, e chi ci conosce lo sa" le loro parole. "Semplicemente, al momento, sentiamo il bisogno di intraprendere dei percorsi individuali che forse un giorno si rincontreranno”. Niente soldi, ma quella che nell’Ottocento presenteremmo come una sorta di “ritratto dell’artista da giovane”. E proprio questa matrice di “Art pour l'art”, ovvero di arte che trova il proprio senso di essere proprio a partire dall’essere indipendente da tutto e da tutti (dalla didattica, dal mero guadagno sino alla funzione morale), che emerge dalle parole dei Sxrrxwland ci ha piacevolmente colpito.
Con il mondo in mano faccio a pezzi un iceberg
Lacrime calde fanno il collo il Gange
Coi fratelli Dostoevskij fanno notti bianche
“Facebook”
E bravi pure per aver scelto come “titolo” dei loro due concerti finali Danse Macabre. Nuovamente tornano i riferimenti escatologici cari alla penna di Vipra: quel cosiddetto “vampirismo” che in realtà dalla scontata teoria dei “non morti” si tramuta nel concetto di “non vita”, molto più profondo e appagante. E questa, bellissima e tristissima “teoria dei sentimenti” ritorna successivamente nelle parole dei tre: “Sxrrxwland non è Osore, Tremila e Vipra, ma un sentimento che accomuna noi e tantissime altre persone, per cui continuerà a vivere e tenerci legati finché vorremo”.
Potrei morire adesso nelle Adidas, a volte capita
Mi dicono: "Tu diglielo, lei capirà"
Ma tanto io lo so che lo sai già che
Che siamo sempre dentro te come le lacrime
“Cassandra”
Ecco perché abbiamo voluto intitolare questo pezzo come il titolo di una sublime canzone di Mina, scritta da Cristiano Malgioglio (il cui titolo originale però, molto più “spinto”, era L’importante è venire). Perché “i giovani predatori tristi” hanno dato una lezione di classe e coscienza d’artista al panorama musicale italiano. Non sappiamo i tre cosa daranno dopo, né in che vesti li ritroveremo. Sta di fatto che in quella bellissima e brevissima stagione abbiamo ascoltato a manetta i loro pezzi e, di sicuro, non la smetteremo ora che si si sono sciolti (forse) definitivamente. “Per tutto il resto, e per chi vuole sapere come andrà a finire: ci vediamo dall’altra parte”, il loro saluto. In fondo tra la cattedrale di Anor Londo in Dark Souls e la Prenestina non c’è tutta questa distanza, no?
Bella.
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L'articolo Sorrowland, l'importante è finire di Mattia Nesto è apparso su Rockit.it il 2019-11-12 12:00:00
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