Sull'Instagram della neo ventenne Ariete si fa un gran parlare di Tenth Sky, il piccolo fenomeno come lo descrive lei. Si chiama Riccardo Mari, il suo ep d'esordio appena uscito si intitola Cose stupide e contiene 5 tracce tra cui una, Capelli blu, col featuring di Ariete, appunto. Tutto nella grande famiglia di Bomba Dischi che ha un fiuto eccezionale per il tartufo, come diceva Rino Gaetano. Fin qui niente di strano se non fosse che quando chiedo ai suoi discografici di parlare con lui mi rispondono: "Sta a scuola". Poi scopriremo insieme che si è svegliato tardi e che a scuola non c'è andato ma beh, è il minimo quando esce il tuo primo lavoro discografico.
Riccardo è nato nel 2005, quindi facendo un rapido calcolo ha 17 anni. È nel mezzo a quell'adolescenza caotica, ormonale, tumultuosa, schiva, viscerale, quel vortice in cui si viene risucchiati in cui tutto sembra più grosso di noi, dal compito di storia ai baci rubati. E lui questo casino l'ha arredato così bene da scriverlo e cantarlo. La maturità della sua voce e della sua penna sono indiscutibili, tanto che viene da chiedersi cosa abbiano dato da mangiare da piccoli a questi artisti della Generazione Z (vedi Blanco). Mi dice: "Nella famiglia in cui sono nato non era così difficile finire a fare le canzoni: i miei si sono conosciuti a una scuola di musica, mio padre suona, mia madre canta, mi sono svegliato tante volte sentendoli cantare e suonare. Io è da quando ho 10, 11 anni che scrivo e come valvola di sfogo non l'ho mai abbandonata nel corso di questi anni. Trovarmi adesso a pubblicare un ep è una cosa che mi fa mega contento!".
Se faccio mente locale, a 17 anni già suonavo, male, e scrivevo testi talmente brutti da preferire l'onorevole morte in stile Giappone antico piuttosto che rivelarli. Riccardo è già una popstar, nel significato più ampio del termine: il suo timbro è elegante ma sa anche graffiare, le influenze musicali sono quelle del new pop americano, nato sintetizzando le esperienze nu soul, trap, emo rap, lo-fi in un unico contenitore che cambia costantemente colore e punti di riferimento grazie alla produzione sempre figa di Winniedeputa (Psicologi, Ariete, Villa Banks).
Ci sono stati degli incontri che hanno cambiato la vita artistica di Riccardo, ce li spiega lui stesso: "Con Arianna (Ariete) è nato tutto da un messaggio su Instagram che le scrissi all'epoca di Quel bar, che era appena uscita, per farle i complimenti perché stavo in fissa e inaspettatamente anche lei mi aveva già ascoltato in un pezzo vecchio su YouTube. Abbiamo un bel rapporto di stima reciproca - ma in tutto questo andavamo alla stessa scuola, però non ci siamo mai incrociati, io facevo un altro indirizzo e ci sono un paio d'anni di differenza. Coi ragazzi di Bomba Dischi è sempre nato da Ari, che ha organizzato un incontro a casa di Daniele (Razzecchia aka Winniedeputa) con Alberto (Paone, batterista e manager). È un ambiente in cui mi sento a mio agio, la vedo come una casa ed è importante per me avere un contesto familiare quando si lavora con la musica, è tutto più genuino".
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Tenth Sky parla di amore, amicizia, insicurezze e già il titolo Cose stupide è un'iperbole: quando attraversi l'adolescenza non esiste niente di più importante e la sensibilità di saper tirare fuori le tue cose più intime e segrete può essere croce e delizia, può attirare simpatie e antipatie in egual misura. L'adolescenza è un gran casino, altro che biciclette colorate e Dungeons & Dragons come in Stranger Things. Ci dice in proposito: "L'adolescenza è un periodo difficile da vivere a prescindere: la difficoltà di rapportarsi coi propri genitori, con sé stessi, con gli altri, conoscersi e accettarsi sono robe tipiche degli adolescenti. Avere 17 anni nel 2022 col plus del periodo di covid non è facile e non è stato per niente facile all'inizio della mia adolescenza (come quella di chiunque altro), due anni fa, chiuso in casa col lockdown. Nonostante abbia avuto ripercussioni su di me, sui miei modi di fare e di scrivere, avere 17 anni nel 2022 ha sempre quella scintilla super figa che non credo se ne possa andare".
Ascoltarlo parlare di fiducia nel futuro è come aprire le finestre alla primavera, senza allergie. Un po' come la sua musica che mette un altro mattone sulla costruzione del nuovo pop italiano che guarda fuori dai confini, prende spunto dai circuiti indipendenti e che è sempre meno ridondante o provinciale. Non possiamo che esserne felici.
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L'articolo A scuola di adolescenza da Tenth Sky di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2022-03-30 09:51:00
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