Senna, la musica di chi vive in apnea

"Anidride carbonica" prosegue il percorso iniziato con il disco "Sottomarini". Perché la band di Ostia ha un'idea tutta sua del concetto di fine

I Senna, foto Luca Piccirilli
I Senna, foto Luca Piccirilli

“Senna è la musica scritta da Carlo, un ragazzo di Roma con gli occhi grandi che abita al mare, insegna lettere alle scuole medie e ha tanti dischi. Senna è la musica suonata da Carlo, Simone e Valerio, registrata su nastro, preferibilmente in casa o in studi che assomigliano tanto a casa. Senna è la musica di chi per ascoltare usa tutti e cinque i sensi per poi scendere in profondità, fino al cuore. È musica artigianale, viscerale, per chiudere gli occhi ed emozionarsi insieme”.

In questo modo i Senna si presentano al pubblico, con delle parole che rappresentano bene il mood nel quale ci si immerge ascoltando la loro musica. Il gruppo romano ha pubblicato Anidride carbonica, un nuovo brano per Costello’s Records e Artist First, a distanza di diversi mesi dall'album d’esordio Sottomarini.

"Ho scritto questa canzone perché ero in apnea. Ci sono cazzotti così forti che ti lasciano senz’aria, e non importa quanto tempo passerà: nulla potrà mai tornare com’era prima. Non puoi cancellare il passato, sei costretto a imparare a conviverci", così descrive Carlo il nuovo singolo. "Supereremo anche questo, in qualche maniera. La vita troverà il modo. Ma difficilmente lo dimenticheremo. E forse saremo costretti a rimettere in discussione ciò che ci fa stare bene. Oggi viviamo grazie all’ossigeno, domani, chi lo sa".

Una canzone che è stata scritta per raccontare una vicenda personale, ora può farsi rappresentante di un pensiero più generale, descrivendo in qualche modo la situazione attuale che stiamo vivendo. Le immagini delle strofe riguardano principalmente l’ambiguità del concetto di fine, che in ogni caso rappresenta sempre anche un inizio. Non dimentichiamoci però del lato doloroso della conclusione. Allo stesso tempo, però, nel ritornello compare la presenza del ricordo, che è meraviglioso come un uccellino che vorresti egoisticamente trattenere nella tua personale gabbia. L’atto di respirare anidride carbonica, in mancanza di ossigeno, è come una nuova rinascita, necessaria ed essenziale, per affrontare la nostra dimensione personale e la nuova situazione che abbiamo davanti.

Ulteriore elemento presente nel testo è il mare – uno dei protagonisti del loro disco –, che si mostra capace di abbattersi sulla consapevolezza e di essere in grado di generare qualcosa di nuovo. Con il rumore delle onde, nel brano Punto e a capo, i Senna ci facevano conoscere il loro primo lavoro in studio. Sottomarini raccontava un anno difficile, fatto di tante storie e ricordi, che vengono valorizzati da suoni puliti e da voci limpide. I testi raccontano dei vissuti personali, ma poi resta libera l’interpretazione da parte dell’ascoltatore.

Anidride carbonica è una continuazione dell’album d’esordio dal punto di vista delle sonorità, anche se mette in luce una sfera più malinconica della realtà, rispetto a brani di Sottomarini (qui la nostra recensione) come Giulia o Italifornia, singolo grazie al quale sono stati selezionati per la finale di Musicultura 2020.

Prima di salutare, il gruppo di casa ad Ostia, ci presenta in anteprima il video in cui è mostrata la produzione del disco, avvenuta l’anno scorso nello Studio Tre di Roma. Semplici frame della vita quotidiana di questi musicisti, che raccontano la storia nascosta dietro ad un disco, di come le canzoni dalla propria interiorità vengano prodotte e registrate su un nastro, così da essere rese pubbliche agli ascoltatori.

video frame placeholder

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L'articolo Senna, la musica di chi vive in apnea di Enrica Barbieri è apparso su Rockit.it il 2020-04-09 09:48:00

Tag: singolo

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