Ode a settembre, il mese più celebrato dalla nostra musica

Da Gazzelle ad Alberto Fortis, da I Camillas a Lucio Battisti, qualche consiglio per affrontare al meglio il rientro dalle vacanze ed evitare di condividere come ogni anno i Green Day

settembre e la malinconia
settembre e la malinconia

Settembre è il mese più celebrato dalla musica. Sarà per la nostalgia che suscita quando l’estate lascia il posto all’autunno: le vacanze terminano, le giornate cambiano luce e gli amori estivi svaniscono. Luoghi comuni, si sa. Eppure settembre possiede un fascino incredibile e, al di là degli stereotipi, resta il simbolo del mutamento, quello che, con l’avanzare del buio, riesce a cogliere più nitidamente il mistero delle cose. Ascoltiamo dieci canzoni dedicate al mese più malinconico dell’anno.

Alberto Fortis – Settembre

video frame placeholder

Canzone autunnale, sentimenti crepuscolari a svelare la fine di un amore e la speranza di un nuovo inizio. Una specie di confessione, rivolta a un settembre personificato, custodisce il desiderio di cambiamento nel nome di un amore ancora vivo. La sorte che si intravede ha i colori di un pomeriggio primaverile, in cui nuove correnti interiori invitano al mutamento, inondando di luce l’ombra che avanza. Una canzone storica, di alto profilo, contenuta nell’album del 1981 La grande grotta, che sancisce lo zenith artistico di un cantautore intenso.

Luca Carboni – Settembre

video frame placeholder

Una canzone che interpreta lo spirito di una generazione, questa volta nel ricordo malinconico dell’infanzia che se ne va. Ha l’odore di settembre la giovinezza, la nostalgia dei giorni trascorsi tra il calcio e la bici da cross in attesa di diventare grandi, mentre l’estate finisce. Ha il colore di settembre la malinconia dell’essere adulti, quando il ricordo diventa disincanto mentre i sogni fanno i conti con la realtà. Settembre di Luca Carboni è una delicata risposta a ciò che eravamo tanti settembre fa.

Gazzelle – Settembre

video frame placeholder

Il 27 settembre del 2019 esce il singolo Settembre ad anticipare la riedizione di Punk. Gazzelle scrive ancora una canzone sulla malinconia post-adolescenziale, sulla fuga di antieroi romantici da una realtà che deprime, sull’overdose di insicurezze che avvelenano l’anima. Tutto intorno non è mai come appare davvero, e settembre nasconde l’autentico aspetto delle cose, nell’illusione di poter cambiare per ricominciare.

Cristina Donà – Settembre

video frame placeholder

La quinta stagione è un album che parla di trasformazione e mutamento fuori e dentro di noi. Il titolo rimanda alla tradizione orientale secondo cui le stagioni dell’anno sono cinque: primavera, estate, tarda estate, autunno, inverno. Come la natura modifica sé stessa di ciclo in ciclo, adattandosi al mutare delle condizioni climatiche, anche l’uomo regolarizza sé stesso sulla base di continue trasformazioni ed è proprio durante la quinta stagione che si abbandona al vero cambiamento. Settembre è dunque il mese ideale per lasciarsi attraversare dalla vita con le sue magnifiche alterazioni.

Deasonika – Settembre

video frame placeholder

All’epoca, la raccolta omonima della band milanese conteneva i più interessanti brani dei primi due album, rivisitati in chiave elettroacustica. Tra questi c’è Settembre, un delicato flusso di coscienza che procede in maniera fatata tra i sussulti di una chitarra morbida. Smarrito nel labirinto delle emozioni, settembre raccoglie i frutti di due diverse umanità a confronto; mentre il tempo trascorre, alla ricerca di una nuova immagine di vita da restituire ad uno specchio, felicità e insofferenza, fragilità e bellezza si fondono insieme nell’imperfezione dell’autunno alle porte.

I Camillas – Settembre

video frame placeholder

Del mondo buffonesco dei Camillas, tra riverberi shoegaze, punk rock finto demente, pop fuori asse, spassoso all’esterno e malinconico all’interno, si ricorda pure il folk agreste dell’album Le politiche del prato. Il disco contiene Settembre: una canzone dall’atmosfera semplice, innocente. Col cuore bucolico e l’aria sgualcita, i nostri cantastorie ci dicono che è tempo di coltivare i campi che a settembre profumano di cose perdute. Un tributo alla terra mai dimenticata, in un intreccio di aromi, animali, piante e un amore lontano.

A Toys Orchestra – Late september

video frame placeholder

Canzone dolente attraversata da qualche tiepido raggio di sole. Mantenendo una certa dose di malinconia, Late september resta un pop orchestrale curatissimo, dal profilo notturno e dilatato. Il paesaggio sonoro coincide con l’atmosfera sospesa di fine settembre, quando le parole non sanno dare un nome a sentimenti confusi ma si intuisce che è arrivato il tempo di ricominciare. Una canzone in cui risuona la voglia di nuovo, attraverso una potenza espressiva che non passa inosservata.

Marlene Kuntz – Impressioni di settembre

video frame placeholder

All’interno di Best of Marlene Kuntz, la band di Godano mostra un certo interesse per la canzone d’autore decidendo di inserire nell’album, oltre ai propri brani di culto, tre cover di prestigiosi artisti italiani, tra cui Impressioni di settembre della PFM. Quest’ultimo pezzo, nelle mani del gruppo, rivive in modo intenso e creativo. Settembre alimenta suggestioni interiori in rapporto al mondo esterno: la campagna, la rugiada, i fili d’erba, i colori del cielo e quel fraseggio di moog che irrompe improvviso, allontanando la malinconia, hanno fatto la storia della musica italiana.

Lucio Battisti – 29 settembre

video frame placeholder

Un classicone della musica leggera italiana, scritto da Battisti e Mogol per l’Equipe 84 e cantato dallo stesso Battisti qualche anno più tardi, a completamento dell’album omonimo in cui diventano sue le canzoni composte per altri (Non è Francesca de I Balordi; Nel sole, nel vento, nel sorriso, nel pianto, I Ribelli; Il vento interpretata dai Dik Dik). Sulle qualità di compositore ed interprete di Lucio tutti concordano. Canzoni, le sue, che restano nell’olimpo della musica italiana.

Area – Luglio, agosto, settembre (nero)

video frame placeholder

A partire dal settembre del 1970 fino al luglio del ’71 un violento scontro armato ebbe luogo in Giordania tra le forze filomonarchiche giordane e i Fedayyin Palestinesi. “Settembre nero" è il nome di un’unità della guerriglia armata palestinese e la canzone, attraverso il dramma vissuto dal popolo palestinese, condanna ogni forma di conflitto in nome del pacifismo. Al di là dei contenuti, il pezzo mette in mostra tutte le potenzialità espressive di un gruppo tra i più importanti e talentuosi degli anni ’70. La voce di Stratos si amalgama perfettamente all’organico strumentale e il risultato resta insuperabile.

Bonus track: Fine Before You Came - Capire settembre

video frame placeholder

E per chi, nonostante i nostri consigli, proprio non riesce a digerire questo mese, la nostra bonus track, contenuta in Ormai, album del 2012 dei FBYC, è una delle canzoni più iconiche della band milanese:


“ È una vita che provo a capire settembre ma non fa per me, È più forte di me”

---
L'articolo Ode a settembre, il mese più celebrato dalla nostra musica di Libera Capozucca è apparso su Rockit.it il 2020-09-21 12:00:00

Tag: liste

COMMENTI (2)

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia
  • EnioMinervini 15 mesi fa Rispondi

    September Song di Kurt Weill, una canzone del 1938. Meravigliosa l'interpretazione negli anni '90 di Lou Reed, per un album celebrativo del genio di Weill!

  • juliansaints 4 anni fa Rispondi

    impressioni di settembre la piu celebrativa