Sfera Ebbasta fa musica pop, ma nessuno lo ha avvisato

Per il trapper di Cinisello la gente si merita "di tornare al pop in classifica". Ma il rap (anche grazie a lui) ha perso la sua alterità da un pezzo: si goda la fama ma non pretenda cose che non gli spettano

Gionata Boschetti de la Serna - art Simone Stefanini
Gionata Boschetti de la Serna - art Simone Stefanini

Gionata Boschetti AKA Sfera Ebbasta da Cinisello Balsamo è l'uomo che ha sdoganato la trap in classifica, anzi in cima alla classifica, dato che di recente e una volta di più ha battuto ogni record di ascolti su Spotify (nei primi giorni di pubblicazione del suo terzo album Famoso). È anche l'uomo che ha portato la trap italiana ai feat. internazionali, che ha avuto una pubblicità enorme sugli schermi di Times Square, che ha partecipato in qualità di giudice al talent musicale più famoso d'Italia, che ha un documentario sulla sua pazza pazza vita su Amazon Prime. Solo che usa i social un po' a cazzo e ora si è attirato le ire trasversali di quelli che ascoltano il pop (e non solo). 

Riassunto velocissimo: Young Thug, afroamericano di Atlanta, leggenda del rap/trap statunitense, vincitore tra le altre cose del Grammy per aver co-firmato This Is America di Childish Gambinorilascia un'intervista in cui dice di averne abbastanza dei trapper bianchi europei che fingono di avere a che fare con realtà di strada tipiche degli afroamericani. Giusto? Sbagliato? Sicuramente una generalizzazione (con fondi di verità), ma per Sfera è troppo, quindi vola su Twitter e scrive: "Fanculo a Young Thug e al suo razzismo inverso"

 

Quando un bel po' di gente gli fa notare che non è il caso di tirar fuori il razzismo, prima Sfera twitta: "Non volevo scatenare tutti i vari opinionisti del rap, scusatemi", poi un ragionamento di flaviaventiana memoria: "La musica dovrebbe unire le persone, non dividerle" (scritto poco dopo aver mandato affanculo un maestro della sua musica preferita). Ma queste sono schermaglie che possono interessare coloro che pensano esista ancora un rap game, il punto più interessante arriva dopo. 

"Che dispiacere vedere gli italiani che sputano sulla scena italiana", scrive. E poi: "Siamo delle pecore" (a proposito di non generalizzare). "Ci meritiamo di tornare al pop in classifica". Ed ecco l'errore di valutazione madornale: il pop da classifica è lui. O meglio Sfera è il pop nella sua accezione "peggiore", quella più commerciale e vittima delle mode e del qui e ora. Il suo ultimo disco lo è, i featuring e il marketing a esso associati vanno tutti nella direzione di rendere Sfera Ebbasta un fenomeno pop mondiale. La sua fama è pop, il suo percorso è pop, e anche se viene dalla strada e ha avuto un bel po' di merda da bambino, questo non significa che sia l'unico intitolato a parlarne e che ai cantanti pop sia andato sempre tutto bene, no? 

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Sfera e tutti i trapper che utilizzano questi tipo di narrazione, spacciandosi per antitesi del pop, dovrebbero smetterla di infierire sul cadavere (artistico, ovvio) dei vari Biagio Antonacci, perché fare pop oggi è ben più difficile e meno remunerativo che diventare jingle per balletti su Tik Tok. Quando Salmo feat. Fibra tre anni fa diceva "I vecchi scureggioni della pop music, sono un po' in difficoltà, sono confusi, in classifica per primi solo i rappusi" (provocando una reazione sconsiderata e imbarazzante di Biagio, che mostrò il pacco nelle stories di Instagram) ne aveva ben donde, non si era mai vista una tale potenza da top 10 per chi faceva rap. Stava cambiando il mondo e in un primo momento il sovvertimento delle regole e dell'ordine costituito è sempre uno spettacolo affascinante.

Adesso, però, le cose non sono cambiate, molto in fretta come si confà ai tempi che corrono. Chi macina numeri in streaming sono sempre i "rappusi", e questa cosa è ormai diventata istituzionale. Gli ascoltatori del rap/trap sono in gran numero adolescenti che provengono da ogni tipo di realtà, da quella periferica a quella super borghese. 

Il rap e la trap da classifica sono il conservatorismo, non la rottura, e questo i suoi esponenti di maggior successo dovrebbero accettarlo. In radio non esiste un'ora in cui non suonino un pezzo d'amore nel quale il rapper di turno è scazzato per aver perso la tipa, non stiamo a parlare di rivoluzione, su. Se Inoki o Deda ti parlano del rap, stai lì a sentire bello zitto e impari che vuol dire farlo quando non ti caga nessuno, nell'indipendenza più totale, nei centri sociali e tutto il resto. Quando te lo dice Sfera, ecco non è la stessa cosa e non lo sarà mai. 

La musica leggera è stata uno dei più grandi fenomeni di rottura della storia moderna, sia per forma, opposta agli esponenti del bel canto che venivano dall'opera, sia per l'abbattimento delle barriere classiste che ha sempre avuto la musica prima della sua riproducibilità. Per secoli, è stata trastullo e status dell'aristocrazia, fino all'avvento della musica pop, cioè popolare, per tutti. Una musica di facile ascolto che parla di temi talmente trasversali da farsi comprendere da ogni classe sociale e politica. Una rivoluzione, come il rap anni dopo.

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Nell'anno scorso, la musica pop (nell'accezione più larga possibile) è stata la più colpita dalla pandemia, perché necessita concerti, promozione, firmacopie, tutte cose che non si possono ancora fare, mentre il rap/trap da classifica ha usufruito di canali promozionali diversi, propri del target di riferimento. Non è un giudizio, è un fatto. Fare la battaglia tra chi sta fuori e dentro il sistema o chi è vecchio e chi è il nuovo in un momento così ha poco senso, ma diventa oltremodo fastidiosa se a farla è Sfera Ebbasta, il cantante su cui la major ha speso solo di promozione soldi allucinanti. Sfera rappresenta il pop del 2021, è l'alfiere della generazione dal successo facile (o della ricerca del).

Finché i conteggi per le classifiche si baseranno sul numero di streaming (si possono comprare, lo sapete?), il rap commerciale sarà sempre in vetta. Se io ho un cd o un vinile in casa, e l'ascolto tutti i giorni, non conto. Il mio acquisto conta una volta sola, e lo streaming non è certo un conteggio popolare, ma in qualche modo elitario: devi avere un device smart, un abbonamento a una piattaforma di streaming, in pratica devi saper utilizzare la tecnologia. Ci piaccia o meno, non tutti sono in grado di farlo.

Sfera fa pop, se ne faccia una ragione e la smetta di stupirsi se, dopo aver mandato affanculo uno dei capi della trap americana, gli fanno notare che anche meno andava bene uguale.

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L'articolo Sfera Ebbasta fa musica pop, ma nessuno lo ha avvisato di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2021-01-25 10:15:00

COMMENTI (7)

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  • Luz_demivie 3 anni fa Rispondi

    Ben scritto, utile e informativo.

  • joseph.seu 3 anni fa Rispondi

    Sfera e (anche) basta.

  • adharuncola 3 anni fa Rispondi

    C'è scritto "sii gentile" nell'aggiungere un commento perché fa ridere già così.

  • mcentomini6 3 anni fa Rispondi

    @simonestefanini Credevo fossi un commercialista.

  • simonestefanini 3 anni fa Rispondi

    Sono un rider, guadagno molto e come hobby scrivo

  • a.pasquarelli19 3 anni fa Rispondi

    Non sarebbe meglio scrivere di argomenti che si conoscono?
    Sta roba è illeggibile anche per chi non apprezza Sfera ma ha un minino di cultura musicale.
    Presumo che l'autore non sia un professionista ma vi sembra il caso di far circolare materiale simile?

  • mcentomini6 3 anni fa Rispondi

    Articolo di un ovvietà imbarazzate, scritto da chi l'hip hop non sa cosa sia. Senza contare la scelta di violentare Che Guevara. Pessimo.