Sfera e Shiva fanno esattamente quello che ci aspettavamo, ed è quello il problema

Il joint album dei due artisti, uscito "a sorpresa" nelle scorse ore, conferma che la fu trap è entrata in una fase conservativa, in cui le idee sono sostituite dall'eterna riproposizione di cose che funzionano. Stilose quanto vuoi, ma che aggiungono poco o nulla a chi ama le rime

Dal profilo IG di Sfera e Shiva
Dal profilo IG di Sfera e Shiva

Era il 2019, Sfera Ebbasta era nei primi venti della classifica FIMI nonostante fosse uscito col disco Rockstar più di un anno prima. Era l’artista del momento da ormai alcuni anni, e un po’ inaspettatamente, decise di prendere parte a una traccia, Soldi in nero, con l’emergente Shiva, con l’aiuto dall’amico e produttore di fiducia Charlie Charles. La copertina della traccia, i due rapper che sfrecciano in macchina, è in realtà un fotogramma estratto da un video che un fan aveva filmato e caricato online dei due che provavano la macchina.

Così inizia la collaborazione tra il rapper di Cinisello e quello di Milano Ovest. Qualche anno dopo, Sfera dichiara che Shiva è il suo rapper italiano preferito, e definendo le sue barre “crazy” sin dai primi progetti. Li vedremo ancora con pezzi che funzionano molto bene per le classifiche come G63, Alleluia e Gelosa (con Guè), altri un po’ più dimenticati come 90 special e Un Milione di volte

Il joint albumSNTMNG (Santana Money Gang) dei due rapper milanesi è uscito la notte tra giovedì e venerdì 11 aprile, annunciato senza particolari promozioni, ad eccezione di un messaggio social in cui negava l’esistenza dell’album, salvo poi salire sul palco del Forum con Sfera per eseguire in anteprima Non metterci il becco.

Il disco è composto da dodici tracce, senza featuring, che si alternano tra attitudini ruvide e veloci punchline, ad altre canzoni che cercano di toccare le corde più intime dell’ascoltatore. Il disco non ha un vero concept, non propone un immaginario che contraddistingue i due rapper, se non quello di semplicemente unire i loro mondi fatti di armi, sostanze, macchine, moda e ragazze.Molecole sprite ne è l’esempio perfetto, traccia che probabilmente deriva da Blunt&Spritedi Sfera e Syrup di Shiva. 

In ogni caso,se pensavate di trovare degli spunti su quale direzione artistica stesse prendendo il rap italiano, mi spiace deludervi, ma non è questo il disco da ascoltare. Si tratta perlopiù di un disco conservativo, in cui vediamo ripetersi i cliché più noti dei due artisti, i quali non raccontano nulla di particolarmente intimo e personale (anzi i le tracce che tentano di toccare il tasto dell’emotività suonano abbastanza innocue). Mentre i passaggi più cattivi e street sono quelli che funzionano meglio, pur non spostando l’asticella verso flow o delivery innovativi.

Confermando quello che ci avevano già fatto sentire nelle collaborazioni precedenti: i due sono capaci di fare i banger che potremmo sentire negli impianti stereo di qualche macchina per Milano. Non si tratta di inni di strada, né si canzoni particolarmente rappresentative di alcuni strati sociali, ma semplicemente di tracce con la giusta attitudine. Credo che, per i più affezionati all’hip-hop italiano o americano, non sia abbastanza, e come biasimarli. Ma, a dirla tutta, non potevamo aspettarci nulla di diverso

La cover, particolarmente brutta, del disco
La cover, particolarmente brutta, del disco

Le parti salienti

Nella prima parte del disco, è Shiva che riesce a catturare più l’attenzione ai primi ascolti. Risalta la sua capacità di sputare alcuni incastri con un lessico inaspettato, risultando il più imprevedibile tra i due: 

Per arrestarci han mosso tutto un nucleo operativo

Santana nella scena, siamo il nuovo terrorismo

Spendo in armi e droga, sembra che soffro di autismo

Non ti salva un medico dopo un tiro balistico

Il divario è tecnico per quelli che mi sfidano

(Non metterci becco)


Mentre Sfera alterna pochi flow già sentiti e non mostra incastri o punchline particolarmente attraenti. Particolarmente cruda è la strofa di Shiva in Maybach, degna di essere citata per anche solo la capacità di pensare alcune immagini fulminee:

Muovo una flotta, puoi sentire: "Oh, issa"

Se vuoi avere il beef, ho già gli uomini in pista

Era ha l'extendo, la torcia e ti fissa

Ti miro col laser, diventi induista


Poi continua: 


È una vita di merda, ma mai come fossimo in quella di prima

I clienti si chiedono perché non prendono mai più la febbre

G gliela taglia con la Tachipirina e si paga quel (Let's go, Money Gang)

 

Il disco, da Neon fino alla conclusione cambia un po’ i connotati e Sfera si riprende, proponendo flow e delivery più interessanti (sempre stando dentro i grandi limiti che questo disco ha). Il ritornello del pezzo - che di certo non rimarrà negli almanacchi dell’hip-hop - riesce comunque nell’intento di fondersi a pieno con i synth suggestivi e oscuri della base.

Non a caso, dalla MNGSTN - la traccia dopo,composta dagli slogan Money Gang di Sfera e Santana di Shiva invertiti rispetto alla prima traccia - Sfera diventa protagonista, prima citando Marracash di Badabum Cha Cha (in Sei persa ha invece citato All’ultimo respiro dei Dogo) e successivamente riprende Bon Ton che cantava lui stesso con Drillionaire, Lazza e Blanco. 

In generale, tra le tracce più riuscite del disco abbiamo D&G eOVER(Demo), in cui Sfera si avvicina più all’ideale di Shiva, dai toni più nichilisti e disillusi. In D&G sentiamo un intro in pieno stile pimping, in cui la pornoattrice Martina Smeraldi registra un audio in cui dice che, sostanzialmente, nessuno è un pappone come loro. Questa è una traccia cruda e ben pensata, che unisce intelligentemente tutti gli elementi del loro immaginario nel verso: hollywood con le modelle ma puzziamo ancora di strada. 

Mentre in Over(DEMO) sempre Sfera dimostra di avere ancora qualcosa di interessante da mostrare a livello hip-hop, sperimentando un flow diverso da quelli ormai ripetuti all’infinito. Over(DEMO) si tratta di una traccia sporca, disonesta, pienamento da gangsta rap, ma forse la più interessante, in cui - almeno - i riferimenti su cui si espone Sfera sono più diretti e chiari:

Bitch bionda sembra Chiara Ferragni

Cavallini girano su un Ferrari

Sfera e Shiva, vorrebbero fermarci

Non ci vado a Sanremo manco se mi paghi

Calendario perpetua le fasi lunari

Sono la moda, non seguo la moda

Tutti i miei fra' c'hanno una para nuova:

Non farsi legare da Fabri Corona

video frame placeholder

Cosa rimarrà

Non è eccessivo, sin dai primi ascolti, chenon si tratta di un disco memorabile. Non ci sono grandi spunti e i momenti salienti sono pochi. L’impressione è che si parlerà del disco per quello che gli ruota attorno, dal contributo della pornostar più famosa d’Italia, ai diversi richiami al loro rapporto (l’audio a fine di Non metterci il becco) fino alle plurime citazioni nostalgiche di Sfera. Ciononostante, credo sia un disco che opportunamente possa tornare utile ai due rapper.

Shiva, dopo il comprensibile periodo di pausa musicale per i problemi giudiziari, ha di nuovo la possibilità di tornare sotto i riflettori per la collaborazione con uno dei cantanti più conosciuti d’Italia, mentre Sfera aggiunge alla propria discografia un progetto nettamente più sporco e scurrile rispetto ai precedenti, pieno di posture hip-hop che gli erano mancate. Questo sicuramente lo aiuterà ad allontanare le accuse di fare ormai solo canzoni d’amore per teenager. Ma comunque non riesce di certo ad avvicinarlo alla portata innovativa che ha avuto agli inizi con i primi due progetti. 

Questo disco, dimostra ancora una volta, cheil rap italiano non è in una fase di potenza creativa, ma per lo più conservativa, mentre sono più interessanti sono le produzioni dei vari Finesse, Drillionaire e Adam11 (e altri), le quali, però, i due rapper, non sfruttano sempre al meglio. 

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L'articolo Sfera e Shiva fanno esattamente quello che ci aspettavamo, ed è quello il problema di Nicolò Benassi è apparso su Rockit.it il 2025-04-11 16:50:00

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