Riccardo Fabbriconi è nato nel 2003, quando la discografia non esisteva già più, nell'anno in cui MySpace è stato lanciato negli Stati Uniti, cinque anni prima che Facebook diventasse il social preferito dagli italiani. Non ha vissuto gli anni Novanta della ribellione, quando è nato lui prima in classifica c'era Obsesion degli Aventura, seguita in ordine sparso da Gocce di memoria di Giorgia, Lose Yourself di Eminem, Bring Me To Life degli Evanescence, Dedicato a te de Le Vibrazioni e La canzone del capitano di DJ Francesco. Tutto il nuovo pop italiano non si sarebbe visto fino a dieci anni dopo, ma avrebbe fatto il botto in classifica proprio negli anni Venti, quelli in cui Riccardo è diventato Blanco e ha battuto ogni record.
In poco più di un anno ha pubblicato il suo primo album, Blu Celeste e totalizzato 1 miliardo di stream sulle piattaforme digitali collezionando 44 dischi di platino e 4 dischi d’oro: è secondo artista del 2021 più ascoltato su Spotify. Ha partecipato per la prima volta al Festival di Sanremo nel 2022 in coppia con Mahmood con la canzone Brividi (cinque dischi di platino) e l'ha vinto, partecipando così all'Eurovision di Torino. Brividi è stata la canzone più ascoltata di sempre in un giorno su Spotify Italia con 3.384.192 stream nelle prime 24 ore di release, un record che si aggiunge al più alto debutto di sempre per una canzone italiana nella classifica globale di Spotify, al quinto posto nel mondo, e al più alto numero di vendite due settimane dalla sua pubblicazione.
In meno di due anni ha collaborato con Mace e Salmo ne La canzone nostra, con Madame in Tutti muoiono, con Sfera Ebbasta in Mi fai impazzire, con Marracash in Nemesi, tutti brani che hanno scalato le classifiche del nostro Paese. Con questo carico sulle spalle, Riccardo è partito per il suo primo tour, perché fino a quel momento ha fatto davvero poche date dal vivo, essendo diventato super famoso negli anni del covid, quindi per forza di cose in un periodo in cui sarebbe stato difficile fare uno spettacolo in giro per l'Italia con una produzione poderosa, in cui si salta e si balla, senza l'obbligo di sedute o mascherine da parte del pubblico. Con una formazione molto snella, composta dal fido producer, co- autore e polistrumentista Michelangelo, insieme a Jacopo Volpe alla batteria ed Emanuele Nazzaro al basso, è partito il Blu Celeste Tour che si è appena chiuso con due date (16 e 17 settembre) all'Ippodromo Snai San Siro, con ospiti giusto un po' famosi: Madame, Marracash, Mahmood, Mace, Sfera Ebbasta.
Un tour di 35 date tutte sold out per un totale di 350mila biglietti venduti. In tutto questo, ricordiamoci che Riccardo Fabbriconi ha 19 anni, è un totale esordiente al primo disco e al primo tour. Queste le sue parole dopo la fine del suo giro d'Italia personale: "Questo tour è stato un viaggio che faccio fatica a spiegare a parole. Mi ha dato la possibilità di toccare con mano il calore e il supporto di tutte le persone che mi ascoltano e che sono finalmente riuscito ad incontrare. Spero di essere riuscito a restituire anche solo una parte di tutto l’amore che ho ricevuto".
350 mila persone complessive per un tour sono un'enormità di gente: per fare un calcolo spicciolo, ogni 170 italiani, uno è andato a vedere Blanco dal vivo questa estate. Ovviamente messo così è un dato che sa di retorica, ma ha un fondo di verità: se non siete voi, di certo conoscete qualcuno che l'ha visto live. Potrebbero essere i cuginetti, le figlie di un qualche vostro amico coi genitori al seguito, quelli della compagnia di trentenni che hanno deciso di fare l'ultimo bagno di gioventù, ma anche, semplicemente, chi ha voluto vedere coi propri occhi un fenomeno vero.
Un ragazzo che solo un paio d'anni fa suonava in cameretta col suo amico e che ora è diventato il king del pop italiano, con una voce inconfondibile e uno stile difficilmente inquadrabile, che prende tanto da Tiziano Ferro quanto dalla trap e dal rap, un'estetica da ragazzo interrotto che sembra uscita fuori dai film tipo Kids o Ken Park, ripulita dai brand di alta moda che fanno a gara a vestirlo, ma lui ama sempre presentarsi mezzo nudo anche in tour, ed è normale per uno che nel video del primo singolo Notti in bianco se ne andava in giro in mutande ed erano diventate il suo marchio di fabbrica.
Non è certo il solo che quest'anno ha fatto numeri da vertigini nel tour, dopo due anni pandemici c'è stata una risposta fortissima da parte del pubblico, inimmaginabile e imprevedibile. In molti - anche tra gli addetti ai lavori - erano molto dubbiosi sulla ripresa dei live, e invece i sold out sono stati evidenti, tanta era la voglia di tornare a fare festa, dal discusso Jova Beach Party ai tour di Marracash, di Mahmood, de La Rappresentante di Lista, di Ariete, di Brunori Sas, dei Måneskin, tanto per dire qualche nome. Arene completamente esaurite, tantissima fame di canzoni.
Blanco ha tutto il futuro davanti e la cosa suona strana, visti i numeri che già si porta dietro, i successi che ha già archiviato. Di sicuro, se riesce a non perdersi per strada, sarà uno degli artisti italiani più importanti degli anni Venti. In realtà lo è già, anche questo.
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L'articolo Sicuramente conoscete qualcuno che ha visto Blanco dal vivo di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2022-09-20 10:00:00
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