40. Extraliscio - Bianca luce nera
A Sanremo – grazie anche alla clamorosa apparizione di Davide Toffolo – è stato un incendio. Ma il pezzone del folle collettivo romagnoli rimane potente anche al di là del clash aristoniano, perché è un brano che fonde mondi lontani in maniera sapiente e da veri amanti della tradizione musicale di questo Paese. C’è la balera e la Canzone di casa nostra, c’è l’anima gypsy e l’istinto punk a ribaltare il tavolo da pranzo. Tutto molto figo.
39. Duopotrio - Mare
Malinconica a manciate, come quando a sera si lasciano quei paesini di mare cui è inevitabile concedere un pezzo di cuore e il cui ricordo è sempre un rifugio sicuro. Il junk – fusion di jazz e funk, nulla è più lontano che il loro suono dal concetto di spazzatura – del trio torinese questa volta culla come le onde, con quel retrogusto di qualcosa di perso a increspare le labbra.
39. Salmo - Aldo Ritmo
Ne ha tanti di pezzoni il Flop, ma premiamo questa follia danzereccia, accompagnata da un videoclip che ancora una volta fa scuola. Aldo Ritmo è, al pari di altre bombe della sua produzione, il Salmo a cui non si può opporre resistenza, quello che ti fa ballare a suon di calci in culo. Per mandare messaggi, levarsi macigni dalla scarpa o rivendicare ruoli ci saranno altri momenti. Per ora, Ritmo.
37. See Maw - Sorrisoni
Pop e dancefloor assieme per un brano pieno di buone vibre, in cui la voglia di ballare, essere liberi e sprigionare energie non toglie spazio all’introspezione (e al fastidio) a cui il producer di Undamento ci ha abituato in questi anni. Ne viene fuori una fotografia del casino dei 20 anni, in cui non ci si può permettere il lusso di non farsi vedere felice. Anche se non si capisce bene perché uno dovrebbe esserlo.
36. Ghali feat. LIBERATO, J Lord - Chiagne ancora
Questa hit è come uno di quegli alberi con le enormi radici fuori dalla terra. C’è Napoli madre premurosa, ci sono le periferie, c’è la nuova Italia che non fa sconti, l’Africa da cui tutti veniamo. Il sinuoso incastrarsi attraverso le strofe delle rime di Ghali e J Lord sulla base di LIBERATO è ipnotico e liberatorio, guarda al passato e sa terribilmente di futuro.
35. Hot Kowski – Routine
Un brano che è un punto di svolta. Quello di chi prende la martellante ripetizione del quotidiano e decide di trasformare l’immobilità e l’alienazione che ci tengono in gabbia in una sfrenata danza liberatoria. L’esordio assoluto del sound designer romano di origine polacca è questo pezzo super politico – sin dal video che narra la storia di un rider delle nostre metropoli –, che prende l’abbrivio da Caribou e Moderat per mostrare che reagire si può sempre. E pure ballare.
34. Margherita Vicario - Come va
Un non-tormentone che più pop non si può, a cominciare da titolo e ritornello che ripete all’infinito una delle domande più semplici, abusate e preziose del mondo. Il consueto, e unico, gusto di Margherita per il teatro, la sua ironia, la sua capacità di proiettare immagini e costruire dialoghi con la mente dell’ascoltatore. In questo pezzo ci sono tutti i doni di cui dispone questa artista, usati con dovizia.
33. Giancane - Strappati lungo i bordi
Se la meravigliosa serie Netflix di Zerocalcare è stata lo strabordante successo delle ultime settimane, un ruolo non da poco spetta alla musica. Fondamentale nel restituire l’atmosfera ai sei episodi (come nel caso de Gli ultimi), sin dalla sigla di apertura. A quella pensa il partner in crime di Zero, Giancane, cantautore punk rock romano che a descrivere ansia, disagio e senso di marginalità non ha eguali. E che qui dà vita a un autentico anthem di chi non ce la fa.
32. Piccolo - I miei ricordi
Con il BNKR44 è stato uno dei protagonisti del 2021, chiuso con un tour pieno di tappe e di gioie e un album. Da solo – ma con la produzione del socio Erin e l’attitudine a condividere tutto – ha pubblicato un Ep che è una piccola e struggente gemma, piena di fragilità e malinconia. I sapori di cui è ammantato questo brano, un inno a quei giorni con cui si convive con il senso d’inutilità e lo spleen.
31. Emma Nolde + Generic Animal - Un mazzo di chiavi, un ombrello, lì in mezzo
Una canzone che è un live anzi un tour, un incontro tra pianeti, un divertissment e lo sfogo di quando talento ce n’è davvero ad abbondare. Un brano che parte da una complicità e come unica regola pone quella di far parlare la musica. La conferma che le strizzate d’occhio non servono quando ci sono lo studio, la passione e la fiducia in ciò che si fa.
(Continua nella pagina successiva)
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L'articolo Le 50 canzoni italiane più belle dell'anno di Redazione è apparso su Rockit.it il 2021-12-25 10:05:00
COMMENTI (3)
ma esiste un playlist su servizi streaming?
Ciao Rockit, buon 2022, ci metto la mia, per quello che conta:
1) il mio amico - Madame + Fabri Fibra
2) m%n - Tha Supreme
3) fil di ferro - Piccolo
4) sabbia - Pop X
5) dieci - Annalisa
6) oh ma oh pa - La Rappresentante di Lista
7) giorno notte - Santo blue
8) millemila - Hu
9) stomaco - Mesa
10) torna - Cristina Donà
Neanche un pezzo della LRDL tra i primi 50?!