20. Frah Quintale - Si può darsi
Il primo singolo estratto di Lato arancio, la seconda parte del progetto Banzai: una naturale reazione più solare al malinconico blu del primo lato del disco, che scorre leggera e gioiosa. Sì può darsi (da sparare a tutto volume mentre si percorre l’autostrada del sole come se fosse la route 66) apre e rappresenta l’essenza del quarto disco di Frah, in cui l’artista bresciano tiene salda al centro la riflessione su di sé e sui suoi sentimenti.
19. Laila Al Habash - Ponza
A riascoltarla ora fa inevitabilmente venire voglia di mare: Ponza ricorda la pelle che scotta sotto il sole, le ore spensierate, il sapore dell’estate. L’isola laziale si trasforma in uno scenario tropicale, in cui una litigata finisce in un dolce abbraccio di riconciliazione. Strofa trainata da un basso ondeggiante e ritornello ipnotico: l'ennesima conferma del cristallino talento pop della giovanissima cantante romana.
18. Colla Zio - Gremolada
Colla sta per collettivo, zio per Milano. Sono Armo, Mala, Lampo, Petta e Berna: 20 anni su per giù, fomentati, curiosi, cinque pazzi scatenati. Gremolada è la loro entrata a gamba tesa sulla scena, (sancita con l’ep d’esordio Zafferano): un frenetico gioco di scambio continuo tra barre e chitarre con cui ritmare tutto il malessere della loro generazione, senza prendersi mai troppo sul serio. Fanno musica per divertirsi, sognare, e nel mentre diventano grandi.
17. Cosmetic - La luce accesa
A due anni dall’ultimo album Plastergaze, il grande ritorno della band romagnola (nata 15 anni fa e formata da Bart, Mone, Straccia e Ali(en)) si intitola La Luce Accesa. Un pezzone vero, che racconta quei “punti di non ritorno” che non di rado si raggiungono in un rapporto, prima che tutto torni ad essere bello. Synth aperti ed eterei che prendono il posto delle chitarre piene di fuzz del passato, e approdano a lidi dream pop ancora più toccanti.
16. Epoque - Cliché (o Boss io e te)
Janine in arte Epoque è la regina dell’afrotrap italiana: 26 anni, multilingue, le sue origini sono in Congo, ma vive a Torino (dopo aver passato un periodo in Francia). Cliché si ispira a un episodio di discriminazione che la cantante ha vissuto sulla propria pelle ai tempi della scuola. E che, a distanza di anni, continua ad essere una ferita che non si ricuce, alleviata dalle rime.
15. Coma_Cose - La canzone dei lupi
Dopo Sanremo Fausto e California hanno fatto Nostralgia, un gran disco dove Milano non è più il centro del mondo e il rap scompare quasi totalmente, per lasciare spazio (sorpresa!) alla fragilità, alla dolcezza e a un nuovo modo di raccontare sé stessi, amarsi, capirsi e addomesticarsi (o forse no). La canzone dei lupi – dream pop dal canto libero su un beat soft, ma deciso – è tutto questo, ed è meraviglioso.
14. Vipra feat. Cmqmartina, Populous - Tagadà
Un ultimo giro sul Tagadà, tra ritmi iper-contemporanei ed eurodance schizofrenica, per incontrarsi e ricordare con nostalgia un amore ormai finito. Le voci di Vipra e Cmqmartina si incastrano sotto la cassa dritta di un lunapark di emozioni, per chiudere uno dei quattro featuring del primo disco dell’ex Sxrrxwland Simpatico, solare, in cerca di Amicizie, col sigillo di Populous.
13. Venerus - Lucy
Tra i tanti incantesimi di Magica Musica, Lucy ha a che fare con la parte più intima e recondita di Vinny, il mago che ha trasformato il nuovo pop italiano, tra chitarre maestose, profondi giri di basso e fiati ascetici. Il brano (prodotto da Mace e citando i Beatles) è la sintesi del viaggio onirico, dell’avventura tra i meandri dell’io che trapassa il disco: 16 tracce per guardarsi dentro, alla scoperta di un universo; 16 tracce per guardare l’universo alla scoperta di sé stessi.
12. Chiello, Shablo - Quanto ti vorrei
Un Chiello versione rockabilly innamorato, che ulula alla luna il suo bisogno di amore. Quanto ti vorrei spinge al massimo la nuova “vita artistica” dell’ex membro della FSK e lo fa brillare, sotto una luce nuova. Capricciosa, divertente, un po’ stuzzica, un po’ fa male, un po’ innamora, la traccia più apprezzata di Oceano Paradiso, il primo disco solista del giovane di Venosa, è l’inizio di qualcosa di (già) grande.
11. Ibisco - Pianure
Tutta l’Emilia dark e sintetica di Ibisco in questo terzo singolo che fa tremare a ogni beat, frase dopo frase, immagine dopo immagine, in crescendo: una continua evocazione (stupenda) di stati d’animo e umori folli in cui disorientarsi. Una traccia capace di "tradurre gli spazi geografici in spazi di coscienza". Tra il grigio e l’asfalto, la noia e la paura, la voce di Filippo è un tuono che si fa largo tra "la coltre di fumo che passa dentro le Pianure" e ammutolisce la notte. Sfreccia nel buio e si mangia il passato, guardando a un futuro diverso sempre possibile.
(Continua nella pagina successiva)
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L'articolo Le 50 canzoni italiane più belle dell'anno di Redazione è apparso su Rockit.it il 2021-12-25 10:05:00
COMMENTI (3)
ma esiste un playlist su servizi streaming?
Ciao Rockit, buon 2022, ci metto la mia, per quello che conta:
1) il mio amico - Madame + Fabri Fibra
2) m%n - Tha Supreme
3) fil di ferro - Piccolo
4) sabbia - Pop X
5) dieci - Annalisa
6) oh ma oh pa - La Rappresentante di Lista
7) giorno notte - Santo blue
8) millemila - Hu
9) stomaco - Mesa
10) torna - Cristina Donà
Neanche un pezzo della LRDL tra i primi 50?!