Dopo una prima stagione di live nel 2020 con Davide Shorty, Ainè, Lucci, RBSN, Sans Soucis, SWED e William Pascal torna Soul Terrazz, il format video-musicale nato dalla collaborazione tra Zalib e Kokè, due realtà romane impegnate nella promozione culturale e artistica nella capitale. Con lo scopo di raccontare l’incontro umano e creativo fra una band e un’artista (di volta in volta differente), il progetto continua con un’edizione speciale il 23 dicembre 2021 alla RomArt Factory di Garbatella.
L’ospite è d’eccezione: Laila Al Habash, cantante italo-palestinese che reinterpreterà Mystic Motel, il suo primo disco. In una versione live del tutto inedita, grazie all’apporto creativo della resident band di Soul Terrazz, un quintetto formato da Paolo Zou (chitarra), Benjamin Ventura (tastiera), Adriano Matkovich (Basso), Francesco Fratini (tromba) e Davide Savarese (batteria): 5 musicisti che accompagneranno la voce suadente e vellutata dell’artista romana, in un viaggio tra sonorità RnB, hip hop, soul, nu jazz, ma anche funky, trap e pop.
In una scenografia curata e in armonia con l’artista l’ospite, il concerto di Laila si trasformerà in un video (qui, sul canale YouTube del progetto, quelli della prima edizione del format): "Un'unione fra riprese del live e documentarismo", come spiega Federico Annibale, presidente dell’associazione culturale Kokè (Arci di Roma che assieme alla libreria Zalib ha ideato il format): "Si tratta di piccoli film che catturano il backstage, lo studio, il processo creativo, fino al concerto, allo spettacolo finale".
Lo scopo è far entrare lo spettatore in qualcosa che spesso non conosce: cosa accade quando un’artista incontra una band che non è la sua? Cosa succede durante le prove? Cosa si cela dietro un live? Soul Terrazz mostra tutto questo, e permette agli artisti di reinterpretare la propria produzione, confrontandosi con diversi approcci e anime musicali, con il risultato di qualcosa sempre nuovo e originale.
"Il problema della musica (legato anche all’utilizzo dei social) – continua Federico – è che sia diventata un’arte del tutto personale. Mi spiego: la musica oggi si basa sul personaggio, sulla 'star', e spesso tralascia e dimentica di considerare l’aspetto strumentale; che dietro una canzone c’è una lunga fase, un lungo slancio creativo cui collaborano tantissime persone".
"In Soul Terrazz noi raccontiamo anche lo studio, l’incontro in una sala prove, il backstage. E soprattutto il rapporto umano che lega una band all’artista, nel tentativo di restituire per immagini quest’esperienza a tutto raggio. Non vogliamo raccontare solo lo show del live, ma tutte le tappe che portano a quello spettacolo finale", spiega Federico del Kokè.
"Vogliamo inserirci nel panorama italiano con lo scopo di portare un contenuto nuovo e originale, che dia spazio a tutto il contenuto, appunto, e non solo alla 'star' – conclude – Tiny Desk ha rivoluzionato l’idea di live session e ha ispirato tutti noi nel pensare a questo progetto. C’è Colors, Sofar Sounds, 64bars e altri format, ma l’idea di Soul Terrazz è diversa", e questo è solo l’inizio di una seconda imminente stagione.
L’appuntamento è al 23 dicembre con Laila Al Habash alla RomArt Factory di Garbatella. Per sapere come partecipare andate sul profilo Instagram di Soul Terrazz.
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L'articolo Laila Al Habash riapre il sipario di Soul Terrazz di Redazione è apparso su Rockit.it il 2021-12-21 15:00:00
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