Dai divanetti arancioni della redaz al palco del circolo Ohibò per il MI AMI TVB (con Yung Lean nel cuore).
Per l’occasione qualche giono fa si presentano in coppia, insieme collaboreranno ancora. Ma Brividee ci tiene a precisare, “il mio è un progetto solista”.
Young Swarthy ha di recente cambiato il suo nome in Memento, prendendo ispirazione dal famoso film di Chris Nolan, ha studiato per otto anni chitarra classica, questo è il primo progetto rap cui partecipa, “swarthy in inglese significa bruno, sarebbe un aggettivo, ma in italiano è il mio cognome”.
Il giovane rapper monzese, invece, ha mutuato il suo nickname dalla famosa serie di horror per ragazzini “credo esprimesse bene l’atmosfera oscura della mia musica. Avevo un profilo fake su Fb che si chiamava così, quando ho iniziato a fare rap è venuto naturale. Sono fan della DPG dalla prima ora, Piccoli Brividi è un loro brano del 2015. Adesso che le cose sono diventate un po’ più ufficiali, però, ho preferito prendere le distanze da ogni marchio registrato. Volevo evitare qualsiasi tipo di diatriba alla Bello Figo con Gucci”.
“Ho iniziato come soundcloud rapper classico, in cameretta, col microfono di Guitar Hero. Sono autodidatta, lavoro su beat o i riff che mi faccio mandare e mi auto produco, impiego tantissimo tempo a curare ogni mio brano. Volevo fare una cosa super lo-fi, ma se il progetto dovesse crescere farsi produrre diventerà una necessità. Apriamo un beef con Tutti Fenomeni. Contessa per te sarei disponibile”.
Alla domanda, se abbiano paura di essere paragonati agli Psicologi: “No, il nostro concept musicale è molto più volubile. Non penso che la dimensione acustica mi accompagnerà sempre. A Roma questa scena è molto più coesa. Soundcloud è diverso da Spotify, è una specie di social, una vera e propria community. Quando Side ha caricato Medicine prima è uscita la Fuck Your Clique e, a ruota, tutti gli altri interpreti, in primis, la Blitz Gang di Kvneki”.
A proposito di Souncloud, data l’ancor esigua produzione di Brividee, non è facile catalogarlo sotto nessuna etichetta: “da un paio d’anni a questa parte, da quando ho iniziato a rappare, a livello internazionale, cloud rap e trap hanno praticamente acquisito le stesse sonorità. Ho ascoltato tanto Lil Peep, molti dei miei primi brani li definirei emo-trap, suonano su basi punk. Con l’avvento degli psicofarmaci l’immaginario di questi sottogeneri si è avvicinato molto. La trap mainstream che va in America è soundcloud rap. Cloud, soundcloud, rap e trap sono diversi volti della stessa medaglia, si assomiglieranno sempre di più”.
Un immaginario geek mutuato dagli interpreti americani, rime strampalate ma profonde, epica adolescenziale, estetica ai limiti della vaporwave, a metà strada tra la cripticità dei Sorrowland e l’espressionismo di Francesco De Leo. A breve approderanno su Spotify, nel frattempo non vi resta che ascoltarli sulla piattaforma della nuvoletta arancione. O venire al circo Ohibò.
Giovedì 13 febbrabio. MI AMI TVB, prevendite aperte qui.
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L'articolo Brividee: Brianza, rap e nuvole di Chiara Lauretani e Marco Beltramelli è apparso su Rockit.it il 2020-02-10 14:28:00
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