"Specchio": noi siamo la generazione allargata di Ariete

A 20 anni Arianna arriva al suo primo disco che è già una piccola stella. Nulla di più meritato, per una ragazza che senza forzare la propria personalità ha conquistato tutti: i giovani, che finalmente si sentono rappresentati, e pure noi meno giovani possiamo specchiarci nella sua musica

Ariete nelle photo session per la copertina di "Specchio"
Ariete nelle photo session per la copertina di "Specchio"

Sono dell'ariete anch'io. A volte ci credo allo zodiaco, altre no, dipende da come butta. Ad Arianna Del Giaccio, classe 2002 e vent'anni il prossimo marzo, è andata come secondo me neanche lei si sarebbe mai aspettata nella vita. Ho iniziato con la stronzata dell'oroscopo perché il nostro primo articolo su Ariete si intitolava "Dalla parte giusta dell'oroscopo". Era gennaio del 2020, prima del covid e della guerra, dell'isolamento e delle paranoie esistenzialiste, e in questo periodo di tempo che a seconda di come lo guardi sembrano passati dieci anni o due settimane, Ariete ha rivoluzionato il pop con una naturalezza che fa invidia anche alle più navigate popstar.

Quando la intervistai la prima volta aveva fatto due singoli, Quel bar e 01/12, e mi stupivo che avesse già superato i 10mila ascolti. Due anni dopo, due ep dopo (Spazio e 18 anni, entrambi del 2020), una manciata di singoli nel 2021 (Ultima notte, L, Club)e feat. nei dischi di Psicologi, Sick Luke, bnkr44, Novelo e Rkomi più il primo tour sold out, è arrivata al traguardo del primo album ufficiale con numeri che fanno ballare la pressione: 38 milioni e rotti di stream per L'ultima notte, complice anche la pubblicità del gelato dell'estate e 20milioni per Mille guerre e Pillole, ma anche gli altri pezzi stanno tutti sopra i 3 milioni. Ora, sappiamo che i numeri non sono tutto, però spesso qualcosa dicono.

Ha lanciato mode tipo quella del cappellino-beanie-berretta sempre calcato in testa e ha sdoganato nell'immaginario popolare la canzone d'amore dedicata a una persona dello stesso sesso senza creare scandalo, normalizzando il sentimento, perché il suo target è principalmente quello teenageriale e  quellə sono ben più apertə di vedute dei loro genitori. Ma tutto cambia e cambia anche Arianna, per la prima volta nella copertina di Specchio, il suo disco, senza cappello, a suo agio mentre indossa un vestito tra l'elegante e l'urban, che dice più di una recensione e dallo specchio guarda noi.

Nelle 11 tracce di Specchio ci sono tutte le anime e tutte le facce di Ariete. Le tematiche sono quelle della mancanza (dell'altrə) e della scoperta (di sé stessə): una maturazione personale che diventa anche artistica, una presa di coscienza della propria identità, anche se ancora non ben definita, come  nella title track Specchio (interludio), in cui Arianna accompagnata da una chitarra acustica (dalla linea armonica molto figa) parla proprio del testa a testa con sé, di tutto quello che ama e che odia racchiuso in un'immagine in cui perdersi e far pace. Un tema universale in cui mi riconosco anch'io che ho cent'anni.

Il disco è prodotto quasi tutto da Winniedeputa (tranne doverose eccezioni) e inizia con Giornate noiose (prodotta anche da Drast) che è già un singolo da alture della classifica, seguito da Club prodotto da Sick Luke e già uscito come singolo, che potrebbe essere portato nei seminari sulla canzone italiana come esempio perfetto di graffiti pop: testo malinconico, base post trap, canzone che puoi ballare una festa ma anche cantare con la chitarra e due birre. Il botto vero arriva con Cicatrici, un dialogo tra Ariete e Madame che sembra più tra Arianna e Francesca, tra due ragazze del 2002 che si innamorano e parlano con le viscere di fuori di tutti gli errori che hanno commesso. Gran pezzo.

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L è il racconto di un addio ed è già uscito come singolo. Molto interessante la linea melodica della chitarra elettrica, quasi post rock all'interno di un contesto dream pop di gran classe, poi arriva Castelli di lenzuola ed è una cosa piuttosto inedita per Ariete: prodotta da Michelangelo, che dopo il successo di Blanco è il nuovo golden boy del pop italiano, è un pezzo sintetico e sinfonico, con melodie ariose e aperte, molto cantato. Avviso è didascalicamente un vero avviso: la protagonista non è in grado di sostenere una relazione e farà un sacco di cazzate che urteranno l'altrə, ma perlomeno te lo dice prima.

Quella di prima sembra una canzone degli anni '90-2000, c'è nostalgia nel testo e nella musica, ma mai quanto nella chitarra che apre la successiva Fragili cantata con Franco126. In questa canzone ti puoi riconoscere a vari livelli che tu sia minorenne o genitore, perché la fragilità è una peculiarità trasversale e non è detto che sia un difetto, cela una sensibilità fuori dal comune. Altro pezzo introspettivo e intimo è Spifferi (prodotto dalla stessa Ariete), perlopiù piano e voce in cui il vento che passa dalla finestra si trasforma in un ricordo. Chiude il disco Iride, che parla di un'amicizia passata e del grande sentimento che manca.

 

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Non è difficile ipotizzare quanto questo disco piacerà, è un insieme di riflessioni sull'amore e sui propri difetti, senza mettersi in croce ma cercando di capire sé e gli altri. Un appunto per il futuro, che riflette l'immagine sincera di una ragazza di non ancora vent'anni che ha stravolto il cantautorato rendendolo simile a sé stessa, attingendo dalla cultura urbana e street, dalle sue paranoie e dalle sue forze, dalla voglia di non nascondersi e normalizzare l'amore, qualunque faccia abbia. 

È il primo (in realtà terzo) capitolo di una delle promesse più mantenute della canzone italiana degli ultimi anni, il primo (stavolta è vero) della maturità. Ho letto da qualche parte che in un'intervista Arianna ha detto che questo disco dovrebbero ascoltarlo gli adulti per capire meglio la sua generazione, alla quale hanno lasciato un bagaglio pesantissimo da portare sulle spalle. Aggiungo che tra un ascolto e l'altro, i grandi di cui sopra potrebbero scoprirsi a canticchiare le canzoni di Ariete e sorprendersi a pensare che la musica di oggi non sia proprio tutta da buttare.

 

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L'articolo "Specchio": noi siamo la generazione allargata di Ariete di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2022-02-25 09:52:00

Tag: album

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