"Ciao, sono Livio e scrivo canzoni". A dirlo è un signore dal sorriso gigante, con gli occhi chiari e sfuggenti dietro un paio di spessi occhiali da vista. È appena salito sul palco dello Zelig di Milano, si è piazzato dietro alla tastiera ed è accompagnato da un chitarrista e da un coro. Lui si chiama Livio Cattaneo ed è una delle tantissime persone incontrate nel corso degli anni da Officine Buone, l'associazione – la puoi sostenere qui – che porta la musica negli ospedali, che nel corso degli anni ha coinvolto una quantità di artisti incredibile, da super emergenti a nomi affermati come Brunori Sas, Achille Lauro, Fedez e tantissimi altri. In questo caso è Livio a restituire il favore, cantando uno dei suoi brani: Ti voglio bene, dove parla a cuore aperto della fortuna di avere qualcuno accanto, quando tutto il mondo sembra voltarti le spalle. In sala è più di qualcuno a commuoversi, di fronte alla dolcezza di questo momento.
Tutto questo succede durante la finale di Special Stage, che è una cosa bella dentro una cosa bellissima: un contest promosso da Officine Buone che si svolge per tutto l'anno all'interno di una vasta rete di ospedali – ben 55 – in tutta Italia e pure a Londra, dove gli artisti che partecipano vengono valutati dai pazienti stessi, con un voto da 1 a 10. Dopo due anni di Covid, che hanno inevitabilmente impedito che Officine Buone potesse continuare a portare la musica all'interno di questi spazi, per fortuna le esibizioni in corsia stanno riprendendo. Qua puoi scoprire come partecipare.
Qua allo Zelig i dieci artisti più apprezzati tra i tantissimi che sono passati a portare le loro canzoni in ospedale stanno per giocarsi la vittoria finale: in palio 10'000 euro concessi dal Nuovo Imaie per realizzare un tour in tutta Italia. "È un progetto che aiuta chi lo fa e chi lo riceve, un vero scambio che ogni anno si rinnova e diventa più grande e importante. Siamo felici che Special Stage sia sempre più un progetto di riferimento per i giovani artisti emergenti italiani, perché consente loro contemporaneamente una crescita professionale e umana", commenta Ugo Vivone, fondatore di Officine Buone, che sul finire della serata salirà sul palco per presentare la fortissima squadra di volontari che rendono possibile tutto questo.
La giuria che deciderà chi si porterà a casa il premio è di altissima qualità, a dimostrazione della incredibile capacità di Ugo di arrivare a chiunque con il suo entusiasmo: Margherita Vicario, Cesareo, Carlo Pastore, Luca De Gennaro, Melissa Greta Marchetto, Marco Falivelli di Radio Italia, Gabriele Compierchio di Sugar, Silvia Gianatti di La Tarma Management, Sabino Mogavero di Nuovo Imaie, Federico Russo, Matteo Zanobini e Fabio Dalé dei Mamakass, che tra una esibizione e l'altra commentano i brani ascoltati e danno consigli preziosi. Menzione speciale per Herbert Ballerina, che si piazza a lato della giuria nel ruolo improvvisato di "disturbatore", finendo pure col dare tutti i dettagli del film Cast Away a un certo punto della serata. Sul palco, invece, Marco Maccarini e Carolina Di Domenico, a presentare la serata.
Ma arriviamo ai veri protagonisti della finale: i concorrenti. Dei dieci progetti giunti fino a qua, ben sette verranno eliminati prima della finalissima a tre. Si passa dal cantautorato impegnato di Narratore Urbano alla delicatezza della voce di Valentina Brozzu, dal flow di Gillet ai giochi pirotecnici con la loop station di Dario Comparini: tutti artisti validi, che però purtroppo non riescono a superare l'ultimo ostacolo prima della finalissima. Stessa sorte per Tommy Mauri, nonostante il suo godibilissimo pop con tanto di sax, per la ballad giocosa e super inedita di Diorama – "l'ho scritta tre giorni fa", racconta il cantante prima di suonarla – e per Pascal, con il suo potenziale tormentone Quello che penso.
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Rimangono in gara Raele, Spinozo e Canta fino a dieci. Raele è una cantautrice che tesse morbide tele tra il cantautorato acustico e influenze elettroniche, ricco di sfumature veramente ipnotiche che conquistano le orecchie dei giudici e pure dei presenti, visto che si aggiudicherà il premio del pubblico. Spinozo, invece, è un ragazzo un po' timido e impacciato quando parla, col sorriso che continua ad affiorargli sul volto. Poi, quando canta, è magia. Così come le armonizzazioni vocali di Canta fino a dieci, il progetto collettivo delle cantautrici Anna Castiglia, Cheriach Re, Francamente, Irene Buselli e Rossana De Pace, un qualcosa di meraviglioso per la sua forza condivisa e per l'eleganza con cui viene portato sul palco. Durissimo scegliere chi merita la vittoria finale.
Cosa che, in realtà, è assolutamente secondaria. Il premio – ad aggiudicarselo sarà Spinozo – è super, un aiuto incredibile per un artista emergente, ma chi è sul quel palco c'è perché crede in primis nell'aiutare il prossimo, nel dare qualcosa a chi sta male, senza volere nulla in cambio. "Non vedo l'ora di rifarlo" è la frase che tutti dicono senza esitazione quando parlano del suonare in ospedale, sorridendo, mostrando un entusiasmo e una gioia che neanche fare un sold out a San Siro potrebbe regalare. Anche se auguriamo a tutti i partecipanti di riuscirci, così poi possono raccontarci cosa si prova.
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L'articolo Special Stage, musicisti in corsia di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2022-11-03 10:56:00
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