Ci sono quartieri delle nostre città di cui, spesso, chi non ci vive sente parlare solo dai TG, o al massimo da qualche prodotto di fiction. Abbiamo avuto Quarto Oggiaro, Secondigliano, Tor Bella Monaca, lo Zen, e chissà quanti altri, ognuno con la sua mitologia e i suoi stereotipi. Da tempo si parla parecchio della situazione dello Sperone, nell'area sud-orientale della città di Palermo, molte volte descritta come "ghetto", "luogo di degrado", "fortino dello spaccio". Negli scorsi giorni l'area è stata teatro di un blitz ingente da parte delle forze di polizia.
Questo è un racconto "altro" dello Sperone, scritto da un ragazzo che qui vive ed è cresciuto. Si chiama Roberto Costantino, classe 1991, e il suo nome d'arte è Kilo KG. Il suo EP, Facile Mai (uscito il 5 novembre e distribuito da Believe), è uno spaccato di realtà quotidiana che mette in luce certi contrasti tipici di Palermo, con toni malinconici, introspettivi, ma pieni di un forte sentimento di rivalsa.
Cinque tracce con il solo featuring di Louis Dee e il contributo di quattro produttori: Big Joe, DNVR, Whyme e Peter Bass. Tutti artisti di Palermo, la città-sfondo del disco, che svela il senso di appartenenza al proprio quartiere e il legame con le proprie radici. Un EP che prende vita durante il lockdown, mentre Kilo, per mantenersi, lavora con il delivery di una dark kitchen. Senza mai togliersi dalla testa il rap, ideava rime e incastri tra una consegna e l'altra.
"Non è stato facile e non lo sarà mai" è il verso su cui ruota la prima traccia (e title-track) dell’EP. L’apertura di un racconto autentico di Palermo e dello Sperone dal punto di vista di un ragazzo che conosce bene i vari ambienti della città in cui è nato, cresciuto e vive, e che nonostante le difficoltà non perde di vista i suoi obiettivi. Grazie agli amici, la famiglia e, soprattutto, la musica.
"Nasco a Palermo nel luglio del '91, precisamente all'Ospedale Buccheri La Ferla di Via Messina Marine, zona Sperone. È qui che ho avuto i primi contatti col mondo nel periodo della mia infanzia. Crescendo, ho vissuto in case e quartieri diversi, ma la mia famiglia vive in questa zona da generazioni. Nonostante (con i miei genitori e mio fratello) abbiamo cambiato un paio di case e passato circa cinque anni alla Noce e altrettanti a Cruillas (due zone periferiche che da noi chiamiamo borgate per via delle dimensioni), ci siamo sempre ritrovati allo Sperone, dove tuttora vivo.
Proprio perché ho vissuto in altri quartieri, ho amici un po’ dappertutto a Palermo e mi sento di poter rappresentare la mia città. Sono la voce dello Sperone innanzitutto perché è il quartiere che mi ha dato di più a livello umano, oltre al fatto che è qui dove sono nato.
Lo Sperone è casa: ci vivo bene, ma sappiamo tutti le dinamiche di un quartiere periferico, soprattutto se parliamo di una delle zone più grandi e popolate di Palermo. Agli occhi della popolazione italiana l'unico simbolo che rappresenta lo Sperone è lo spaccio (soprattutto dopo il servizio di Le Iene in TV), ma non si sa che da qui stanno passando artisti di fama mondiale. Come SCH (un rapper francese che ha girato dei video qui) oppure Igor Scalisi Palminteri (che ha abbellito le facciate di 'sti palazzi giganti).
Ovviamente sei tu a scegliere da che parte stare. Io ho fatto le mie esperienze, ma ho scelto la musica perché è la cosa che mi fa sentire più vivo. Altri hanno scelto un'altra strada, ma nessuno può giudicarli. Le opportunità sono poche e so bene che se manca il lavoro o una passione, la strada è l'unica cosa che ti resta. È una scelta che vista da fuori non capisci. Ti dico, però, che da quando ho iniziato a coinvolgere nella mia musica i miei amici di zona, si sono create delle situazioni che mi fanno capire che se c'è un'alternativa, c'è cambiamento.
Prima ero l'unico rapper della zona. Adesso ci sono ragazzi che spaccano e si sono guadagnati il rispetto della città come Ohdio27 e La Fleche. 3tre, giovane rapper che sta iniziando a lavorare ai primi pezzi, o Simone che non manca mai a ogni video, live e situazioni varie. Ognuno fa il suo e questo mi dà orgoglio, perché significa che sto seminando qualcosa di positivo!
In questo momento, purtroppo, non si respira una bella aria nel quartiere. Ieri c'è stato un blitz: sono state arrestate 57 persone, tra cui Claudio e Davide che sono due fratelli.
La mia musica parla di me, e inevitabilmente parlo anche di questo. Sono un fan dello storytelling e amo trasformare le immagini in parole. Quando ho iniziato si scendeva in piazza per fare freestyle e far girare i primi pezzi, ascolto da sempre artisti le cui carriere si basano sullo Street Poetry ed è questo quello che più mi mi piace fare. Puoi parlare di strada anche con una certa forma lirica.
Non so dire se la città da cui provengo sia più o meno 'giusta' per fare musica, posso solo dire che senza di lei sarei un artista diverso. Se nasci qui sicuramente devi darti da fare, altrimenti è finita: questo vorrei che sia chiaro per tutti, aldilà delle 'classi sociali' e del posto da dove vieni, niente è facile. Il mio nuovo EP, Facile Mai, lo fa capire a pieno. Palermo è piena di contraddizioni, ma forse è proprio questo che la rende unica".
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L'articolo Lo Sperone è molto di più di Redazione è apparso su Rockit.it il 2021-11-10 14:15:00
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