Splendidi 50enni: 10 dischi bellissimi che compiono mezzo secolo

Torniamo al 1973, anno cruciale per la musica italiana. Grazie al prog degli Area e del Banco del Mutuo Soccorso, alla poetica di Battisti, Dalla e De André, fino ad Alan Sorrenti e sua sorella Jenny. Il racconto del suono di quell'anno attraverso 10 album italiani fondamentali

Alcuni dischi del 1973 (con inevitabile censura)
Alcuni dischi del 1973 (con inevitabile censura)

La guerra in Vietnam sta per finire grazie alle firme apposte sul trattato di Parigi, il prezzo dei carburanti si impenna toccando cifre mai viste prima – colpa della crisi petrolifera –, il governo Andreotti II, con l’esclusione del PSI dall’esecutivo, si sposta decisamente verso destra. Era il 1973, cinquant’anni fa le cose andavano così, adesso invece… A parte il particolare del mancato raggiungimento della pace in Ucraina (senza dimenticare tutte le altre guerre in corso), sembra che non sia passato un giorno da quei tempi inquieti. Vissuti, però, dall’alto di una colonna sonora fantastica. Ebbene sì, almeno per ciò che riguarda la musica, in Italia, in quel 1973, uscirono dischi pazzeschi. Eccone dieci, al netto delle solite, dolorose esclusioni…

Area - Arbeit macht frei

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Quando la neonata Cramps decide di pubblicare il suo primo disco, Gianni Sassi e compagni non hanno dubbi: la scelta cade sugli Area e sul loro album di esordio: Arbeit macht frei. Giulio Capiozzo, Demetrio Stratos e Patrick Djivas (accreditato come Jan Dzivas..) sono reduci dalla registrazione di un pezzo di Alberto Radius dal titolo Area, da lì la nascita della ragione sociale. Con l’arrivo di Victor Busnello, Patrizio Fariselli e Paolo Tofani, gli Area aprono i concerti dei tour italiani dei Nucleus e dei Gentle Giant proponendo i brani, cantati in inglese, destinati a riempire i solchi del loro 33 giri di debutto. I testi saranno poi rimaneggiati, con modalità a dir poco radicali, dallo stesso Sassi. Arbeit macht frei rappresenta uno dei titoli fondamentali del rock italiano, un disco seminale, di rottura, qualcosa che non si era mai sentito prima e che non ha perso un grammo della propria carica dirompente.

Banco del Mutuo Soccorso - Io sono nato libero

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Con Io sono nato libero, il Banco del Mutuo Soccorso archivia la prima fase del proprio percorso artistico, quello legato al prog tout court (non fa testo il successivo Banco, raccolta di vecchi pezzi cantati in inglese e inciso per Manticore Records, l’etichetta di Emerson, Lake & Palmer). Un album che risente non poco delle vibrazioni dell’epoca: i testi aprono le porte sul colpo di stato in Cile, si soffermano sul senso della libertà e sull’antimilitarismo. La tracklist del disco comprende Non mi rompete, uno dei brani più popolari della band romana e vanta la partecipazione dell’ex Homo Sapiens Rodolfo Maltese.

Lucio Battisti - Il nostro caro angelo

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Da più parti definito come l’album più rock di Lucio Battisti, Il nostro caro angelo è l’ennesimo trionfo commerciale del musicista di Poggio Bustone. Un disco coraggioso già dalla copertina, mentre il testo della title-track - come avrà modo di spiegare il paroliere Mogol - rappresenta un duro attacco alla chiesa cattolica e alla sua morale. Lavorato in parte a Londra negli studi di Abbey Road, l’album sarà trainato verso il successo da canzoni di grande popolarità come la già citata title-track, La collina dei ciliegi e Ma è un canto brasileiro. Da segnalare anche la presenza di Prendi fra le mani la testa, brano scritto nel 1967 da Mogol e Battisti, interpretato all’epoca dall’ex membro dei Camaleonti Riki Maiocchi.

Piero Ciampi - Io e te abbiamo perso la bussola

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La storia è nota: Gino Paoli convince Rca Records a mettere sotto contratto Piero Ciampi, cantautore pieno di talento ma mai baciato dal successo commerciale. Ciampi ringrazia, intasca il prezioso anticipo offerto da Ennio Melis e se lo sputtana in alcool e altri beni di necessità. Alla fine esce fuori Io e te abbiamo perso la bussola, diario intimo di un uomo disperato ma fiero del proprio disagio esistenziale. Un album dalla bellezza stordente, al cui interno troviamo due delle canzoni più note del musicista livornese, ovvero Ha tutte le carte in regola e Te lo faccio vedere chi sono io. Sarà un flop, ça va sans dire…

Lucio Dalla - Il giorno aveva cinque teste

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Primo episodio della magnifica trilogia nata dalla collaborazione tra Lucio Dalla e il poeta Roberto Roversi, Il giorno aveva cinque teste è un album nel quale il musicista bolognese comincia a osare davvero. Dalla, baciato dai testi di Roversi, non solo si ritrova catapultato nella mischia dei cantanti politicizzati, ma dà il meglio di sé sperimentando e giocando con suoni e vocalità dalle architetture imprevedibili. Ispiratissimo. 

Fabrizio De André - Storia di un impiegato

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Mai piaciuto al suo autore (“Avrei voluto bruciarlo”), stroncato da buona parte della critica musicale, non amato particolarmente nemmeno dal pubblico. Ma siamo pur sempre alle prese con un disco di Faber, che questa volta la butta in politica. Storia di un impiegato, scritto da De André in collaborazione con Nicola Piovani e col paroliere di ispirazione marxista Giuseppe Bentivoglio, è un concept-album sul ’68. La trama narrativa si muove attorno alle riflessioni di un impiegato che si ritrova ad ascoltare una canzone di lotta del maggio francese. Da lì una serie di considerazioni sul presente, sul privato, sul perché gettare o no una bomba. Sul perché la rivolta è fallita.

N.A.D.M.A. - Uno zingaro di Atlante con un fiore a New York

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I N.A.D.M.A. (acronimo, più o meno, di Natural Arkestra di Marco Cristofolini e Maya Alta), così come i loro compagni di cordata Aktuala (segnaliamo anche il loro esordio eponimo, uscito sempre nel 1973), inseguono l’Oriente, il caos e l’improvvisazione. Uno zingaro di Atlante con un fiore a New York, il loro unico album (un vinile ricercatissimo dai collezionisti) sfugge a tutte le catalogazioni: si tratta di un misto di jazz anarchico, rumorismo, suoni esotici, avanguardia sotto forma di jam deliranti e sovversive. Da ascoltare per immergersi nello spirito dei tempi.

Saint Just - Saint Just

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L’esordio dei Saint Just, trio costituito da Jane Sorrenti (sorella di Alan, il quale offre il suo contributo occupandosi del missaggio del disco e dei cori), Toni Verde e Robert Fix è un album ricco di riferimenti all’avanguardia, alla musica classica e alla tradizione partenopea, in special modo quella del ’700. Un gioiello di rara intensità, dalle atmosfere spesso dilatate, con la voce di Jane Sorrenti (anni più tardi opterà per il nome Jenny) nel ruolo di gran protagonista.

Alan Sorrenti - Come un vecchio incensiere all’alba di un villaggio deserto

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Il fratello minore di Aria? Chi scrive non ne è del tutto convinto. Come un vecchio incensiere all’alba di un villaggio deserto, rispetto al suo predecessore, è forse meno impattante dal punto di vista dei suoni, senz’altro più stringati, essenziali, ridotti all’osso, ma siamo lì, sulla stessa scia. Alan Sorrenti è ancora in grado di scrivere canzoni aliene, fuori da qualsiasi canone, riferimento non casuale a Serenesse o alla ipnotica Una luce si accende. E la lunga suite inserita nel lato B del vinile, vale da sola il prezzo del biglietto. Tra gli ospiti David Jackson dei Van Der Graaf Generator e Francis Monkman dei Curved Air.

Squallor - Troia

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38 luglio era uscito un paio di anni prima, suscitando curiosità e più di un sorriso. Si pensava a un singolo estemporaneo di qualche buontempone in vena di scherzare, poi ecco spuntare Troia, il primo album degli Squallor. Nient’altro che cinque pezzi grossi della discografia tricolore (Giancarlo Bigazzi, Alfredo Cerruti, Elio Gariboldi, Daniele Pace e Totò Savio) dediti alla nobile arte del cazzeggio. Troia spiega molte cose sulle intenzioni degli Squallor: le cover strambe (persino una dei Doors), i personaggi improbabili, le allusioni. Un manifesto programmatico che troverà la quadratura negli album successivi, molti dei quali baciati da un non indifferente successo del pubblico.

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L'articolo Splendidi 50enni: 10 dischi bellissimi che compiono mezzo secolo di Giuseppe Catani è apparso su Rockit.it il 2023-01-10 12:00:00

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