Alla fiera della fine è l’ultimo disco di Musica per Bambini, progetto musicale del cantante e autore umoristico Manuel Bongiorni. Musica per Bambini si è sempre contraddistinto per il taglio comico delle sue canzoni, surreali filastrocche sotto allucinogeni. Più che Musica per Bambini è musica per tornare bambini, in qualche modo, perché le canzoni di Manuel trasportano in un irresistibile mondo a metà fra una fiaba e un rave party.
Come ogni disco del musicista piacentino, anche Alla fiera della fine è un concept album: i protagonisti sono due personaggi già noti ai fan di Musica per Bambini, ossia Signore e Dipintore, che passeggiano per questa fiera mentre una banda suona i brani del disco, ognuno dei quali ha un finale a sorpresa. Alla fiera della fine è il primo album di Musica per bambini pubblicato in collaborazione con Hukapan, l’etichetta discografica di Elio e le Storie Tese, i quali danno un piccolo contributo al disco: Elio presta la sua voce in Mario Antiorario, mentre Rocco Tanica compare in Vivere nel tuo naso e Cartolino.
Abbiamo fatto qualche domanda a Manuel Bongiorni a proposito di questo suo ultimo esilarante disco e le risposte, in pieno stile Musica per Bambini, non sono state da meno.
Ci hai messo cinque anni per fare un altro disco dopo il precedente "Capolavoro", uscito nel 2014. Come mai così tanto tempo?
Volevo dargli lustro. Questa risposta è talmente bella che alla prossima non mi impegno, ti avverto subito.
Cosa succede in cinque anni nella testa di un artista?
Ora mi segno tutto e tra 5 anni te lo dico! Se invece parli di quelli appena passati, non è che mi ricordo proprio tutti i giorni. (Te l’avevo detto che non mi sarei impegnato).
Quando hai deciso che avresti fatto questo disco e che idea avevi in mente?
Voleva essere un concept di ridefinizione sugli stereotipi della letteratura horror e sci-fi. In parte lo è: c'è il vampiro, il programmatore di robotesse, l'alieno, il viaggiatore nel tempo, l'albero che cammina, la morte, il diavolo, lo spettro, quattro supereroi e altro ancora. L’idea di incentrarlo sulla "Fine" è nato in corso, mentre mi accorgevo che tutte le storie avevano un finale plot-twist. Da lì in poi dargli forma e, soprattutto, anima è stato più facile. Anche per scartare più a cuor leggero quei brani che non avevano questa caratteristica. La Fiera della Fine, poi è diventato anche una location pazzesca per l'ambientazione della cornice del disco. Qui sono stati utilissimi gli "Ottone Pesante" a dar vita ad una formazione di fiati sgangherata che suonasse le stesse melodie dei brani, ma in sottofondo tra una traccia e l'altra, mentre un signore rinascimentale ed il suo vessato servitore passeggiano e discutono per la Fiera.
Come finisce la fine?
Guarda, non è che non voglio rispondere a Cazzo, è che mi chiama sempre a orari impossibili, quindi preferisco dire direttamente a te. I finali sono tutti diversi, ma te ne spoilero due: in Corpo di mille Corpi, uno scienziato crea la donna ideale in laboratorio, ma ella sembra attratta dagli altri elettrodomestici, ha pulsioni suicide inattuabili e sogna un robot maschio. Nel finale si scopre che era programmata per “friendzonare” lo scienziato. In Marmellano, un bimbo, dal nome che ricorda l'esploratore, parte per fare un giro dell'isolato in bici. A un certo punto succede qualcosa di spaventoso, ma la bici si trasforma in areoplano e vola fino al retro della casa in cui vede il suo corpo morto vegliato da una candela che “si incontra con il suo spettro”. L'anima aveva completato il giro dopo l'incidente.
La musica divertente, umoristica o forse anche solo intelligente si può ancora fare in Italia?
Ci sono alcune cose molto belle, ma in genere la gente preferisce seguire cose brutte per dire quanto sono brutte. È un po' il problema dell'era social: si dà visibilità (spesso dicendo di volergliela togliere) a qualcosa di brutto e stupido per apparire belli e intelligenti al paragone.
Parlaci delle collaborazioni di peso: come sono andate? Cosa aggiungono al progetto?
Sono tutte di peso, soprattutto gli Ottone che lo sono già dal nome. Aggiungono molto come bellezza: il violino stratosferico di Nicola, poi Edoardo, i Friederich Micio, le voci espressivissime di Valeria, Valentina e Giovanni Gulino. Giovanni in particolare in passato era già stato clamoroso in Giantarlo: allora, per entrare nella parte e capire cosa prova un tarlo masticò solo con gli incisivi per due mesi. Stavolta per Il Capo dei Nonni è stato sufficiente lasciarlo invecchiare. Con Elio e le Storie Tese, anzi, ELIOELESTORIETESE, che sono i miei idoli, va beh, è stato un sogno. Ma, come tutti i sogni, prima o poi finiscono e vengono raccontati a un terapeuta che poi fa i soldi scrivendo una sceneggiatura per Lynch.
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L'articolo Risuona ancora la Musica per Bambini di Redazione è apparso su Rockit.it il 2019-12-15 10:48:00
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