Le leggendarie sfide tra pianisti, soprattutto nella musica classica – come Clementi che sfidò Mozart - sono raccontate nei libri di storia della musica e nel cinema. Oggi però siamo arrivati ad un nuovo livello: il confronto tra un robot pianista e un umano. Questo è lo show che da circa due anni Roberto Prosseda, musicista e compositore di fama internazionale, porta in giro per il mondo assieme a Teotronico, l'invenzione di Matteo Suzzi.
"La passione per i robot ce l'ho da quando sono nato – spiega il papà di Teo – all'inizio facevo alcuni esperimenti grazie a materiale riciclato e pezzi di ricambio. Nel 2007, a Imola, ho poi fondato Teotronica, la mia azienda, e ho iniziato a costruire un'arpa in grado di suonare da sola: progetto accantonato dopo poco tempo per la scarsa tenuta dell'accordatura. Così ho pensato al pianoforte ed ho creato il primo omino meccanico con 29 dita. L'incontro con Roberto nel 2012 è stata la svolta del progetto".
Il maestro Prosseda il 31 marzo di quell'anno si trovava a Trieste per una conferenza sulla differenza tra una riproduzione ed una interpretazione musicale. Avrebbe fatto ascoltare il MIDI di un Notturno di Chopin alla platea, dal suo notebook. Ma venne a conoscenza di Teotronico grazie ai video che Matteo caricava su YouTube: lo chiamò e iniziarono la collaborazione. In quella conferenza Roberto fece suonare il MIDI al primo Teotronico, notando la risposta positiva e partecipativa del pubblico. Da quel giorno ad oggi sono state più di venti le date tra Italia ed estero, con uno spettacolo costruito sull'esecuzione di brani, da Chopin a Mozart, da Scarlatti a Stravinskij, in una sfida tra Teo, che può contare su 53 dita ed una riproduzione impeccabile, ed il maestro Prosseda, che alterna la musica a parti in cui spiega alla platea come riappropriarsi di quei codici, di quelle "password", grazie alle quali potremo finalmente tornare a capire ed apprezzare la musica classica.
Teo non è dunque un giocattolo o una curiosità, ma un modo per avvicinare un pubblico nuovo alla musica classica, e a certe delicate questioni interpretative.
"Rifiuto l’idea della classica che "non tira", "non vende", "non piace" - si ostina Prosseda - si tratta solo di far capire meglio e di più. Abbiamo un progetto più impegnativo dove il robot suona con l'orchestra. È stato già sperimentato a Berlino e a Palermo e siamo in partenza per la Corea prima, e la Turchia poi. Inoltre a febbraio 2015 andremo in scena con uno spettacolo teatrale itinerante intitolato "Ci sarà una volta", dove il protagonista sarà Teotronico nel 3015, in un'era in cui il pianeta sarà abitato da robot e gli umani superstiti saranno pochissimi. Teotronico si metterà alla mia ricerca, ultimo pianista umano in vita, per carpire i segreti dell'interpretazione musicale umana, persi attraverso i secoli".
Ma Teotronico non smette mai di aggiornarsi e migliorarsi: "sto lavorando ad una versione del robot con 88 dita ed una sensibilità maggiore alla dinamica – ci racconta Matteo Suzzi – inoltre verrà dotato di "piedi" con i quali potrà comandare i pedali del pianoforte. Sto anche progettando altri robot in grado di suonare diversi strumenti, come la batteria e il theremin, invenzione russa degli anni '20 capace di emettere suoni sintetici con il semplice movimento delle mani nell'aria".
Chi vincerà la sfida musicale uomo-macchina?
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L'articolo Vi presentiamo Teotronico, il pianista robot con 53 dita di Luca è apparso su Rockit.it il 2014-10-18 00:00:00
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