(Urban Club di Perugia)
La terra è inquinata, il mondo alla deriva, le stagioni convenzioni. Perugia è una città buia, medioevale, difficile da camminare e con un rocca paolina sotteranea costruita secoli prima nella premonizione di un' esposizione di fumetti horror. questo è il secondo concerto del nostro nuovo tour. chi ci crede che abbiamo imparato a suonare in reggae? un gruppo rock che suona il reggae. una specie di freak da baraccone. ma ancora pochi lo sanno. il locale sta fuori dalla città. tutta la musica popolare sta fuori delle città italiane. e con la musica le persone. marginalizzate. miglia di persone che cercano la primavera nell'indifferenza degli amministratori politici pronti a sbranarsi per le elezioni. e facile da dimenticare la muisca quando è nella sua primavera, prima che diventi business, è facile dimenticare la gente che fa musica e quella che la vive. ma non vale il contrario. fallo diliberatamente amministratore dei nostri desideri. tieniti lontano dalle cose vive. che comunque la primavera arriva, magari in ritardo, magari meno convenzionale. sarà la prima primavera con una pioggia di rane e un' invasione di camice verdi al centro sud. ma le cose che spuntano fai fatica a fermarle.
(Casetta Lou-Fi di Verona)
come i germogli che sfondano l'asfalto. così la musica tiene alta la testa. e fuori dai palchi le iene delle major ad annusare la carne fresca, con bocconi avvelenati ricoperti di euri appena stampati. il primo a cascarci sono io. e non mi riprendo ancora dalla bronchite. ma la musica non è di nessuno. un ventenne ubriaco mi si avvicina recitando le mie nuove canzoni con un ammonizione fra i denti preparata allo specchio mi dice: -"smettila di regalare la musica a rock it. io se posso scaricare lo faccio...e il disco non te lo compero. ti sta bene?"- se questa è la tua primavera non sarò certo io a fermarti. ingozzati di musica scaricata. riempiti gli hard disck, se senti il brivido del furto vuoi che sia io a fare il poliziotto? io che spero che la mia musica sia veicolo di infettante libertà? daccordo, è una primavera fredda, ma io ci sono abituato. amo i miei vestiti che mi travestono e proteggono come un' armatura come tu ami i tuoi. amo la musica di questi anni primitivi. la sento eccitante come non mai. una specie di ricostruzione della muisca popolare. questa è la nostra primavera. maledetta.
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L'articolo La terra è inquinata, il mondo è alla deriva di Tre Allegri Ragazzi Morti è apparso su Rockit.it il 2010-04-19 00:00:00
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