A inizio maggio uscirà "Sarebbe bello non lasciarsi mai, ma abbandonarsi ogni tanto è utile", il nuovo album di Dimartino. Ecco i testi in anteprima.
Non siamo gli alberi
Io odio immensamente le ferrovie dello stato
perchè è li che ci diciamo addio quattro volte al mese
e le tue scarpe rosse da sedicenne alcolizzato
che inciampano nelle valigie e nei biglietti troppo cari
Ah sarebbe bello non lasciarsi mai
ma abbandonarsi ogni tanto è utile
o necessario alla sopravvivenza di
animali in estinzione come noi
Io odio immensamente i giardini comunali
Perché è li che ti ho visto scegliere per la prima volta
Tra le statue e le panchine di un inverno educato
C’èra solo una ragazza con la giacca di sua madre
sarebbe bello non lasciarsi mai
ma abbandonarsi ogni tanto è utile
o necessario alla sopravvivenza di animali
in estinzione come noi.
e tutto quello che voglio da te è illegale
niente che si può cercare che si può trovare
in questa parte di universo disponibile
niente che si può comprare con i soldi di mio
padre
ah sarebbe bello non lasciarsi mai
ma abbandonarsi ogni tanto è utile
o necessario alla sopravvivenza di animali
in estinzione come noi
che non siamo gli alber,i non siamo gli alberi
non si amo gli alberi che stanno fermi li
e tutto quello che voglio da te è illegale
niente che si può cercare che si può trovare
in questa parte di universo disponibile
niente che si può comprare con i soldi di mio
padre.
Non ho più voglia di imparare
Non mi interessa la lezione
Ripeto non mi interessa la lezione
Preferisco intanto camminare
E togliermi tutti i vestiti e
No non guardarmi con quegli occhi
Forse è meglio che non mi
guardi con quegli occhi
tienitela tu l’università
la burocrazia il socialismo
nelle dispense di un massone
no non ho più voglia di imparare
no non ho più voglia di capire
ne di sapere niente tanto a cosa mi
serve
non mi interessa la lezione
o forse sono io che non interesso alla lezione
al professore morto nello spazio
tra un esame e un altro
e no non guardarmi con quegli occhi
forse è meglio che non
mi guardi con quegli occhi
sceglitela tu la felicità
che io scelgo la mia
mentre mi dimentico
le cose che ho studiato ieri
no non ho più voglia di imparare
no non ho più voglia di seguirvi
ne di sedervi accanto
no non ho più voglia di imparare
no non ho più voglia di capire
ne di sapere niente tanto a cosa mi
serve
Mentre guardavamo il divo sul manifesto
Del detersi vo pensavamo a Monicelli che
Vola dal balcone
alla faccia della moda che ci vuole tutti
giovani e belli
alla faccia dell’Italia
Che ci vuole vivi e basta.
no non ho più voglia di imparare
no non ho più voglia di capire
ne di sapere niente tanto a cosa mi
serve
Venga il tuo regno
I Generali hanno tutti un figlio alcolizzato
Che fino a tardi aspettano seduti al buio
I figli dei cantanti degli anni sessanta
Hanno almeno un albergo in centro
Con trenta cieli in ogni stanza
I laureati aspettano di lavorare
I lavoratori aspettano di morire
La meraviglia che avevo da bambino
La nascondo sotto al cuscino
Venga il tuo regno venga pure babbo natale
Vengano gli uomini neri pescati morti dal mare
Venga mio padre a prendermi a scuola
Venga Gesù con la sua pistola
I magistrati hanno almeno un figlio delinquente
Che prima o poi sotterrano nelle campagne
La polizia controlla che tutto va bene tra i ragazzi
Dell’oratorio
E i criminali dormono dentro gli armadi crescono
I figli solo per corrispondenza i kamikaze dicono
Alle loro nonne che per il pranzo non torneranno
Venga il tuo regno venga pure babbo natale
Vengano gli uomini neri pescati morti dal mare
Venga mio padre a prendermi a scuola
Venga Gesù con la sua pistola con la sua pistola
E ci sarà un nuovo temporale senti come canta il vento
E come cambiamo noi che abbiamo visto tutto o forse niente.
Amore sociale
Spero che mi capirai
Quando mi vedrai sul pavimento
Col mio dizionario russo italiano
Tra il divano e il telecomando
Con le sabbie mobili in salotto
E il tuo pesce che non parla
D’altro che di santità
Della mia carne buona
Per l’amore che dai
Come un fatto sociale
Per l’amore che hai ordinato
Da est come un pacco postale
Ed è ancora natale col presepe in borsa
E la faccia rossa da combattimento
La paura in un sacchetto della crai
Nei barattoli del mais e nel pranzo che ti
Ho preparato prima di andar via
Con la mia carne buona per l’amore
Che dai come un fatto sociale
E oltre il freddo delle case popolari
Oltre il buio dei locali semiaperti
Farò piano per non perdonarti mai
Oltre il tango dentro i magazzini vuoti
proverò a non pensarti più
per la mia carne buona per la mia carne buona
per l’amore che dai come un fatto sociale.
La penultima cena
Scegli il vino bianco forse il rosso
Meglio prendere l’antipasto
Perché poi si fa tardi
Presto da questo posto ci
Passeremo forse con altri
O forse da soli a guardarlo da fuori
Per vedere un angelo che ci mette
In bocca un pezzo di carne e una sigaretta
Per avvelenarci un pò alla volta
E portarci a un'altra festa
a un’ altra recita in palestra
Ma quanta fame hai e che ne farai
Di me io che ne farò di te
Ci mangeremo così
Con tutti i vestiti
Prendi la solitudine del
Pesce azzurro o l’ innocenza
Del coniglio e del tuo prossimo figlio
Meglio un riso freddo da torturare
Mentre ti immagini un'altra vita
Con un ottima dieta
Forse tra un anno mi verrai a
Cercare per darmi in pasto al
Tuo alligatore o
al tuo profeta di poche ore
O per toccare i miei diciotto anni
Che sono trenta da un pò di tempo
E quanta fame hai e che ne farai di me
Io che ne farò di te ci mangeremo così
Con tutti i vestiti e i capelli , le ossa
Il terrore in bocca vedrai che bastano
Pochi morsi ma buoni per divorarci bene
Per divorarci bene per divorarci bene
E vedere un angelo che ci mette
In bocca un pezzo di carne e una sigaretta
Per avvelenarci ancora una volta
E portarci a un'altra festa a un alta
Recita in palestra
Ma quanta fame hai e che ne farai di me
Io che ne farò di te ci mangeremo così
Con tutti i vestiti e i capelli le ossa
Il terrore in bocca vedrai che bastano
Pochi morsi ma buoni per divorarci bene
Per divorarci bene per divorarci bene
Maledetto Autunno
Ho consegnato lettere
A un postino anonimo
Per non ritrovarle più
Perché dentro ci sei tu
Tu e la tua democrazia
Che è diversa dalla mia
Ho costruito un albero
Per tenermi compagnia
quando fuori nevica
Non capisco la città e
Lei non capisce me
Preferisco perderla
Come perderei anche te
Maledetto autunno
Me l’ hai detto tu
Maledetto tu
E rincontrarsi in metro
Con un disco in mano
In un giorno assurdo
fingersi più grandi
Di trecento anni
Domandarsi come stai
Io sto bene come te
Maledetto autunno
Me l’ hai detto tu
Maledetto tu
Maledetto tu
E fingersi più grandi
Di trecento anni
Maledetto autunno
Me l’ hai detto tu
Maledetto autunno
Me l’ hai detto tu
Maledetto tu .
Io non parlo mai
Ho visto Carlo era vestito da coniglio
lavorava al parco giochi domenica sera
distribuiva palloncini ai bambini e alle
mamme divorziate da poco più di un ‘ora
mi ha detto che non parte più per il Giappone
che la pesca del tonno quest’ anno è andata male
Male, ma per me lui ha paura degli aerei
C’è che passa il tempo e che lo spazio resta
sempre quello io non parlo mai e forse è meglio
io non parlo mai del fatto che ho in mente
di compiere un viaggio interstellare,
costruirmi un astronave con due
bidoni giganti dell’immondizia appiccicati
al motorino di un frigorifero, poi collego tutto
all’elica di un ventilatore o alla ventola di una stufa
mi invento una tuta fluorescente tipo supereroe per velocità
importanti e poi provo a volare non sarebbe difficile potrebbe
riuscirmi
Poi ho incontrato Cristo che viaggiava su un autobus
per New Orleans, con le converse rotte dalla strada
e la barba di chi ha perso tutto nella vita e se ne va
in un’ altra città, in un altro condominio o in un altro
paradiso ad ore con aria condizionata e frigobar
C’è che passa il tempo e che lo spazio resta
sempre quello io non parlo mai e forse è meglio
io non parlo mai dei miei viaggi interstellari
a bordo dei limoni volanti
io non parlo mai di me e di te.
Piccoli peccati
Semplice è un giorno da dividerci
Tra i compiti di storia le stragi a puntate
Il bingo e i miracoli
E i resti di una civiltà sopra la nostra tavola
Un souvenir da Roma e una torta per farci felice
Economica, perché alla nostra età ci si accontenta
Di poco
Piccoli peccati da confessare per diventare buoni
buoni davvero, solo per un momento o forse neanche per quello
Semplice è il buio da dividerci mentre guardiamo un porno
Alla fine di un giorno di calze e macelleria
E il cadavere di superman che cade dalle nuvole
È solo un'altra scusa per farci sentire più simili agli eroi
e belli come dei che non sbagliano mai
Piccoli peccati da confessare per diventare buoni
buoni davvero, solo per un momento o forse neanche per quello
Piccoli peccati da considerare per diventare buoni
Buoni davvero solo per un momento o forse neanche per quelli
Come lei che non sbagliano mai.
Cartoline da Amsterdam
E ballo con una sedia perché non
Ho altro con cui ballare
Il mio cappotto è umido sono figlio
Di un temporale
Ho i capelli aridi come le mie molecole
Ho trovato un cuore per dividere l’affitto
Ho una prigione di parentesi rotonde da riempire
E poesie d’amore dentro al freezer da scongelare
Piovono le nuvole di cotone idrofilo
Volano pigiami dai palazzi a bordo di divani
Cartoline da Amsterdam foglie in mezzo a
Un libro di Proust
Non ero io al luna park che cercavi tu
(Oppure era una mia illusione come quella volta
Che ti ho visto appesa all’attaccapanni)
E ballo con una sedia io, si ballo con l’abatjour
E ballo con una sedia perché non ho altro con cui ballare
L’eroe della mia commedia non ha più gatti da salvare
Scivola una lacrima su una stufa elettrica
Ho trovato un modo per dipingermi la faccia
Un'altra volta col carbone così la notte mi può mangiare
Volare sopra un aquilone sarebbe un modo per ricominciare
Faccio un pò il ventriloquo dietro goffe bambole
Ho provato ad essere felice senza accorgermene
Cartoline da Amsterdam
(qui va tutto bene forse resto anche a dicembre)
foglie in mezzo a
Un libro di Proust
Non ero io al luna park che cercavi tu
Oppure era una mia illusione come quella volta
Che ti ho visto in piedi davanti al letto
E salto sul mio letto io e tu non ci sei più.
Poster di famiglia
Comprerò qualcuno che mi ami
Almeno i venerdì e un po’ di neve artificiale
Che dicono è romantico
E un bacio dato per caso davanti a un monumento
Mentre guardiamo la notte illuminata da un bancomat
Gli aerei partono le frasi contano al cinema
E qualche volta anche nella vita
I padri sperano e i figli sparano al cinema
E qualche volta forse anche nella vita
Comprerò un poster di famiglia
Per il mio cuore fuorisede e un vecchio
Disco di Modugno per il mio gusto fuori moda
E un bacio da manuale illuminato da un bancomat
Gli aerei cadono le frasi contano al cinema
I padri piangono e i figli restano al cinema
E qualche volta forse ma solo qualche volta
Gli aerei partono le frasi contano al cinema
E qualche volta anche nella vita
I padri sperano e i figli sparano al cinema
E qualche volta forse anche nella vita
Ormai siamo troppo giovani
Corrono le biciclette dei ragazzi di quarant’anni
Sulla strada per il catechismo o per il torneo di calcio
Torneranno a farsi le seghe e a qualcuno tornerà l’acne
Forse s’ innamoreranno ma sarà per poco tempo
O meglio per poco amore rubato in una scuola media
O forse in una discoteca tra un acido e un aranciata
O in un pomeriggio di vacanza a farsi male
Si salveranno dagli amori legali e dalle banche che
rubano bene, per rimanere giorni immobili su una strada
Provinciale a contare le stelle tra il cortile e l’inferno
il vangelo e lo sport
il vangelo e lo sport
Ma che ne sai ma cosa vuoi ma che vuol dire
Ma che vuol dire che non si può stare fermi ad un estate
A un colore a un pianeta ma che vuol dire adolescente
Che vuol dire il tempo passa che vuol dire quarant’anni
O centoventi e poi perché non possiamo più giocare
E neanche farci male perché tutto deve andare sempre
Com’è normale.
Ci salveremo dagli amori legali e dalle banche che
Rubano bene, per rimanere giorni immobili su una strada
Provinciale a contare le stelle tra il cortile e l’inferno
il vangelo e lo sport il vangelo e lo sport
il vangelo e lo sport
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L'articolo Leggi in anteprima i testi di "Sarebbe bello non lasciarsi mai, ma abbandonarsi ogni tanto è utile" di Dimartino di Redazione è apparso su Rockit.it il 2012-04-10 00:00:00
COMMENTI (28)
Questo è fuori. Antisemita ci sarà sua sorella. Spendo volentieri cento Euro per tentare una denuncia, e se fallisce pazienza - di certo ne ho sprecati di peggio. Ma se riesce, Cristo Santo che soddisfazione... A presto, su altre sintonie.
Ecco i giovani uomini, il peso sulle loro spalle
Ecco i giovani uomini, beh dove sono stati?
Abbiamo bussato alle porte della camera più oscura dell’inferno
Spingendo fino al limite, ci siamo trascinati con la forza
Osservati dalle ali come se le scene si ripetessero
Ci vedevamo adesso come non eravamo mai stati visti.
La rappresentazione del trauma e della degenerazione
I dolori che abbiamo sofferto e che non furono mai liberati.
Dove sono stati?
Stanchi dentro, adesso i nostri cuori sono persi per sempre
Non possiamo rimpiazzare la paura, o il brivido dell’inseguimento
Ogni rituale ha svelato la porta per i nostri vaneggiamenti
Apriamo poi chiudiamo, e poi ci ritroviamo la porta sbattuta in faccia.
Dove sono stati? ...........................
ma che sei lo stesso di youtube che fa copia e incolla.. gli anni '70 ecc.. ok, ho capito. Solo tu li senti gli anni '70 in qualunque cosa.. Vabé!! buon divertimento..
ma che sei lo stesso di youtube che fa copia e incolla.. gli anni '70 ecc.. ok, ho capito. Solo tu li senti gli anni '70 in qualunque cosa.. Vabé!! buon divertimento..
non hai capito? devi stare MUTO.
fifone, è facile farsi un profilo solo per criticare qua e la gratuitamente, spero che un hacker ti distrugga il pc, anzi se qualcuno qui ne è in grado lo faccia,
inutile scarto della società.
non hai capito? devi stare MUTO.
fifone, è facile farsi un profilo solo per criticare qua e la gratuitamente, spero che un hacker ti distrugga il pc, anzi se qualcuno qui ne è in grado lo faccia,
inutile scarto della società.
GianlucaStanzio censore antisemita LEGGI !
Signor Censore - che fai lezioni di morale
tu che hai l'appalto per separare
il bene e il male, sei tu che dici
quello che si deve e non si deve dire...
Signor Censore - nessuno ormai ti fermerà
e tu cancelli in nome della libertà
la tua crociata
per il bene dell'umanità...
Signor Censore - da chi ricevi le istruzioni
per compilare gli elenchi dei cattivi
e buoni?... Lo so è un segreto
lo so che non me lo puoi dire...
Signor Censore - ma quello che nessuno sa
è che sei tu quello che ci disegna
le città... E poi ogni tanto
cancella quello che non gli va...
Signor Censore - tu stai facendo un bel lavoro
disegni case, strade e piazze
a tuo piacere, prima fai un ghetto
poi lo nascondi con un muro...
E mentre il ghetto si continua ad allargare
Signor Censore - tu passi il tempo
a cancellare le frasi sconce
e qualche nudo un pò volgare...
Signor Censore: tu stai facendo un bel lavoro
la tua teoria e che il silenzio è d'oro
prima fai un ghetto
poi lo nascondi con un muro...
E così mentre la gente continua
ad emigrare, tu sfogli i libri
e passi il tempo a cancellare le frasi
sconce, e qualche nudo un pò volgare...
Altri testi su: angolotesti.leonardo.it/E/t…
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E comunque per quel poco che vedo sì, a me risulta sia sempre il primo a insultare. O perlomeno a infamare. Il che si porta appresso delle ovvie conseguenze. Bannare le infamie gratuite, perlomeno quelle, potrebbe essere utile - anche per ribadire il rispetto degli artisti stessi. La chiudo qui.
Paolo, hai ragione. Punto e basta. Però dà fastidio, e non sempre uno ha la luona buona per lasciar correre. Io credo che un po' di filtro aiuterebbe.
Scusate un attimo. Io feedbacknoise non lo conosco e non voglio entrare in polemica con nessuno. Però non è possibile che adesso ogni contenuto su Rockit debba finire sempre per avere una fila interminabile di insulti. Che palle, ragazzi, basta.
Feedback dà i suoi giudizi, ok lasciatelo parlare. Che si condivida o no, che dica cose che hanno senso o no, lasciamolo dire. Tra l'altro, non sempre dice cazzate. E non è sempre il primo a insultare. Vi dà fastidio che ci sia sempre il post di feed a dire la sua? Figuratevi avere sempre due pagine di botta e risposta, che con il contenuto non hanno niente a che fare..