RETROTERRA: The Great Complotto

"The Great Complotto Pordenone" esce nel'81. E i gruppi naoniani sono già new-wave. Forse è il primo disco new-wave italiano. Di sicuro la prima compilation di gruppi di periferia.

The Great Complotto
The Great Complotto

"Heil! Ciao Red Ronnie. Io sono Miss Xox. Sono il primo dei fantasmi metropolitani, il primo industrialista spudorato, il primo nazi, il primo dada, il primo indiano…"

Cominciava più o meno così la lettera che Red Ronnie, allora dj alternativo, ricevette alla fine dei 70. L'autore era Fabio Zigante, nobile nato a Bologna, iscritto al Dams, poi mollato perché "annoiato dalle facce di chi fa l'intellettuale a tutti i costi".
La famiglia si era trasferita a Pordenone.
Qui nell'autunno 77, durante la naja, Miss Xox incontra Ado Scaini, tre anni da roadie dei Soft Machine in Uk. Non ne possono più di prog, cantautori, politica nella musica. La vogliono accessibile a tutti. Adorano le atmosfere urbane e futuristiche. E il punk dei Sex Pistols. Nasce così quello che dall'81 si chiamerà The Great Complotto. Obiettivo: la conquista degli anni 80 del mercato discografico e dell'universo.

Non ci riusciranno i punk pordenonesi, ma cambieranno la storia del rock italiano. Tanto per dire: i Tampax di Ado e gli Hitlerss di Miss Xox il 30 dicembre 1978 incidono uno split in una session di un quarto d'ora allo studio Avfdi Nimis (Udine) che è il primo disco autoprodotto italiano.
Ed è pure uno dei dieci dischi preferiti da Jello Biafra. Sti cazzi. Fin dai nomi spiazzano: "Il nostro nome si pronuncia Hitlerss tutto attaccato che corrisponde al plurale di Hitler, cioè uno stupido, un insieme di persone stupide anzi ancora più stupide raddoppiando le S. Volevo un nome che non destasse nessuna simpatia, che fosse equivoco perché se qualcuno non supera l'aspetto esteriore probabilmente non è una persona con la quale ho interesse a relazionare" (Miss Xox).
È il situazionismo di Guy Debord, portato nel rock da Malcolm Mac Laren, manager dei Sex Pistols: in soldoni, la rivoluzione può essere solo variando continuamente forma in una serie di provocazioni spiazzanti e mutevoli. Infatti pochi capiscono.


Nel '78 a settembre si sfiora la rissa alla Festa dell'Unità di Pordenone. Il 9 dicembre al "Sabato Folle" presso la Palazzina Liberty di Milano gli Hitlerss vengono a lungo assediati dai picchiatori autonomi. Ma va bene così. Niente paura. Tampax e Hitlerss, che hanno fatto della Tequila, loro sala prove nel nucleo storico di Pordenone, il centro di centinaia di punk, non si accontentano del "Do it yourself" nell'autoproduzione. Lo fanno diventare lifestyle: "Hitlerss con i Tampax era una legione di supereroi. Dovevamo conquistare il mondo, dovevamo essere contro" (Miss Xox). I punk pordenonesi erano fan di loro stessi: "Noi non volevamo essere dei perdenti assolutamente" (Dee Dee Jukebox); "Noi siamo dalla nostra parte" (Miss Xox).
Elaborano uno stile di vita alternativo, spettacolare, antagonista; un'immagine, dura, inquietante, sporca: gli unici a rifiutare decisi la droga (Pordenone era la seconda città in percentuale di tossici dopo Milano); l'inno è "Atoms for energy" (dei Musique Mecanique) quando tutti sono contro le centrali nucleari; tutti hanno un soprannome e spesso il vero nome non si sa neppure. "La nostra fantasia è arrivata addirittura a farci andare in giro vestiti da supereroi con il mantello. Andavamo sopra i tetti delle case a fare delle foto dei video facendo finta di volare"(David Kirby); "Anche in giro nei sotterranei e nelle cantine delle varie abitazioni: sbucavamo addirittura fuori dai tombini" (Dee Dee Jukebox).
Fingono rapimenti che sconcertano i passanti. Inaugurano un nuovo modo di vedere e vivere la città: Pordenone assume prima nelle loro menti e poi in quelle di stampa e pubblico tratti fumettistici e quasi leggendari che ne fanno la capitale del rock italiano. Così quando nell'autunno 80 la Tequila viene chiusa ci si inventa lo Stato di Naon, dall'antico nome della città (Portus Naonis), fantascientifica metropoli radioattiva che si estende per centinaia di chilometri in una dimensione parallela: il campanile di San Giorgio è un missile nascosto, l'acquedotto una base di atterraggio per Ufo.

Ma già prima Pordenone era il centro del mondo, non la periferia dell'impero: "Pordenone può essere Londra ma Londra non può essere Pordenone". Per questo nel '79 Tampax e Hitlerss vanno in Inghilterra: "Per portare aiuto ai nostri fratellini punk"(Miss Xox).
Ci provano a maggio, ma sono fermati alla frontiera: il verso "Queen Elizabeth I wanna fuck you" fa sequestrare il leggendario split. Ad agosto di nuovo lì. Non trovano da suonare. E allora un concerto a sorpresa sotto il ponte di Aklam, alla fine di Portobello Road, con chitarre di cartone, cavi di spago, aste di legno: tutto distrutto in un minuto mentre Miss Xox, diventato Kal El Vix, supereroe buono, tenta invano di opporsi. Li arrestano.
Gesto Punk Definitivo.
Red Ronnie, già affascinato dalla lettera di Miss Xox, è lì: folgorato.
Propone di registrare un album con Oderso Rubini della Italian records. Ok. Poi però Ado e Miss Xox vogliono che vi partecipino le migliori band pordenonesi.

"The Great Complotto Pordenone" esce nel'81.
E i gruppi naoniani sono già new-wave. Forse è il primo disco new-wave italiano. Di sicuro la prima compilation di gruppi di periferia. Del passato punk ci si trovano solo il "London Cartoon concert", pura devastazione sonora tra urla e botte e i Waalt Diisney production di cui spicca un'anthemica "(I need) Action".
Poi è tutta elettronica alla Devo.
Belle "Stimolation" dei Fhedolts "I'm in love with my computer", "The future" degli Andy Warhol Banana Technicolor (con Ado in versionedandy) e "Atoms for energy" dei Musique Mecanique. Ma non il miglior prodotto naoniano. Però è il botto. Tutta Italia scopre Pordenone.

I bolognesi Gaznevada scrivono "Pordenone Ufo attack" in omaggio al luogo che pare esprimere il Futuro Presente più di Londra. Arriva la Rai con un servizio di "Mister Fantasy", in cui un giovane Roberto D'Agostino si aggira da private eye in una città inquietante e impenetrabile.
Diventano leggendari i live naoniani: il concerto a Reggio Emilia alle sette di mattina, le tre ore al Palasport di Pordenone a spaccare sassi a 2000watt, a "Bandiera Gialla" d'estate in loden per sfottere i fighetti, il "concerto delle bestemmie" dei Tampax al Parco Galvani di Pordenone.
Ma il punk situazionista perde (purtroppo) colpi in favore della politica marca Clash o Crass.

Pordenone rientra nel suo inverno provinciale. Nell'83 è già tutto finito.

Ma da qui sono nati i Funeral de Kocis, leggendaria band rumorista anni '90 con Miss Xox e Señor Tonto, i Prozac+ e i Tre Allegri Ragazzi Morti. Soprattutto, oltre ad aprire le strade dell'autoproduzione e della scena alternativa tutta, il Great Complotto, vivendo il locale come globale, ha posto le basi per l'elaborazione di una via italiana al rock senza scopiazzature e sudditanze: quello che faranno anche i Cccp nell'82.
E se oggi si può fare musica senza andare per forza a Milano o Roma, o se una città come Torino 25 anni fa inesistente per il rock oggi è capitale e centro, il merito è tutto di quei ragazzi di Pordenone.

 

Un grazie di cuore a Mauro Mazzocut e al sito www.thegreatcomplotto.it per le preziose info.

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L'articolo RETROTERRA: The Great Complotto di Renzo Stefanel è apparso su Rockit.it il 2006-03-24 00:00:00

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