Tokyo 'n' roll

Il duo bergamasco dei Little Boys fa impazzire il Giappone, la stessa terra dove si sono conosciuti per caso durante un viaggio dettato da una crisi esistenziale. Ecco il diario di viaggio del loro incredibile tour, a diretto contatto con i fan più gasati del mondo

Fan dei Little Boys in Giappone
Fan dei Little Boys in Giappone

I Little Boys, duo power rock formato da Laura "Elle" Bertone, chitarra e voce, e da Sergio "Esse" Pirotta, batteria, è nato in circostanze bizzarre. Nello specifico su un volo per il Giappone, come ci raccontano loro: "Eravamo entrambi in crisi esistenziale e il viaggio è stato una purificazione dell’anima: abbiamo visitato insieme templi e contemplato la natura. Tornati in Italia, poi, ci siamo organizzati per formare il duo e dare vita e respiro ai Little Boys". Da poco in Giappone ci sono proprio tornati, per portare in tour il loro album Ricordati che devi morire, pubblicato nel dicembre dello scorso anno. E visto che proprio là, in estremo Oriente, la band ha un pubblico parecchio affezionato, ci siamo fatti raccontare com'è andata.

È stata un’esperienza talmente intensa che nonostante si sia rimasti un mese in Giappone sembra volata: le giornate e le serate si sono susseguite quasi oniricamente (anche per il jet lag) e sono così stratificate di ricordi ed emozioni sempre diverse che è difficile riuscire a fare un bilancio. Preferisco buttarmi in tutta la suggestione che ho ancora sulla pelle: ci siamo divertiti così tanto che anticipo già che a ottobre saremo ancora a Tokyo e ad Osaka, per un secondo tour.

Abbiamo avuto dei live davvero sentiti, siamo stati accolti calorosamente con regali di ogni genere, fiori e un’infinità di gentilezza; abbiamo fatto anche amicizie che senza ombra di dubbio rimarranno, consolidate a vita. Ho trovato il pubblico giapponese follemente aperto e appassionato alla musica rock e all’Italia; ne sono successe di tutti i colori - e ovviamente certe cose non si possono raccontare - ma posso dire che c’è stata una serata di cazzotti e  pugni in un pub terminata con l’arrivo della polizia: sembra che noi fossimo solo il pretesto della lite, ma mi son fatta l’idea che i giapponesi siano pazzi.

Abbiamo fatto tante nuove amicizie, ma abbiamo avuto anche molti fan fedeli che hanno partecipato a più serate e addirittura come comparse nel videoclip della canzone Una rivale che abbiamo girato a Shibuya nel famosissimo Scramble Crossing: tanti bei ricordi che si aggiungeranno a quelli del prossimo tour e noi non vediamo già l’ora di tornarci, naturalmente in grande stile.

Il nostro pubblico in Giappone è ovviamente amante del Rock e la cosa che mi ha impressionato di più è che siano così appassionati e informati da conoscere anche gruppi italiani del passato: la loro indole è gentile e accomodante ma, nonostante questo, durante i live c’è stata grande acclamazione e movimento; per non parlare di tutto quello che succedeva dopo ogni live. Eravamo sempre in giro con qualche fan a bere e, anche se non reggono l’alcool, bere in Giappone è quasi un obbligo sociale. 

Del nostro duo  funziona l’immediatezza e l’arroganza rock che non è così usuale in Giappone; il suono crudo, la fugacità e lo stop and go dell’esibizione; l’imprevedibilità sul palco, questo è ciò che ha impressionato di più il pubblico: mi è stato detto più volte che fosse stata "un’esibizione sexy e passionale", che per un giapponese è qualcosa di inusuale, che entra nel cuore.

Il mondo della musica live in Tokyo è in continuo fermento; suonano davvero tantissime band ogni ora e in tantissimi locali: c’è ancora grande sostegno e passione per la musica live e le band emergenti.

Babel in Tachikawa

La mattina c’è il terremoto, abbastanza inquietante, ma qui è normale. Ci dirigiamo ancora sballottati dal jet lag al nostro primo live in Tachikawa per il soundcheck e rimaniamo subito impressionati da questa città ultra futurista e futuristica: ceniamo con artisti locali, assaggiando la cucina tipica di Okinawa, spettacolare! È la prima sera ma arrivano giornalisti incuriositi dall’evento: sono grandi le aspettative, si attende “il duo italiano” e ci accolgono con fiori, regali, richieste di autografi, saké e disegni di animazioni personalizzati della nostra band. Finito lo show, siamo andati al Combini, supermercato aperto h24, a prendere dolcetti e bibite per festeggiare. Come facevamo a dormire???

Gamuso in Asagaya

Si sentono i postumi della serata, malessere generale, ma lo show deve continuare. Arriviamo in questa località, Asagaya, a dir poco suggestiva - con vicoli caratteristici che offrono ogni cosa e anche più di quello che la tua mente possa volere o immaginare - e ceniamo con della fantastica anguilla. Ci accoglie un wall elettronico in cui ci presentano come i White Stripes italiani: wow, che bomba! La serata è super animata. Il locale è piccolo ma c’è una marea di gente e non si respira: sono venuti al live, a vederci, impazienti di conoscerci anche i componenti di un famoso duo giapponese. L’occasione merita, ci scambiamo impressioni e troviamo la passione comune per Jack White. Serata fantastica ed energica, scendo dal palco e suono tra la folla abbandonando il microfono: è un delirio, si è fatto tardi e i fan a fine concerto vogliono conoscerci e parlare e donarci i loro regali. Perdiamo la metro e saliamo sul nostro primo taxi! Le ore di sonno si stanno riducendo così drasticamente, ma non si molla.

Antiknock, Shinjuku

Il malessere generale aumenta sempre più, ma la vita è così bella e Tokyo è talmente pazzesca che arriviamo all’Antickock in Shinjuku con il delirio in corpo e la frenesia che ci accompagnano fino al soundcheck. Si presenta un fan fotografo con un regalo: è una valigia piena di Tonkatsu (cotolette di maiale); ci vuole fotografare. Poi arriva un fan parrucchiere che ci vuole pettinare. Questa vincente combinazione ha dato vita ad un set fotografico; abbiamo suonato con altre band ed è stato pazzesco, ed era tale la passione che ci ho messo che mi sono tagliata suonando: mi sono accorta solo a fine live che la chitarra era completamente insanguinata. Tanta gente, post show e nuove amicizie e la nostra prima groupie, che - ormai amica - non ci mollerà mai più fino alla fine del tour! 

Samurai in Shinjuku

Non si dorme e si sente, arrivavano al Samurai un po’ abbattuti moralmente per le nostre condizioni fisiche, ma la serata si prospetta ai limiti dell’immaginabile. Show fantastico, tanti regali e tanti acquisti. Il nostro merchandising spopola: le mutande personalizzate vanno per la maggiore!! Sono tanti i fan che ci hanno già sentito live e che ritornano per sentirci ancora: è fantastico, e nel post show succedono cose strane; si beve tanto, troppo e arriva quel feeling, quelle attrazioni… ci sono baci che non avrebbero dovuto esserci, e gelosie, e finisce a cazzotti con tanto di polizia. Torniamo a casa tardi, molto tardi, con il nostro solito taxi, mettendo piano piano insieme i pezzi ma con il sorriso sulle labbra: quanto è stato divertente!?!

Baysis in Yokohama

Grazie al cielo - ogni tanto ci vuole - questa serata è piuttosto tranquilla. Yokohama è piuttosto fuori da Tokyo e si sente, non c’è nulla di estremamente emozionante: tutto tace, il live show è rilassante, i fan che chiedono autografi e regalano magliette molto cool. Per una volta si torna in Hotel relativamente presto. 

Wildside in Yotsuya

Questa è una serata speciale, dove conosceremo - anche sul palco - diversi duo giapponesi. E’ una combinazione divertente perché - nonostante la formazione sia quella - suoniamo generi completamente diversi. Ci comprano una marea di snack giapponesi che ci sbaffiamo dopo il live; le nostre mutandine spopolano (la nostra discografica aveva ragione) e spunta il primo stalker maniaco che non ci lascia andare in hotel. Riusciamo a divincolarci quando è di nuovo già tarda notte, ma si torna in hotel senza danni, con il nostro solito taxi.

K's Dream in Chiba

È la serata finale, ma la stanchezza è troppa è buchiamo il soundcheck. Vogliamo solo dormire e dormire e dormire. Arriviamo in tempo per il live; suono anche se credo in realtà di stare dormendo. E’ surreale e comunque tutto bello anche in questa dimensione e l’energia è alta: ci sono i soliti fan assetati di mutandine e un fiume di poster “Benvenuto in Giappone”. Basta taxi, si ritorna con la metro per chiudere il cerchio: finiamo la serata con i fan vicino al nostro albergo in una tipica Ikazaya. Da domani si gira. Realizziamo il videoclip di Una rivale a Shibuya, con i nostri fan nel cast (tra cui anche il ragazzo dei baci, divertentissimo)! Un’esperienza unica, che nemmeno a dirlo ci porteremo nel cuore per sempre, ma il cuore - anche quando non sembra - ha tanto spazio da riempire di memorie: non a caso, siamo già pronti al ritorno!! Ci vediamo ad ottobre!!!

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L'articolo Tokyo 'n' roll di Little Boys è apparso su Rockit.it il 2024-05-28 16:05:00

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