È stato un anno strano, ma fate pure stranissimo. Le canzoni di Sanremo (e l'anno prossimo sarà pure peggio) ce le siamo tenute per tutto l'anno tipo reinserimento nella società di Alex DeLarge. Ci sono stati ritorni commuoventi. Giovani si sono fatti notare, nonostante il meccanismo a strascico usato oggi per lo scouting delle major sembra fatto apposta per disperdere talento. Forse è mancato qualche inno, pezzi che tra qualche anno ci aiuteranno a ricordarci chi siamo stati in questi 12 mesi.
Insomma, come al solito fare questa top 50 è stato un casino (qua la nostra lista dei dischi). Ma allo stesso tempo è stato super divertente. Un lavoro collegiale, come sempre a Rockit, fatto da più persone, ognuna con i suoi gusti, la sua storia personale, i suoi guilty pleasures, e i suoi tentativi di corruzione (rispediti al mittente?).
Adesso tocca a voi: leggete i 50 singoli migliori dell'anno per noi, commentate, fate la vostra classifica!
50. Crema – Samba Lugano
Il vortice surreale dei Crema finisce in una Svizzera che suona come una delirante Rio de Janeiro: Samba Lugano è una assurda e scombinata festa sintetica, che porta la band marchigiana su un vivido dancefloor dove ballare nella maniera più scoordinata possibile, con un testo che viene improvvisato e adattato al contesto in ogni sua esecuzione dal vivo.
49. Okgiorgio – Okokok
È bastato questo brano per convincerci del tutto che Okgiorgio meritava di finire nei nostri CBCR per il 2023. Okokok è un mix di suoni elettronici ricercati e goderecci allo stesso tempo, una specie di tango anabolizzato, il tutto tenuto assieme da un uso straniante delle parti vocali, che apre le porte a un progetto che non vediamo l'ora di scoprire del tutto.
48. Myss Keta – Finimondo
Myss Keta ribalta un vecchio successo di Edoardo Vianello per portarlo su uno sfrenato dancefloor nella rovente estate di un futuro imprecisato. Finimondo è una collisione di mondi talmente inaspettata che diventa irresistibile, dove i postumi di una nottata estiva si scontrano con i raggi di sole della riviera.
47. Voglio tutto – Stupido
Supergruppo o 4 amici rimasti sotto con l’emo anni ’90 e MTV? Forse entrambe le cose: Voglio tutto è la band formata da Generic Animal, Tadzio Pederzolli e Alvin Mojetta e Manuele Povolo dei Notimefor, che dal cazzeggio della sala prove tira fuori un irresistibile singolone, per ricordarci che il pop punk ha fatto anche cose buone.
46. Blindur – Mr. Happytime
Con Exit, il suo nuovo album, Blindur amplia gli orizzonti del suo già versatile folk, contaminandolo di orchestrazioni ambiziose e deviazioni alt rock. Come nella beatlesiana Mr. Happytime, dove compare anche la pregevole e subito riconoscibile chitarra del chitarrista dei Dinosaur Jr. J. Mascis, uno dei simboli dell'alt rock americano.
45.Materazi Future Club – Hamsik
Le voci del mondo del pallone possono diventare musica? Secondo i Materazi Future Club, tre ragazzi milanesi malati di calcio, sì, e a sentirli tocca dar loro ragione. Dentro a Formazione titolare, il loro disco di debutto, i commenti post partita e le urla sguaiate dei telecronisti vengono martellati da beat sporchissimi. Ascolto consigliato: Hamsik, per la voce del telecronista napoletano Auriemma in preda a un attacco di gioia isterica.
44. Marco Fracasia – Ipersoap
La voce spezzata di Marco Fracasia, sostenuta dalla delicatezza di una chitarra classica, viene coperta da una densa nube di frammentata elettronica, in un intimo dream pop dalle tinte lo fi. Ipersoap è uno dei momenti più intensi del suo ep d'esordio Adesso torni a casa, dove lo sconforto diventa il pensiero assordante di una notte senza sonno.
43. Ganzo – Sii stoj bono
Ganzo ha un po' quella malinconia lì, di chi sembra sempre inconsolabile, eppure riesce ad avere sempre un sorrisetto furbo sulle labbra. Così ondeggia Sii stoj bono, ballad in dialetto napoletano tra hip hop e r&b, dove lo struggimento di chi ha aperto gli occhi e si è reso conto di com'è davvero chi lo circonda viene compensato, almeno un po', dall'essere riuscito a liberarsene.
42. Centomilacarie – Strappami la pelle a morsi
Dalla claustrofobia della cameretta agli spazi immensi di un mondo che fa ancora più paura: Strappami la pelle a morsi è l’urlo nella testa di un 17enne nel pieno di un’adolescenza angosciante, che diventa uno sfogo ovattato di chi ha solo bisogno di essere ascoltato.
41. Egreen – Incubi
Egreen, in un singolo lungo ben 10 minuti, condensa tutta la sua storia tormentata dagli Incubi: passi falsi, drammi familiari, incidenti di percorso si alternano senza pietà e senza redenzione su una strumentale glaciale, dove il rap diventa l’unico strumento per trovare un minimo di pace. Per raccontare senza filtri una sconfitta come unico modo per metabolizzarla.
(Continua nella pagina successiva)
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L'articolo Le 50 canzoni più belle del 2022 di Redazione è apparso su Rockit.it il 2022-12-19 11:39:00
COMMENTI (1)
Non ho pensato 2 volte a scegliere la canzone dell'anno, cascata proprio durante i mondiali del Qatar, la nostra "seven nation army", un trionfo di scrittura, un anthem iper-generazionale. Sto parlando di "mai mai mai" degli Ada Oda, una canzone che racconta di fallimenti ma in modo giusto, accettando il fatto che si possa cambiare idea, che si possa sbagliare, che non è il mulino bianco!Una chitarra che manco Johnny Marr, mai avuto dubbi.
Ada Oda-mai mai mai
Bluem-Umma
Ibisco-Bologna Nord
Edda-Lia
Ada Oda-Un amore debole
Leatherette-Cut
Enzo Avitabile-Angelina
Brucherò nei Pascoli-Bar Adriana
Maurizio Carucci-Inimmaginabile
Coma Cose-FoschiaPakySharm en Sheik
TuttiFenomeni-Infinite Volte