10. Maciste - Las Vegas
Il power duo chitarra e batteria emiliano scrive la sua scombinata ballata, un racconto di disagio notturno cantato con voce delicata, che diventa un'atipica canzone d'amore da cantare quando si è ubriachi alle 4 di mattina e non c'è più nulla da perdere nemmeno la dignità. Vera hit punk in cui una somma di imprecisioni rende tutto bellissimo, uno dei brani che più si avvicina a un anthem per questi tempi infami.
9. Vasco Brondi - Va dove ti esplode il cuore
Dopo aver fatto tutto il possibile per "uccidere" metaforicamente il sè stesso di gioventù, dopo un disco maturo ed estasiante come Paesaggio dopo la battaglia, Vasco regala a tutti i suoi fan un viaggio nel passato e nei luoghi che lo hanno reso magico. Questo brano primaverile è un ritorno nella provincia sonica ed elettrica degli anni novanta, quella in cui lui (come tanti tra noi) è cresciuto, in cui le cose erano marce eppure magiche, dove ogni cosa finiva in distorsione. Ogni tanto concedersi un po' di nostalgia è liberatorio.
8. Memento - Stick
Quando qualche giorno fa l'ha suonata live all'Apollo di Milano, erano in tanti a urlarla (noi compresi). Di solito, ma fate pure sempre, questo significa che una canzone è arrivata a destinazione. Da quando ha 18 anni Mimmo abbaglia con il suo pop ibrido e cristallino, e questa Stick (grazie anche a un bellissimo videoclip) suona come una scheggia di futuro, come la voglia di crescere assieme senza paura di sbagliare o di innamorarci.
7. Verdena - Chaise longue
Un video in piano sequenza, semplice quanto clamoroso, in pieno "magut style". Una super ballata che fa da contraltare – ma super "verdeniano" – alle murate di suoni che presenta il loro disco Volevo magia, a cominciare da una title track sporca e bellissima (siamo stati in dubbio fino all'ultimo se mettere lei in quest'elenco). Alla fine premiamo il singolone, perché suona alla grande e arriva a tutti. Perché in fondo cosa siamo, "se non polvere nel vento"?
6. Massimo Pericolo - Signore del bosco
Il fratello maggiore di Totoro, ma un po' anche di Amici, e degli altri brani del Vane delle origini più intimi e devastanti emotivamente. Prodotta e suonata divinamente da Dardust, è un brano strepitoso, che vale il Massimo Pericolo delle origini, quello tutto viscere. Rimanda alle radici e alla filosofia zen, mette in fila i valori della vita e manda a fanculo tutto il resto. E lo fa in maniera matura, artistica, perché nella vita di Alessandro tutto è cambiato e lui è troppo sincero per far finta di niente. Ma la disperazione e la poesia sono ancora tutte lì, e in questa canzone vengono fuori meravigliosamente.
5. Giorgio Poi - Ossesso
Un brano che sin dall'arrangiamento è un invito alla scoperta. In questo pezzo G Poi, dopo il successo di pubblico e critica di Gommapiuma, racconta l'attrazione tra due persone, quando, nella fase iniziale, prende corpo e mente e diventa totalizzante. E lì, all'ossesso, rimanda il brano, con il suo suono pop '80, che ti avvolge fino all'esplosione del ritornello, super catchy. Questo artista ha scritto alcune delle canzoni più belle della nostra musica recente, e in quel mazzo ora spicca anche questa gemma.
4. Deda ft. Neffa e Fabri Fibra - Universo
Il tocco è quella roba che non puoi davvero spiegare. Ce l'ha Messi, e lo sanno bene i francesi, ce l'ha l'artista che si faceva chiamare e ora si fa nuovamente chiamare Deda. Il disco del suo ritorno, House Party, ha regalato bellezza ai fan della prima ora e, speriamo, anche chi generazionalmente non fa parte degli adepti del culto di SxM. Ma, appunto, "se lo senti, lo sai". La magia fuori dalle mode che emanano le sue strumentali è qualcosa che arriva all'anima più che alle orecchie. Ineccepibile la scelta di adottare come singolo questo pezzo con il socio di una vita Neffa e con Fibra, un incanto rap e soul.
3. Brucherò nei pascoli - Bar Adriana
BR nei pascoli from Milano Est sono la nostra nuova fissa. Scorretti, sporchi, fuori posto, esagerati, fighissimi come il loro ep uscito a fine anno. Tra tracce molto diverse tra loro – non sono "solo" una band uscita dai circuiti spoken word, suonano tanto e suonano bene –, spicca la title track, dedicata al locale in cui hanno preso sbronze moleste. Le bestemmie e l'esistenzialismo, il no future e la bellezza della gioventù. Dentro c'è tutto, è un debutto super punk: non potevamo davvero chiedere di meglio.
2. Meg - Non ti nascondere
Con il suo disco, che ha sancito un ritorno atteso per 7 anni, Meg non si è nascosta affatto, mettendo assieme generi e generazioni in 12 tracce solide e al contempo capaci di volare in alto, grazie anche alle produzioni di Frenetik (e al contributo di Godblesscomputer in questo caso) e soci. Meg vive di contrasti: tra forza e fragilità, tra melodie quasi pop e ritmiche jungle o free jazz. Da questo punto di vista Non ti nascondere è un apice assoluto, un inno alla resistenza, a non sentirsi inadeguati perché "il mondo ha bisogno di noi". È bello ogni tanto sentirselo dire, sentirselo cantare da quella voce inconfondibile ancora di più.
1. Andrea Laszlo De Simone - I nostri giorni
Un anno fa con Vivo gli avevamo consegnato un primo posto che ci pareva inevitabile, per quanto avevamo amato quel pezzo. Quest'anno... di nuovo. Perché in questo momento Laszlo fa "un altro sport" e rappresenta tutto ciò che amiamo nella musica in questo periodo storico. I nostri giorni è l’altra faccia di Vivo: due canzoni che assieme celebrano l'esistenza nei suoi aspetti più puri ma anche in quelli più tragici. Laszlo fa cinema con la sua musica grazie all'utilizzo dei fiati, dei cori, degli archi e delle percussioni orchestrali per un arrangiamento che ricorda il periodo spaghetti western di Ennio Morricone. Un artista raro, fuori dal tempo e dal mercato, che fa musica stupenda. Siamo fortunati a potercelo godere.
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L'articolo Le 50 canzoni più belle del 2022 di Redazione è apparso su Rockit.it il 2022-12-19 11:39:00
COMMENTI (1)
Non ho pensato 2 volte a scegliere la canzone dell'anno, cascata proprio durante i mondiali del Qatar, la nostra "seven nation army", un trionfo di scrittura, un anthem iper-generazionale. Sto parlando di "mai mai mai" degli Ada Oda, una canzone che racconta di fallimenti ma in modo giusto, accettando il fatto che si possa cambiare idea, che si possa sbagliare, che non è il mulino bianco!Una chitarra che manco Johnny Marr, mai avuto dubbi.
Ada Oda-mai mai mai
Bluem-Umma
Ibisco-Bologna Nord
Edda-Lia
Ada Oda-Un amore debole
Leatherette-Cut
Enzo Avitabile-Angelina
Brucherò nei Pascoli-Bar Adriana
Maurizio Carucci-Inimmaginabile
Coma Cose-FoschiaPakySharm en Sheik
TuttiFenomeni-Infinite Volte