(Il Teatro degli Orrori, illustrazione di Stefano Pietramala)
Il duemilanove.
Mentre finisce l'anno.
E mentre finisce il decennio.
Ci si ritrova per la solita sintesi.
Mandare a tutti i collaboratori un template per esprimere i voti via mail con la corretta formattazione serve solo per riscoprire che non ce la facciamo proprio, a usarlo, questo template. Indicare alla redazione una deadline per esprimere le proprie preferenze serve solo per riscoprire che, dei cinque che hanno mandato le loro mail dopo o ben dopo la deadline, cinque non si sono nemmeno accorti che erano oltre, questa benedetta deadline. Provare a scrivere il pezzo il giorno dopo la deadline, pensando distintamente che vaffanculo, questa volta chi arriva dopo resta fuori, cazzo, serve solo per ritrovarsi a buttare le righe già scritte, a rifare i conteggi e a riscrivere da capo.
Che sono buono.
E le solite riflessioni sui giovani collaboratori travolti da entusiasmo verso artisti che sono ormai da tempo cariatidi ammuffite, le solite riflessioni su attempati collaboratori senza pudore travolti da entusiasmo verso lolite non necessariamente al femminile di passaggio sui palchi d'Italia, le solite riflessioni su quanto nelle classifiche di fine anno siano avvantaggiati sempre di più, in questi tempi veloci, gli album usciti immediatamente dopo l'estate, le solite riflessioni sulla diffusione non omogenea di ascolti e attenzioni, le solite utopie sui buoni modi per fare bilanci di fine anno davvero significativi, non solo in musica, le solite riflessioni sulle solite riflessioni e le solite riflessioni sul contrario delle solite riflessioni, senza le ideee chiare su quali siano quelle giuste.
Poi Carlo scrive "La top.it è come il cenone di natale coi parenti!", e un po' ha ragione ed è una cosa bella.
E allora riproviamo, anche questo anno.
Nota metodologica, come nei sondaggi. Ogni collaboratore ha indicato cinque titoli, senza ordine di preferenza. In totale, oltre trentacinque collaboratori coinvolti e quasi ottanta album segnalati, al solito molto vari per genere, visibilità, curriculum del gruppo e riferimenti. In un altro articolo dello speciale è possibile trovare il dettaglio delle preferenze di ognuno, estese a singole tracce, concerti e libri. Poi si va, come se fosse una classifica seria, fatta come le classifiche serie. A risalire.
La decima piazza, ultima della lista d'eccellenza, è un pluriparimerito tra Albanopower, Fine Before You Came, Giardini di Mirò, Julie's Haircut e Mariposa.
Nelle posizioni tra la nona e l'ottava, raccogliendo un numero di preferenze sufficiente a uscire verso l'alto dal mucchio già non facile da raggiungere dei plurisegnalati, si piazzano i solidissimi Zu e il redivivo e benritrovato Edda.
Tra la settima e la quarta posizione, vicinissimi tra loro ma fuori dalla zona medaglie, ci sono The Bloody Beetroots, Brunori Sas, Ministri e la splendida certezza di Giorgio Canali, tornato alla forma migliore. Un eterogeneo gruppo di inseguitori tra esordi veri o presunti e prove di giovane o non giovane gradita maturità.
Poi il podio.
Prima volta da quando esiste la classifica di Rockit in cui un gruppo riesce ad entrare nei top five in due anni consecutivi: a questo giro sul gradino più basso, solo sfiorato l'anno precedente, si piazzano gli Zen Circus con "Andate tutti affanculo".
Al secondo posto, con un numero di preferenze che in altre annate sicuramente avrebbe assicurato il titolo, arriva "L'amore non è bello" di Dente, sepolto da attenzioni e complimenti non solo femminili.
In alto, con uno spunto deciso, due anni dopo l'esordio "Dell'Impero delle Tenebre", che si era aggiudicato il titolo di album dell'anno Rockit 2007 prevalendo per un solo voto su quello di A Toys Orchestra, torna Il Teatro degli Orrori, con "A sangue freddo", fresco di pubblicazione e segnalato nelle cinquine personali da più della metà dei collaboratori. Due primi posti in tre anni, come già riuscito a Non voglio che Clara tra il 2004 e il 2006, a testimonianza di un impatto indubbio nella storia della musica importante italiana da parte del gruppo di Capovilla e Favero.
L'albo d'oro si aggiorna:
2009, "A sangue freddo", Il Teatro degli Orrori
2008, "Canzoni da spiaggia deturpata", Le Luci della Centrale Elettrica
2007, "Dell'impero delle tenebre", Il Teatro degli Orrori
2006, "Non voglio che Clara", Non voglio che Clara
2005, "Socialismo tascabile", Offlaga Disco Pax e "'La malavita", Baustelle
2004, "Hotel Tivoli", Non voglio che Clara
2003, "Che succede quando uno muore", Babalot
E vediamo il decennio che arriva.
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L'articolo Top.it 2009 di teo è apparso su Rockit.it il 2009-12-20 00:00:00
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