In un aprile che grandina cubetti di ghiaccio buoni nemmeno per i cocktail, la west coast si anima per una notte grazie a Ultima Eventi e all'associazione Geometria delle Nuvole, che hanno portato nel foyer del teatro De Filippo di Cecina, in provincia di Livorno, una serata elettronica per tornare a ballare senza le sedute, per sudare via le tossine di due anni tremendi e tornare a divertirsi senza sensi di colpa. In scaletta Cemento Atlantico e Go Dugong, in apertura la crew rap di Aurelia Connect e il dj set di Demonlover.
Una serata a orario nord europeo, cioè che inizia e finisce presto, una novità per il territorio in cui le persone, prima della pandemia, non uscivano fino dopo le 23. Qui invece c'è il talk con gli artisti alle 19.30 insieme a Alessio di Slow Record Shop e il sottoscritto, il dj set per l'aperitivo e via con i concerti che finiscono tutti prima di mezzanotte. Perfetto per chi non è più abituato a uscire o per chi lavora il giorno dopo. Ballare, poi, è una benedizione.
Sia Cemento Atlantico che Go Dugong sono usciti con due dischi del 2021, il primo al debutto con Rotte interrotte e il secondo con Meridies. Entrambi hanno in comune il viaggio come argomento principale del loro percorso. Cemento Atlantico produce le sue tracce coi suoni presi durante i field recording nei Paesi che ha visitato: Marocco, Vietnam, Perù, Cambogia, Colombia, India, Guatemala, Myanmar. Il viaggio di Go Dugong invece dopo tanto peregrinare torna a casa, alle radici della tradizione pugliese per una taranta elettronica che ipnotizza e manda in trance, grazie anche ai visual live di Julie Ant (formidabile batterista, tra le altre cose).
Gli artisti hanno parlato dell'enorme importanza dell'etica e del rispetto quando si va a prendere in prestito i suoni da una cultura diversa dalla nostra, di quanto sia necessario non appropriarsi della loro storia per creare musica, ma anche di quanto si possa imparare a livello musicale, visivo, culturale viaggiando il mondo non da turisti ma da persone che vivono il territorio e la gente che lo abita. Abbiamo parlato anche di viaggi interiori, quelli a cui Giulio Fonseca (Go Dugong) ha dedicato il progetto Gianpace che tratta soprattutto di rinascimento psichedelico (leggi qui).
Poi si balla, ed è una cosa a cui il corpo deve riabituarsi, un'energia per troppo tempo congelata che torna a pulsare coi bassi, coi ritmi e le storie dal mondo di Cemento Atlantico prima e con il viaggio che cambia costantemente beat, dall'ambient alla taranta selvaggia di Go Dugong, in una sorta di rito purificatore nel quale artisti e pubblico sono uniti, di nuovo, sullo stesso piano per farcela, per tornare dii nuovo a vivere la musica come andrebbe vissuta, senza barriere, senza muovere le mani col culo a sedere e i distanziamenti, col drink in mano e la voglia di fare festa e di far passare la paura accumulata - quella che la socialità danneggiasse noi stessi e gli altri.
Pure se la primavera porta le nevicate e se niente va bene, ballare tra le macerie lasciate da due anni di pandemia, dalle guerre che non si fermano nemmeno durante la tregua, tra tutte le cose che ci sono capitate dal 2020 a oggi e che abbiamo sopportato stoicamente senza mai abbandonarci troppo ai momenti di debolezza, spesso mettendo da parte la musica, è un atto psicomagico - per prendere in prestito le parole di Jodorowsky. È qualcosa di necessario per ripartire, che non può essere sostituito da nient'altro. Grazie a eventi come questo, che si stanno moltiplicando in tutta Italia, grazie ai concerti nei club, la musica torna ad esistere e ci rendiamo conto di quanto ci sia mancata.
---
L'articolo Tornare a ballare è un atto psicomagico di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2022-04-05 09:49:00
COMMENTI