Tough As You Fest: rialzarsi per non cadere più

Sono stati due giorni intensi, emozionanti, capaci di portarci dalle lacrime trattenute a stento fino alla gioia più difficile da contenere, quella di chi dopo troppo tempo può tornare a fare ciò che più gli piace al mondo. Tough As You è stato questo e pure di più: un report giorno per giorno, per raccontarvi quello che è successo il 16 e 17 ottobre al Circolo Magnolia di Milano durante il festival di Dr. Martens e MI AMI, e rivivere assieme quella urgentissima sensazione di libertà.

Giorno 1

Fino a due anni fa sembrava una cosa banale, ma così banale ci siamo resi conto che non lo è. Vedere tante persone ballare e cantare insieme, in piedi per la prima volta dopo la pandemia, è qualcosa che a fermarsi a guardarla fa venire un nodo stretto stretto in gola. Quelli che stanno per succedere sono tra i primissimi concerti legali in Italia senza distanziamento, il momento è a suo modo storico.

Siamo al Circolo Magnolia, insieme, per riprenderci una notte che rincorrevamo da troppo tempo, nella prima giornata di Tough As You Fest, il festival di Dr. Martens e MI AMI a sostegno delle nuove generazioni di talenti e creativi dell'industria musicale. Due giorni di talk – in diretta sul nostro canale Twitch dalle 17 alle 20 –, workshop gratuiti e, soprattutto, concerti. Lo riassume bene cmqmartina poco dopo essere salita sul palco, quando sono circa le 23: “Questo è il mio primo concerto in piedi ed è bellissimooooooooo!”. È difficile stabilire se sia più emozionata e carica sul palco lei, con la sua cassa in 4 martellante che conosciamo bene, o il pubblico in sala.

La giornata è iniziata presto, alle 14:30 con la tavola rotonda ASK FASK, in cui il pubblico ha avuto modo di chiedere qualsiasi domanda e consiglio ai FASK. Loro non si sono tirati indietro, raccontando il loro percorso in un’ottica di “restituzione” alla community che è l’anima che muove tutto Tough As You. I momenti difficili e quelli di svolta, come affrontare un palco, come farsi conoscere e come non litigare (troppo), alcune delle loro “answer”. Nel frattempo prendevano il via anche i workshop con Populous prima e Machweo poi, in cui 5 giovani musicisti hanno avuto modo di confrontarsi sul loro progetto musicale con due dei più importanti producer della scena nazionale, studiando con loro come comporre e scomporre una traccia.

La miccia che ci avrebbe fatto esplodere il cuore in questa serata di musica dal vivo, la prima senza sedute dopo un’eternità, è stata accesa fin dal primo act, quello del trio hyperpop 20025xs, tre amici fraterni prima ancora che musicisti. Sul palco Bunny, Max Glamour e Alakaji sono incontenibili, bombardano il pubblico di bassi e vocine pitchate, di glitter e di manga, con alle loro spalle dei visual che investono il pubblico di fasci di luci fluo caleidoscopici. Già nel pomeriggio il trio era stato protagonista di un talk intitolato “Viaggio nell’hyperpop galaxy”, in compagnia di Populous e Splendore, per raccontare il loro avanguardista mondo musicale. Quando termini, estetiche e sonorità nuove si impongono all’attenzione, è bene conoscerle e provare a capire verso quali traiettorie spingeranno la musica di domani. Non potevano esserci ospiti migliori per intraprendere questo percorso.

Appena prima dei live, invece, si è parlato di musica e ecologia in “Io, noi, la musica, il pianeta”, per sottolineare ancora una volta come l’ambiente debba essere la priorità del nostro tempo. Ne hanno dialogato Mace, che grazie alla sua riscoperta di anima e corpo sta dando centralità alla natura, e Sergio Maggioni (Neunau), che unendo arte e scienza sta monitorando con un progetto sperimentale il suono dello scioglimento dei ghiacciai, assieme a Carlo Pastore. Un super produttore che ha battuto parecchi record con il suo ultimo disco “Obe”, un nome storico della canzone italiana che a un certo punto ha deciso di tornare a casa sua, in Valcamonica, seguire altri ritmi e altre priorità: un incontro di mondi e modi di vivere che ci ha arricchito, come sempre accade con il confronto sincero.

Dopo i 20025xs sul palco è toccato al collega di talk Splendore, con la sua dance elettronica dionisiaca e sognante. “Che senso ha fare musica, se non la si fa insieme?”, chiede, dopo aver portato sul palco Ethan, Missey e Plastica per un’ospitata. È proprio questo senso di condivisione in cui ci si trova tutti assieme, dopo aver passato due anni che sembravano infiniti, che dà alla serata quel tocco di magia. Poi è il turno di Hu e del suo talento pazzesco, per un set che manda in delirio il pubblico (sempre più numeroso). Quando poi parte la cover di Tu t’è scurdat e me di Liberato, non ce n’è per nessuno.

BigMama è la quarta artista della serata. Lei, che già aveva lasciato in lacrime la platea qualche ora prima, raccontando la sua vicenda umana assieme al guerriero del rock Omar Pedrini e Dario Falcini nel talk Tough As You Into Deep, ora è sul palco per spaccarlo a metà. Barre rabbiose ma anche fiere, che dimostrano una voglia di rivalsa verso una vita in cui, ad appena 20 anni, ci si è già trovati ad affrontare ogni ostacolo, per superarlo grazie a una forza d’animo incredibile e all’amore per la musica. cmqmartina, ormai di casa come mentor sin dal primo momento dell’iniziativa, accompagna verso il culmine della serata facendo ballare tutta la folla. Ed è strano e bellissimo ritrovarsi, finalmente, sudati con un palco abbagliante di fronte ai nostri occhi.

A chiudere questa prima, stupenda giornata di Tough As You Fest  c’è il live di Rkomi, accompagnato da full band, che mischia il rap della prima parte della sua carriera con la sua ultima svolta più melodica, in bilico tra energia e introspezione. Con Taxi Driver, il suo disco, è diventato definitivamente un super big della musica italiana, a vederlo sul palco si capisce perché tutto ciò fosse semplicemente inevitabile. È il punto esclamativo della serata, con intere schiere di fan in visibilio sotto al palco, abbracci, baci, sorrisi, tutto quello che ci mancava come l’aria vedere.

Domenica 17 si ricomincia dalle 14.30 con i workshop e con un Circle Time a cura di Restart Music Minds, per affrontare tutti assieme il tema della salute musicale nella musica. E poi altri tre talk interessantissimi, per togliere nuovamente le sedie e ballare e cantare con sei live incendiari. Ci vediamo sotto il palco.

Giorno 2

"Salve a tutti, noi siamo i Fast Animals and Slow Kids e veniamo da Perugia". Quanto ci era mancato sentire questa frase stando in piedi, urlando a squarciagola e alzandoci sulle punte per vedere meglio il palco. Rivivere finalmente questo momento – tanto più al circolo Magnolia, dove i FASK hanno registrato il primo sold out della loro vita – è qualcosa di impagabile. Ed è una delle tante gioie impossibili da dimenticare di questo secondo giorno di Tough As You Fest, il festival di Dr. Martens e MI AMI a sostegno delle nuove generazioni di talenti e creativi dell'industria musicale.

Gli stessi FASK, mentor assieme a Cmqmartina dell’iniziativa, erano comparsi sul palco alle 17 in compagnia di Nikki, in occasione del talk “Il rock è morto, e noi?”, per raccontare le loro esperienze in più di 10 anni di musica insieme, come rimanere fedeli alle proprie idee, come crescere e adattarsi a un contesto in costante evoluzione. I segreti per non morire mai dentro artisticamente, qualunque cosa succeda nel mondo attorno a te. Tutto questo mentre Hu, dopo aver incantato la sera prima sul palco, stava seguendo 5 giovani progetti in uno speciale workshop di produzione musicale, per poi darsi il cambio con Federico Dragogna, che con grande generosità ha trasmesso (per cinque ore filate!) ai ragazzi e alle ragazze le competenze e la passione che lo hanno portato a divenire uno dei nomi più importanti della musica indipendente in Italia. Dalle 14:30 alle 16:30, invece, si è tenuto il Circle Time, uno spazio intimo e privato dedicato ai musicisti in cui affrontare in gruppo conflitti e criticità (ce ne sono state parecchie ultimamente, ahinoi), accompagnati dalle professioniste e professionisti di Restart Music Minds.

Ma torniamo ai live, per la seconda serata di fila in piedi, a inaugurare una nuova stagione per la musica dal vivo in Italia dopo l’allentamento delle restrizioni. La prima a esibirsi è Svegliaginevra, che porta sul palco il suo primo disco Le tasche bucate dalla felicità ed è accompagnata da una super band. Il suo è un cantautorato pop spensierato, allegro, proprio di chi sa affrontare le avversità col sorriso. Dopo di lei tocca a Ibisco, musicista classe ‘95 dalla provincia bolognese che già al MI MANCHI, ANCORA aveva dato colore alla sua affascinante estetica elettronica new wave in bianco e nero. Voce profonda e incredibilmente matura, suono elettronico mischiato a quello analogicissimo delle tastiere. Autentica magia. 

Poi è il turno di Memento, che porta live il suo pop cristallino e ibrido, in cui convivono soul, elettronica e un pizzico di autotune. Con lui due bravissimi musicisti, armati di tastiere e trombe: l’act è qualcosa di nuovo, fresco, inebriante. Due artisti giovani e di talento, Ibisco e Memento, che prima dei rispettivi concerti hanno chiacchierato con Alioscia Bisceglia nel talk “Diventare grandi”, per capire quali sono i passi da fare per un musicista agli inizi senza compromettere i propri ideali e la propria identità. Un bel momento di scambio generazionale di esperienze e punti di vista, una sintesi di quello che è Tough As You.

Quando Ariete sale sul palco scatta il delirio delle fan più giovani, venute apposta per vedere il primo live in piedi della loro beniamina. Il suo cantautorato generazionale, informale, urbano e incredibilmente emotivo, ricoperto da secchiate di malinconia, fa scattare non poche lacrime in mezzo al pubblico. Arianna tiene il palco da veterana, è perfettamente a suo agio in quello che fa e crea un’empatia naturalissima con chi sta sotto il palco: abbiamo trovato una stella, dubbi non possono più esserci. Amore e applausi per Ariete c’erano già state nel corso del talk “Pensa bene, parla bene”, in cui aveva dialogato con cmqmartina e la linguista Beatrice Cristalli a proposito di linguaggio inclusivo, tema sempre più presente nel dibattito pubblico. Dall’indignazione all’ironia, e poi le proposte per migliorarsi nella quotidianità di ciò che diciamo e scriviamo: è stato un momento formativo e molto interessante. 

Sono da poco passate le 23 quando arrivano i FASK, per chiudere due giornate incredibili. La band prende posto sul palco e inizia il suo act acustico, molto intimo e ancora figlio della pandemia e del distanziamento sociale. Ci si trova come sospesi in uno stato di tensione febbricitante, tutti pronti a esplodere nel delirio convulso che i FASK per anni prima del lockdown riuscivano a scatenare. “Due anni” dice Aimone, alzando due dita e mostrando una faccia che promette casino. Ed è proprio quello che accade: gli sgabelli spariscono dal palco in un secondo, entra in scena la batteria, i jack entrano negli ampli. L’ultimo pezzo è “elettrico” ed epico, con tanto di scalata sulla struttura del palco del Magnolia e danza in piedi sulla transenna per eliminare simbolicamente ogni barriera con il pubblico.

Ci stiamo riprendendo il domani. Assieme, come sempre. 

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L'articolo Tough As You Fest: rialzarsi per non cadere più di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2021-10-18 15:00:00