I The Calorifer Is Very Hot! sono in tour. Sono parititi giovedì 8 gennaio, torneranno il 30 dopo essere stati in Francia, Svizzera, Belgio, Olanda, Germania, Svezia e Norvegia. Li seguiremo, concerto dopo concerto, con foto, video, e diari di bordo.
LE DATE:
08/01: Dijon (Sabotage) [Francia]
09/01: Bern (Café Kairo) [Svizzera]
12/01: Bruxelles [Belgio]
14/01: Nijmegen (Extrapool) [Olanda]
16/01: Wetzlar (Franzis-hoersturz) [Germania]
17/01: Hamburg (Balcony Tv's showcase) [Germania]
17/01: Hamburg (Hasenschaukel) [Germania]
18/01: Karlskrona (Studenthauset) [Svezia]
20/01: Tønsberg (Maskinistenes Hus) [Norvegia]
21/01: Oslo (Sound of Mu) [Norvegia]
22/01: Stoccolma (Tranan) [Svezia]
23/01: Bruxelles (Piola libri) [Belgio]
24/01: Eindhoven (Temporary Art Centre) [Olanda]
25/01: Strasbourg (Stimultania) [Francia]
26/01: TBA [Francia]
27/01: Colmar (Le Poussin Vert) [Francia]
28/01: Paris (La Java) [Francia]
29/01: Paris (Phenix) [Francia]
30/01: Cellatica (Morya Alter Bar) [Italia]
31/01: Genova (Buridda) [Italia]
01/02: Ferrara (Zuni) [Italia]
08 Gennaio
Chissà come abbiamo fatto a non riderci in faccia quando abbiamo deciso di partire alle 3:00 di notte...
La sveglia è stata puntata alle 3:30…e la partenza è stata un parto, fra strumenti da incastrare tra cartoni di vino rosso e facce stanche, i salami che non si trovavano più e le arance che rotolano sotto il pedale del freno...
Nonostante tutto (e "nonostante tutto" comprende anche una multa per eccesso di velocità presa da Nani sotto il Monte Bianco con tanto di stop da parte delle congiunte polizie di confine!), arriviamo a Dijon (in anticipo!!!!!) e iniziamo a dare sfoggio del nostro francese per accordarci col padrone del "Deep Inside" per il sound-check. Dopo pochi secondi di ridicole "r" moscie optiamo per parlarci a segni e tutto comincia a funzionare! Il Deep Inside, oltre ad avere un nome che è quel che è, si presenta dall'esterno di un colore lilla-violetto e come sottotitolo "locale rock"! Ma i ragazzi del Sabotage, che hanno organizzato la serata, sono riusciti a farci ricredere sulle carenze di gusto trattandoci in maniera veramente incredibile e riuscendo anche a sorprenderci con delle orecchiette al sugo che non son state niente male (ed essendo il primo giorno di tour non ci siamo ancora fottuti le papille con kebab farciti alla vodka!).
Il concerto è stato una bomba, soprattutto per il calore del pubblico che si lancia in pogo durante "Panda looser" e che si unisce a noi a cantare il coro di "Hole Wright. They all write" e lo continua a fine concerto.
A "Sabotage" e pubblico va un bel 10! Tutto coronato dai "pain au chocolat" che ci fanno trovare a colazione!
09 Gennaio
Finalmente torniamo in noi dopo tante coccole ricevute in Francia, e all'appuntamento a Berna arriviamo con 2 ore di ritardo! "Scusate…ci siamo persi, siamo senza navigatore, cercavamo un distributore di metano..blablabla!" Ma il terribile sospetto è che questi svizzeri, ci abbiamo proprio fregato, e quelle due ore le avessero messe in conto! Il "Cafè Kairo" è un locale veramente delizioso, da segnalare sulle Rough Guides, anche se per trovarlo ci siamo finiti il credito di tre cellulari! Tanto che in serata abbiamo dovuto tranciare a metà l'intervista con Radio Città del Capo (scusa Enzo!). Il concerto è uno di quelli che parte timorosi, con la gente un po' staccata dal palco e che poi si trasforma e diventa bellissimo. E la gente balla, e la gente ride, e la gente non ci vuole più far smettere. Fine serata attorno ad un tavolo a ridere e a cantare, fra italiano, tedesco, francese, inglese e vino. E se ne va anche la precisione svizzera di qualche ora prima (-Ma a che ora dobbiamo suonare? -Alle 21:40, ma possiamo fare anche più tardi, tipo alle 21:45!). Una domanda però comincia ad assillarci: perché quando sanno che siamo italiani si lanciano a cucinarci pasta?
12 Gennaio
A Bruxelles veniamo accolti da un gigantesco Babbo Natale sorridente, che campeggia all'ingresso della città per darti il benvenuto, e subito sotto al sorriso ci trovi scritto in un rosso lampeggiante "-7°"… Difatti è una paresi da ibernazione la sua, altro che sorriso! Ovviamente, dopo tante ore di macchina e il polo nord alla porta, rimaniamo in casa per 36 ore filate (a volte sbagliando letto), eccezion fatta per due puntatine alla ricerca di cibo, una al Kebabbaro all'angolo e l'altra alla rosticceria. All'altro angolo! Alla "Compilotheque", locale sul canale di Bruxelles (canale che per emulazione hanno deciso di chiamare Senna, ma con scarsi risultati!) ci troviamo di fronte a 3 signorotti seduti sul palco con piano, chitarrino e saxofono, che fanno il sound-check di un qualcosa di "post". Per chi ama le definizioni direi "post-musica-da-crociera". E l'atmosfera è strana. Ma non quanto la zuppa che cercano di propinarci, dello stesso colore del gatto che scodinzola nel locale. Il locale è pieno, ma si notano subito le 2 fazioni: i supporters della crociera, un po' tutti pelati e seduti davanti al palco, e la delegazione italo-spagnola tutt'attorno. Ci lanciamo in un concerto semi-acustico e questa volta il nostro amore va alle ragazze italo spagnole che urlano e scalpitano ad ogni canzone. Finiamo il concerto all'esterno (con una sbarzola da paura! Ehm… "sbarzola"= vento freddo) con la gente che guarda curiosa dagli appartamenti intorno e le macchine che cercano di investirci!
14 Gennaio E dove cavolo è Nijmegen? Non lo sappiamo, e infatti ci siamo persi! E voi direte: ma siete l'unica band del 3° millennio in tour senza navigatore. Bravi. Ma la verità è che la giornata di oggi passerà agli annali come la giornata sfigata per i caloriferi. Provate ad immaginare un sacco di cose che vanno storte nell'arco di 24 ore! Ecco. Provate ad immaginare che alcune non le posso neanche scrivere...
Bene, adesso che siamo in sintonia dimentichiamoci il passato e arriviamo a Nijmegen (e ora fate qualche esercizio con noi, e pronunciatelo bene: Naimehghen, cercando di buttare un po' la gola su quella "g"!), parcheggiamo e ci dividiamo alla ricerca del locale. Chiediamo a tutti e tutti ci offrono di tutto, ma si divertono a non sapere dove sia l'Extrapool. Ve lo dico io dov'è: 5 metri avanti la nostra macchina. Ed'è anche scritto in grande. E qui le nostre doti da squadra femminile di nuoto sincronizzato vengono a galla e montiamo tutto a tempo di record. Nonostante le quasi 3 ore di ritardo ci rimane anche il tempo di mangiare la cena deliziosa che da un po' ci aspettava. L'Extrapool è gestito da un collettivo di artisti che ha sistemato dei vecchi squat. E l'ha fatto bene. L'ambiente è uno dei più carini in cui abbiamo suonato. E sul suonare vi chiedo un minuto di silenzio, perché giusto prima del concerto l'organo ci ha abbandonato. (silenzio…). Ma noi la buttiamo sul punk. Perché siamo anche dinamici. Oltre che ggiovani. E ci compriamo una diamonica e una fisarmonichina giocattolo (Cambierebbe il suo organo con 2 fustini di dixan? Si!). E il concerto è stato una bomba comunque. E la gente è stata carica comunque. Che adesso che finalmente riusciamo a pronunciarla, un po' ci dispiace doverla già abbandonare, questa Nijmegen!
16 Gennaio
Incontro di culture. A Wetzlar ci servono penne in bianco e spezzatino. E il risultato non è neanche male (o forse essendo iniziata l'epoca kebab ci siamo già fottuti le papille..). La verità è che Wetzlar è una sorpresa sotto tanti punti di vista. Partendo dai -15° che ci accolgono e il ghiaccio ovunque.
Il "Franzis" è proprio un gran bel locale, dove, nonostante la zona, passano un sacco di gruppi che ci avrebbe "fatto gioia" vedere. Ma a quanto pare il primo gruppo italiano a suonare li siamo noi! Con gran contentezza del fonico che non vedeva l'ora di fare un po' di pratica del suo italienisch, e che accontentiamo volentieri visto il trattamento incredibile che tutti ci hanno riservato. Il concerto è uno spettacolo e quando finiamo i bis ci si lancia pure in una toccante e improvvisata "Il cielo in una stanza". Il pubblico apprezza. Il pubblico compra. Il pubblico chiede autografi. E la scena si fa comica: Ma cosa devo scrivere? Ma davanti o dietro la locandina?
Serata dalle tante "chicche!". Chi fa la conoscenza del cognato sul palco, chi incappa nella famosa "birra al mozzicone" (alla Nick Olivieri!)… Ma con un momento di panico quando ci portano in un pub dove tanti ometti ci guardano ammiccanti…La risolviamo a cantare tutti assieme "Orange is a ba ball" e nessuno riporta conseguenze. A parte il povero Siegmar (un vikingo d'aspetto, ma buono come il pane!) e sua moglie, che ospitandoci si devono sorbire i nostri alticci monologhi notturni. Almeno ridono anche loro!
17 Gennaio
Amburgo, seconda casa. La partenza da Wetzlar in mattinata aveva funzionato. Questa volta dovevamo davvero arrivare in punto. Ma c'è anche tanta voglia da parte nostra di tornare in questa città che tanto bene ci vuole e a cui tanto ne vogliamo noi. E infatti arriviamo in anticipo allo showcase-intervista di "Balcony TV". E siamo carichi! E lo staff apprezza. Tanto che lo vediamo apparire al gran completo sotto forma di pubblico durante il concerto della sera all'Hasenschaukel!
Il concerto è stato una rivelazione anche per noi (sarà anche per un articolo con foto su un giornale di musica!). Acustici in un fazzoletto di 3x2, con la gente attaccata al palco e fuori dalle vetrate a guardare. Boh. Emozionante.
Ma siamo ad Amburgo! E il concerto è un particolare.. Poi inizia il delirio! Abbiamo anche la possibilità di realizzare un piccolo sogno: Ermina è colei che tante notti ci ha salvato la vita sfamandoci e dissetandoci nel suo "Kleine Pause", locale di St Pauli che fortunatamente chiude a notte inoltrata. Per lei abbiamo scritto una canzone, ed è stato molto bello fare irruzione armati di chitarra e organetti, e metterci a suonare in mezzo ai clienti fra l'imbarazzo generale delle cameriere.
E i nostri amici Honeyheads, che sempre ci regalano bei momenti quando siamo qui…e tante altre cose ci sarebbero da dire, su questa città… Ma rischiamo di diventare melensi! E noi siamo punk!
20 Gennaio
Forse avevamo sottovalutato la "Amburgo – Tønsberg"… ma avendo perso il traghetto che doveva comodamente portarci in Norvegia ci siamo lanciati impavidi in questa undici ore di macchina, fra Danimarca e Svezia, ponti lunghissimi e traghetti, puzzette (che termine fine per cotanto odore!) e litigi per le sigarette... Le ultime ore di viaggio il paesaggio si modifica, comincia ad apparire la neve, ci si perde alla ricerca di un distributore di metano (quando basterebbe utilizzare la nostra produzione per arrivare a Capo Nord!) e si comincia a correre per non perdere almeno l'ultimo ferry che fa la traversata dell'Oslofjord. Arrivo da film, saliamo sul traghetto e il traghetto parte! Poi ci abbandoniamo alla neve. Suoniamo in un locale carinissimo dal nome impronunciabile: "Maskinistenes Hus". La casa del macchinista, famosa per essere posseduta da un fantasma, che da sulle luci del porto. L'atmosfera è molto soft, ma ci fanno suonare elettrici. E facciamo il disastro! I norvegesi si dimenticano di essere gente fredda e urlano e ballano, il fantasma scappa in cerca di tranquillità e noi trasformiamo il concerto in festa. E il pubblico partecipa. La serata era organizzata per raccogliere fondi a favore di un progetto di sviluppo in Malawi, e quindi dobbiamo raccogliere forze e serietà per foto e intervista a fine concerto. Poi finalmente è afterparty! Con deliri vari, scivoloni sulla neve, momenti da circo con cadute rovinose, bottiglie svuotate... e altro no! Si abbandona Tønsberg, con tanti bei ricordi in una permanenza troppo breve.
21 Gennaio
La data al "Sound of Mu" segna l'inizio del weekend più distruttivo del tour. Ma siamo più o meno consapevoli di quello che ci aspetta, e partiamo carichi come i guerrieri della notte! Il locale di Oslo è veramente stupendo, e suoniamo in vetrina! Concerto acustico, che si trasforma in festa. Il pubblico si ritrova lì per diverse casualità, chi entrato per bere una birra si sente il soundcheck e decide di rimanere, chi da italiano all'estero sente nostalgia di casa, chi ha studiato italiano e vuole parlare con noi, chi vedendoci dalla vetrata si incuriosisce ed entra… e chi invece passando per strada viene obbligato a forza ad entrare! Le canzoni si trasformano sul momento grazie alla partecipazione della gente, si allungano i cori, si balla, si stona... e si ride un sacco! Usciamo cantando "Just a word award" mentre un sostituto sta facendo il suo assolo con la pompa di bicicletta, ci ritroviamo circondati di spacciatori… rientriamo senza fare acquisti. E ci mettiamo a spacciare cd. La Norvegia ci ha trattato troppo bene per andarcene già... ma c'è una Svezia che ci aspetta!
22 Gennaio
Partire col buio del mattino fa un effetto strano. Fare colazione con hot-dog ormai non ci fa più effetto. La capitale svedese ci accoglie con una neve sottile e tanto fascino. Entriamo al "Tranan" dal ristorante e notiamo l'imbarazzo dei tre camerieri nel gestire le nostre facce da barba incolta, e notiamo anche la velocità con cui ci spediscono nel pub sotterraneo. L'organizzazione svedese a volte cozza con semplici mancanze, ma paese che vai, fonico che trovi: il locale ha noleggiato tutto l'impianto, ma dobbiamo arrangiarci a fare i suoni. Fortunatamente c'è Emil che ci da un po' di calore e ci offre doccia, chiacchiere, e mezz'ora di riposo a casa sua. Torniamo a locale pieno e iniziamo a suonare, un po' spiazzati dalla differenza nel manifestare entusiasmo che hanno gli svedesi dai cugini norvegesi. Wow. Gli applausi sono pacati anche quando ci troviamo sul palco con Parker Lewis e Mixtapes & Cellmates per una numerosa versione di "Orange is a Ba Ball". Poi capiamo tutto quando tutti a fine concerto ci vengono a fare (pacatamente) i complimenti. Ma un po' di entusiasmo prima, no? Ormai è tardi per integrarci nella cultura locale… ci resta il tempo per ricaricare la macchina, visitare il primo portone della via ad angolo, l'ultimo shot. Ciao Stoccolma. Otto ore, di permanenza. Ma un sacco di cose da raccontare. Privatamente!
23 Gennaio
Ed era la famigerata Stoccolma – Bruxelles! 1701 km. Internet dice che si fa in 16 ore e 14 minuti... Internet non prevede che siamo senza navigatore e amiamo perderci. Che mangiamo schifezze e dobbiamo fermarci a fare la cacca ogni due ore. Che a Helsingborg ci sia una bufera di neve alle 7 di mattino quando il traffico è in delirio. Che ci piaccia girare per Oldenburg perché invece di cercare il distributore di metano ci divertiamo a guardare il paesino. Che fra Amburgo e Brema ci sia un'altra e peggiore nevicata. E che, a parte la pioggia, il deragliamento di un tram in centro a Bruxelles abbia fatto uscire tutte le macchine dai garage per mettersi davanti alla nostra. Dobbiamo suonare alle 18:00 alla Piola Libri, libreria-ristorante-enoteca che promuove la cultura italiana, nel centro di Bruxelles. Arriviamo alle 20:00. Ci picchiamo in strada. Per amore. Ma c'è un gran bisogno di sfogare i nervi. Montiamo gli strumenti e suoniamo. E ci ricarichiamo! E poco importa che nell'entusiasmo il contrabbasso cada e travolga la batteria e vada prima contro l'organo e poi per terra. Il piccolo sta abbastanza bene per fortuna. La little Italy belga ci perdona il ritardo. E si diverte. E canta. Ma a noi adesso importa solo raggiungere il letto. Sex&Drugs&rock n'roll!
24 Gennaio
Eindhoven è una città basata sulla tecnologia. Impressionante. All'arrivo i nostri computer si sono accesi automaticamente e si son fatti l'antivirus da soli. Nonostante questo riusciamo a metterci un po' per trovare il TAC anche se è in bella vista di fronte allo stadio! Il Temporary Art Center di Eindhoven è una fucina di menti, mani e arte veramente interessante. E in tanti sono li per lavorare per noi. E Marten è un disponibilissimo promoter. E quando la partita finisce nello stadio accanto (PSV Eindhoven – NAC Breda 2 – 2) iniziamo a suonare. Locale inaspettatamente pieno. Amici da Londra e da Berlino. Divertimento sul palco. Invasione di palco. Sostituzione del batterista causa pipì. Furto del Panda. Improvvisazioni... Il dj ispirato dalla nostra origine si lancia in un mix fra opera e italo-disco che si balla tutto da solo. Il locale si svuota a tempo di record. E ne approfittiamo. Per andare alla scoperta della città notturna. Per rimanere delusi da ogni locale. Per inventarci i nostri divertimenti, negli ascensori, o cantando "Orange" per strada con gruppi di ragazze… Oranje. E per poi tornare al TAC e sfruttare il pianoforte del freddissimo camerino per fare canzoni nuove. Fra freddo e stanchezza è già mattina. E si parte per Strasburgo!
25 Gennaio
Causa le varie raccomandazioni sulla puntualità, riusciamo ad arrivare con solo un'ora e mezzo di ritardo. Il weekend ci ha stremato e le nostre facce lo dimostrano. Tanto che Pierre, non riesce a sgridarci, anche se forse vorrebbe. "Stimultania" è una galleria d'arte in se molto carina. Anche se a noi tocca suonare in mezzo a icone cristiane e mestruazioni… Abbiamo 20 minuti per organizzare un set semi-acustico. Bere un caffè. Partiti! A velocità ridotta per colpa dei riflessi offuscati. Poi i beats ritornano a metronomo. Abbiamo anche occasione di sorridere ad un polemizzante pomparolo. E poi di divertirci! E lasciare Nani ad improvvisare fra drum machine e batteria mentre si va cantando alla ricerca di vino. Poi con la sofisticatezza del caso, in posa per le foto. E speriamo che prima di pubblicarle, le ascelle pezzate vengano ritoccate… Meritato bicchiere "Chateau Maragou", prima di colassare, di stanchezza e di risate, dal vedere che all'ingresso venivano distribuiti tappi per le orecchie!
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L'articolo The Calorifer is very Hot! - Tour Report di Redazione è apparso su Rockit.it il 2009-01-12 00:00:00
COMMENTI (15)
braviiii...molto intrigante
e karlskrona? tristina eh?
Bravi ragazzi, vi state dando da fare!
poi: Fermata 23 è ora su rochit.
Noi ci vediamo domenica da zuni...
ps samu li accendo i caloriferi da te? perchè ora non son mica tanto hot
(Messaggio editato da iosonogek il 30/01/2009 17:40:48)
Fantastici!!
Very nice!
Polesani nel Mondo!!
oh yeaaaah!!!
:)
Senza di voi a Ferrara non è la stessa cosa... ma in fondo è giusto che anche gli altri si diverano, no??? See ya!!!
Aggiunta una data: 22/01 caloriferi live @ Tranan, Stoccolma!
bella phioi. fateje vede.
ho visto adesso che il 31 suonate a genova it, non a geneva svizzera. Peccato. But I hope to see you some time again. Greetings to oslo, è una città simpatica. Se avete l'occasione, dovete andare a vedere l'opera, l'architettura è veramente impressionante. We are looking forward to see pictures and movies from cafe kairo. Saluti da berna!